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SBK, Ana Carrasco: il fidanzato? No, voglio solo il titolo

"Questo è uno dei pochi sport dove una donna può essere allo stesso livello degli uomini. L'attenzione della gente è utile solo se vinci"

SBK: Ana Carrasco: il fidanzato? No, voglio solo il titolo

Se cercate un esempio di pura passione per le due ruote, Ana Carrasco fa al caso vostro. Con i suoi occhi neri penetranti, il suo viso pulito ed il suo fisico definito la 21enne di Murcia è anche un esempio di semplicità, arma con la quale si difende dalla pressione mediatica.

Una pressione derivante dal fatto di essere una ragazza in un mondo puramente maschile, e di andare oltretutto molto forte, tanto da aver già vinto tre gare in Supersport300 (due questa stagione) ed essere capoclassifica del campionato. “Ho cominciato ad andare in moto all’età di tre anni apre Ana - dato che la mia famiglia è sempre stata in questo mondo. Mio padre è un meccanico e già prima che io cominciassi lavorava con altri piloti, ed un giorno mi ha portato a casa la mia prima moto. Ho iniziato come spesso accade per gioco e per hobby, ma sapevo che poteva essere di più".

Quando hai capito che poteva essere un lavoro?

“A quattordici anni, quando ho avuto la possibilità di fare il salto e passare nel CEV. In quel momento mi sono prefissata l’obiettivo di arrivare al mondiale ed essere una pilota professionista”.

E’ difficile conciliare la vita da pilota e quella da “ragazza qualunque”?  

“Certamente la mia vita è diversa da quella delle ragazze normali, specie da quando ho iniziato a viaggiare tanto. Il problema principale è, come per molti altri, la scuola visto che non puoi frequentare spesso; sto cercando comunque di fare al massimo entrambe le cose più o meno (Ana frequenta l’università ndr). Poi ovviamente non puoi fare tardi nel weekend, ma questa vita mi piace molto di più rispetto ad una normale”.

Come si struttura la tua vita fuori dalle piste?

“In primis mi alleno, sia al mattino che al pomeriggio. Nel tempo libero amo stare con i miei genitori e miei amici; il tempo è poco quindi cerco di sfruttarlo al meglio, combinando queste cose con lo studio”.

Hai un rapporto particolare con Maria Herrera? Dato che è l’unica pilota insieme a te…

“Non abbiamo un rapporto particolare, lo stesso che ho con gli altri piloti. In passato mi allenavo con Juanfran Guevara ma poi ha smesso, così ora non mi alleno o frequento particolarmente altri piloti”.  

Come affronti questa pressione mediatica derivante dal fatto che sei una ragazza veloce in mezzo a tanti uomini?

“Ho sempre detto che fuori dalla pista sono una ragazza, ma dentro siamo tutti piloti; questo è uno dei pochi sport dove una donna può essere allo stesso livello degli uomini, e lavorando in ogni area può lottare per vincere. La maggiore attenzione della gente è positiva quando vinci, meno quando le cose vanno male, in generale cerco di non pensarci”.

Hai un fidanzato?

“No”

Meglio un fidanzato pilota o un normale ragazzo?

“Credo che essere veloce ed avere insieme un ragazzo sia difficile (sorride). Al momento non voglio un ragazzo perché voglio impiegare il mio tempo nel cercare di diventare campionessa, non voglio avere cose che mi possono portare a mutare il mio piano. Ora voglio mettere tutta me stessa sullo sport, poi in futuro vedremo”.

Hai notato differenze, sia dentro che fuori dalla pista, tra il tuo stile di vita da pilota e quello dei tuoi colleghi maschi?

“Non saprei, penso che ogni pilota abbia un particolare moto di intendere la sua professione, dato che è difficile capire quale sia il metodo perfetto per fare questo sport. Non credo vi siano particolari differenze ripensandoci”.

Parliamo della pista. Hai riti scaramantici prima di uscire dai box?

“Cerco di norma di fare le stesse cose: ascolto la stessa canzone, indosso prima la destra in tutto l’abbigliamento e salgo in sella mettendo sempre prima la gamba destra”.

Hai fatto un grande passo avanti in questa stagione. Qual è il segreto?

“La squadra sta lavorando molto bene, e questo è molto importante. Negli anni passati spesso non ho avuto tutto ciò che serviva per lottare con i primi, mentre ora ho davvero persone preparare attorno a me”.

Parlando di passato, le stagioni in Moto3 non state facili

“Il primo anno è stato positivo, ma poi sono arrivate tante difficoltà sia per quanto riguarda la moto sia per me, viste le tante cadute e i tanti problemi fisici. Così ho deciso di cambiare per trovare un’altra via tramite la quale arrivare al top”.

Previsioni per il weekend alle porte?

“Ho buone sensazioni, dato che Misano è una delle mie piste preferite. La moto penso lavorerà bene qui, quindi ci sono i presupposti per vincere”.

Futuro?

“Non voglio pensarci a metà stagione, e sinceramente non ho idea di cosa farò la prossima stagione, ora penso solo al titolo”.

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