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SBK, A Laguna Seca Rea ammazza tutti tranne la noia

Doppietta e dominio totale per Johnny in California, con la vittoria numero 62 in carriera. Sul podio Davies e Laverty, scivolato Melandri

SBK: A Laguna Seca Rea ammazza tutti tranne la noia

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Non vorremmo scomodare una scalciante, insoddisfatta ed occhialuta Sandra Mondaini, ma il suo epico “che barba, che noia, che noia, che barba” oltre ad aver stuzzicato un distratto Raimondo Vianello, sarebbe anche il commento più calzante per questa Superbike 2018 che, soltanto grazie a qualche sporadico exploit, è riuscita a divertire pubblico e addetti ai lavori.

Nella giornata californiana di Laguna Seca, Johnny Rea - proprio come ieri - ha battuto tutto e tutti, partendo nono, superando gli otto avversari davanti a sè, per vincere indisturbato la sua sessantaduesima manche (avete letto bene: 62 gare vinte dal Cannibale, un record che non smette di crescere) della carriera, l’ottavo successo stagionale, incrementando il vantaggio in classifica sul resto del plotone, ancora una volta costretto a contendersi le briciole.

Il merito è della Kawasaki ufficiale del team Provec, certo ma, se guardiamo le prestazioni di Tom Sykes - oggi ottavo e ben distante nella classifica piloti - gran parte di questa supremazia appartiene al nordirlandese, che guida leggiadro, mai impiccato, autoritario e spesso solenne:mi sento estremamente felice - era al settimo cielo il tre volte campione - questo per me è davvero un sogno californiano, dedico la vittoria a Perez, scomparso a Barcellona”.

Chaz Davies, anche oggi, ha finito la sua corsa al secondo posto, senza - tuttavia - infastidire minimamente Rea, che era già fuggito in testa quando il gallese sgomitava tra la quinta e la terza posizione; non sarebbe quella del team Aruba una cattiva prova ma, va detto, la bicilindrica è davvero al limite ed il numero 7 è spesso autore di equilibrismi per tenere il passo della verdona numero 1:sono contento del secondo posto - ha dichiarato Chaz - e mi sono anche divertito”. Bè, contento lui...

Bel podio - con il terzo gradino - finalmente, per Eugene Laverty, ripresosi bene dopo il grave infortunio di inizio anno; l’Aprilia RSV4 è cresciuta, come l’irlandese, alla ricerca di una sella valida per il 2019:sono felice per me - ha svelato il baffuto numero 50 - e soprattutto per il team, meritiamo questo risultato”. Considerando il ritiro di Lorenzo Savadori, è ancora Eugene il più in forma del team Milwaukee. 

Nella “solita” lotta casalinga Yamaha, tra Lowes e Van Der Mark, stavolta, l’ha spuntata Alex, con un deciso e spettacolare sorpasso nel finale ai danni di Michael, valevole per il quarto posto.

Sesto Xavi Fores, autore di una buona gara benchè priva di acuti, settima la MV Agusta condotta dallo spagnolo Jordi Torres, che ha avuto la meglio su Tom Sykes, ottavo; e qui, apriamo un’altra parentesi: Rea distrugge i record, Tom le gomme... vederli ancora nella stessa squadra, rappresenterebbe un vantaggio proprio per Johnny.

Nono posto per il padrone di casa Jake Gagne, la prima Honda al traguardo; Camier è scivolato, per poi concludere tredicesimo, dopo Ramos e prima di Hanika, debuttante. A punti anche Loris Baz, decimo con la BMW Althea. 

Non ci siamo scordati di Marco Melandri, protagonista di una gara sofferta, conclusa fuori pista; il ravennate è scivolato nella sabbia di Laguna Seca, impolverando tuta e Panigale R numero 33. Le spiagge della California gli avrebbero lasciato un ricordo migliore dell’ottavo round Mondiale appena concluso.

Classifica piloti: Rea 320, Davies 245, Van Der Mark 215.

 

LA CRONACA- Laverty è il più lesto ad infilare la RSV4 alla curva Andretti, Melandri scatta bene ed è secondo, Rea dal nono posto si è bevuto tre o quattro avversari ed è già nella top five; Van Der Mark supera Melandri ed anche Fores salta il ravennate, mettendo la Panigale Barni in terza posizione.

Melandri risponde a Fores e torna terzo, Rea è quarto - velocissimo - finisce nella sabbia Hernandez e ritorna in pista ultimo.

Sorpasso di Rea ai danni di Melandri, all’esterno, senza che il numero 33 possa ribadire; cade Leon Camier rovina la sua seconda manche.

Laverty tiene la testa della corsa, la Yamaha di Van Der Mark è seconda, Kawasaki di Rea in terza posizione. Grande polvere a centro gruppo, è Melandri che scivola e finisce la sua domenica nella sabbia californiana. Più avanti Rea sorpassa Van Der Mark e si prende la seconda posizione.

Il Cannibale si avvicina sempre di più all’Aprilia di Laverty, ormai nel mirino della ZX10-RR numero 1 del Campione; terzo è VDM, quarto Davies, quinto Lowes.

Ed ecco l’attacco vincente di Rea su Laverty, che non può resistere alla Kawasaki, più agile e veloce in ingresso curva; ora Johnny conduce e prova subito a fuggire.

Diversi duelli nella top ten, Van Der Mark è Davies si contendono il terzo posto, Sykes e Gagne l’ottavo; Torres è settimo, prima dell’inglese Kawasaki.

Fugge agile e leggiadro Johnny Rea, al comando senza problemi nè patemi, Laverty è secondo, Davies terzo, non distanti tra loro. In quarta e quinta posizione ci sono le due Yamaha di Van Der Mark e Lowes, Fores è sesto, Torres settimo, decima la wild card Josh Herrin.

Alla Rainey Lowes salta Van Der Mark, ora Alex è quarto, cade al Cavatappi l’americano Jacobsen, aiutato poi dai marshall nel rimettere in moto la sua Honda CBR; VDM si è ripreso la quarta posizione con un attacco a Lowes, Sykes naviga in ottava piazza.

Rea è primo, Davies secondo, Laverty terzo, con le due R1 blu a pochi decimi dallo scarico della sua Aprilia Milwaukee; restano tre giri e Baz è riuscito a risalire sino al decimo posto, Mercado è undicesimo, Ramos dodicesimo, Hanika e Camier in zona punti.

Ultimo giro, Rea vince, Davies è secondo, Laverty sale sul podio con l’Aprilia; seguono le due Yamaha, sesto Fores, settimo Torres, ottavo Sykes.

 

 

 

 

 

 

 

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