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MotoGP, Yamaha ad Assen: ritorno sul luogo dell'ultimo delitto

La M1 è a secco di vittorie da 17 gare, ancora un GP ed eguaglierà il suo record negativo in MotoGP. L'ultimo successo è di Rossi in Olanda

MotoGP: Yamaha ad Assen: ritorno sul luogo dell'ultimo delitto

Esattamente un anno fa da oggi, il 25 giugno 2017, la Yamaha con Valentino Rossi vinceva la sua ultima gara, ad Assen. Da 17 GP consecutivi la M1 non riesce a salire sul gradino più alto del podio e, se non ci riuscisse neanche in Olanda questo fine settimana, eguaglierebbe il record di digiuno della Yamaha in MotoGP dal 2002 al 2004. In quel caso passarono 18 GP dalla vittoria di Biaggi in Malesia nel 2002 a quella di Valentino in Sud Africa nel 2004.

Un primato di cui non andare fieri e che ad Iwata preferirebbero non eguagliare. In verità, la situazione è ancora più strana di quel che sembri e diversa da quella del 2003, anno in cui le Yamaha ufficiali  videro un solo  podio, con Barros, in Francia. Perché la classifica dice che la Yamaha è la seconda forza del Mondiale, con tre piloti dietro a Marquez (Rossi, Vinales e Zarco nell’ordine) e addirittura la squadra ufficiale è in testa nella classifica per team.

Numeri un po’ bugiardi, perché figli più degli errori degli avversari che di meriti propri. Infatti, stando a sentire Valentino e Maverick, la situazione è tutt’altra che rosea. Dopo i test di Barcellona, lo spagnolo chiedeva di fare una moto che incontrasse il suo gusto, mentre il Dottore dichiarava di non avere trovato nulla di buono fra le (piccole) novità portare per le prove.

Assen per Yamaha è uno di quegli appuntamenti in cui sperare, considerando che nelle 16 edizioni corse con le MotoGP, la M1 ne ha vinte 9. Inoltre, Valentino in Olanda è a doppia cifra, con 10 vittorie in carriera.

Se si vuole tenere veramente aperto il Mondiale, e non solo facendo ricorso alla matematica, serve una vittoria e Assen sembra fatta apposta. “Però io non voglio aspettare una pista in particolare per potere vincere, voglio essere competitivo ovunque” lamentava qualche giorno fa Rossi, che però al momento non può che sperare nelle piste amiche.

Soprattutto deve sperare che Assen sia rimasta tale, perché in queste ultime stagioni spesso la pratica ha smentito la teoria. Soprattutto quando ci sono di mezzo Marquez e la Honda, capaci di andare all’attacco più o meno ovunque. Così le solite statistiche danno un pareggio fra le due sorelle giapponesi negli ultimi 6 anni: 3 le vittorie della Honda (Stoner, Marquez e Miller), altrettante per la Yamaha (tutte con Valentino).

Poi c’è la Ducati, che in Olanda ha vinto una sola volta (nel 2008 con Stoner) ma negli ultimi tempi a Dovizioso e Lorenzo piace molto stupire. Senza contare i vari tiratori liberi, da Petrucci, a Crutchlow, a Iannone.

Una lista per nulla breve di avversari su cui avere la meglio, aspettando che dal Giappone arrivino quelle modifiche da tempo richieste.

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