Lorenzo non vuole che la vittoria al Mugello sia stata un semplice lampo nel buio e lo ha dimostrato con i fatti anche a Barcellona, mettendosi davanti a tutti nella prima giornata di prove. Del resto, nessuno dei suoi avversari vuole commettere l’errore di sottovalutarlo e Marquez e Rossi sono stati concordi a metterlo fra i piloti che lotteranno per il titolo.
“Considerata la mia situazione attuale, mi piacerebbe avere più punti in classifica. Ad esempio, penso a quelli persi in Qatar per il problema ai freni - riflette Jorge - La MotoGP in questo momento è una classe molto equilibrata, in cui è molto facile perdere punti e difficile vincere tre o quattro gara di fila. Non è come qualche anno fa, dove erano sempre gli stessi piloti a vincere e salire sul podio”.
Questa incertezza però potrebbe favorire anche i recuperi, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno.
“A Marquez potrebbe capitare un fine settimana difficile o potrebbe commettere un errore - continua - ma io vivo nel presente e in questo momento non penso alla lotta per il titolo”.
Il presente dice che è il riferimento a Barcellona.
“Ma è solo venerdì - tira il freno - Oggi sono stato uno dei piloti con il miglior passo, se non il migliore, ma soprattutto ho provato buone sensazioni sulla Desmosedici e questo mi dà fiducia”
Lorenzo respinge la teoria del Mugello come GP della svolta, semmai vede quella vittoria come parte di un processo lungo che sta dando i suoi frutti.
“Non ho fatto nessun click - sottolinea - Avevo già fatto molti giri in testa a Jerez e ancora a Le Mans, era stato il segno che poteva succedere qualcosa, ero veloce ma mi mancava un pezzo”.
L’ormai famoso serbatoio.
“Sì, quello - afferma - La nuova modifica mi ha dato forse un 1% di velocità in più, ma soprattutto mi ha permesso di risparmiare energie e potere essere costante fino all’ultimo giro”.
Ora può farlo e la domanda è: può riuscirci in ogni pista?
“Sempre è una parola grossa - avverte - Sicuramente la Ducati è una moto più completa ora, ma ci saranno piste in cui soffriremo, penso ad esempio al Sachsenring o Phillip Island. Non vedo però motivi per cui non possiamo essere veloci negli altri cicuiti”.
Ora che il matrimonio fra Jorge e la Ducati ha iniziato il suo conto alla rovescia, i due membri della coppia sembrano avere iniziato a capirsi e a convivere alla perfezione.
“Penso che per me sarà sempre difficile guidare in modo completamente naturale la Desmosedici, ma in questo momento lo faccio con uno stile più simile a quello che usavo sulla Yamaha - spiega - Come ho sempre detto, io devo andare forte seguendo il mio DNA”.
Ed è esattamente quello che ha fatto al Mugello.