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SBK, Rea come Marquez: voglio un compagno veloce

"Haslam è uno con cui puoi lottare e poi bere una birra. Ho vinto senza arrivare al limite, ho una buona moto ma faccio io la differenza"

SBK: Rea come Marquez: voglio un compagno veloce

E’ stato il dominatore di giornata, senza mezzi termini. Jonathan Rea ha vinto l’ennesima gara con maestria, salutando presto il resto del gruppo e transitando sotto la bandiera a scacchi in totale tranquillità. “Ho cercato di mantenere la testa in partenza – spiega – e per fortuna ci sono riuscito scattando bene. Nei primi tre giri ho cercato di non prendere rischi e di capire le gomme; da quel momento ho aumentato giro dopo giro il mio vantaggio, e gli ultimi sette giri sono stati meno stressanti”.

Il numero uno ringrazia chi lo ha portato a questo risultato, ovvero la sua Ninja e la squadra

“La mia moto è abbastanza bilanciata, non mi sono sentito al limite anzi mi è sembrato di essere in controllo. Ho avuto solo qualche problemino all’ultima curva, ma in generale la mia moto era ottimo e nemmeno le alte temperature mi hanno ostacolato. La squadra ha lavorato bene, ha capito subito le nuove gomme e la moto si è adattata subito al meglio”.

Sembra oramai tutto facile per Johnny, che svela però qual è stato il vero punto di svolta della sua stagione.

“Ad Imola non è stato facile ed a Donington è stato un disastro con le mie braccia. Il punto di svolta sono stati i test di Brno: abbiamo cambiato la moto, specie nel bilanciamento e mi sono sentito molto più a mio agio. Non è stata comunque una rivoluzione, e sono fortunato ad avere una squadra che capisce e lavora per far si che possiamo essere davanti; non mi sorprende essere davanti avendo una delle migliori moto e una delle migliori squadre, ma guardate dove sono altre Kawasaki nelle ultime gare, sono io che faccio la differenza e di questo dobbiamo essere fieri come squadra”.

Dopo la gara di domani vi sarà una lunga pausa per tutti ma non per lui, impegnato nella 8 Ore di Suzuka. Kawasaki non vince dal 1993, e la sua presenza potrebbe portare ad un grande risultato.

“Quando ero in Honda ed ho fatto la otto ore, la moto per quell’evento e la mia erano completamente diverse, mentre in Kawasaki sono più simili. Potrei imparare qualcosa sulle gomme; per me la otto ore è un esercizio fisico, il cibo è buono e mi confronto con piloti diversi. Finire quella gara è una delle sensazioni più belle, l’ho vinta nel 2012 e la reputo la migliore gara della mia vita. Se vincessi con Kawasaki sarebbe bellissimo. Sicuramente siamo i possibili outsider, a dovremo essere lì per capire se sarà possibile farlo”.

Dopo la 8 Ore vi saranno dei test a Portimao, che sembrano comunque servire relativamente al nordirlandese

“Non so bene se avremo novità per quel test. Forse lavoreremo con Showa per progredire sull’anteriore, avendo usato del nuovo materiale nel precedente test su cui ancora dobbiamo concentrarci. Per me è soprattutto un test su gomme e assetto di ritorno dalla otto ore”.  

In conclusione Johnny non può sottrarsi ad un po’ di mercato, dove un nome gettonato per il ruolo di suo prossimo compagno di team è quello di Leon Haslam.

“Sarei contento di avere il compagno più veloce possibile. Avere Tom come compagno è positivo perché ho grande motivazione nel batterlo; Leon è veloce e se fosse lui sarei contento essendo un ragazzo normale, che renderebbe piacevole il clima e con cui puoi lottare gomito a gomito per poi andare a bere una birra insieme”.


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