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MotoGP, Mercato piloti: in fuga verso il futuro

Con 13 Gran Premi alla conclusione del mondiale, sono molti i piloti separati in casa, da Lorenzo a Iannone

MotoGP: Mercato piloti: in fuga verso il futuro

La griglia di partenza della prossima stagione MotoGP è quasi completamente definita. Tra cambi di casacca clamorosi, new entry e partnership inedite, ecco il volto del futuro della top class.

La stagione di gare della MotoGP 2018 è nel vivo con appena 6 gran premi disputati su 19, e molti piloti potrebbero ancora scrivere tanto di positivo e negativo in pista. Eppure qualsiasi cosa accada fino a Valencia, la maggior parte dello schieramento di partenza del 2019 è già definita, con quasi tutte le selle già assegnate.

Questa è la situazione di ogni pilota e team alla vigilia del round di Barcellona.

Yamaha Movistar - Nella rincorsa alla firma, la Casa di Iwata è stata forse la più celere nella propria decisione di confermare Valentino Rossi e Maverick Vinales per altre due stagioni in sella alle M1 Factory. La prima firma è stata proprio quella dello spagnolo, l'uomo su cui Yamaha ha deciso di puntare per il futuro annunciando la conferma dell'ingaggio già durante la presentazione della squadra a gennaio. Leggermente più in ritardo è arrivata la firma di Rossi, che era stata anche messa in dubbio da qualcuno. Dopo che si era fatta avanti l'ipotesi di ritiro, è bastato che il Dottore salisse in moto nei test invernali per confermare la propria voglia di continuare. La certezza di essere ancora al top maturata durante i test ha convinto Rossi a firmare a marzo un biennale che lo porterà nel 2020 ad essere un ultra quarantenne in sella ad una Yamaha M1 ufficiale.

Honda Repsol - Se i rivali di Yamaha hanno scelto la strada della continuità, in Honda hanno invece deciso di percorrere un altro cammino. La conferma di Marc Marquez non è mai stata seriamente in dubbio, anche se c'erano state voci insistenti dal Paddock che vedevano KTM e Red Bull pronte a fare follie per portare il campione spagnolo in sella alla RC-16. Non c'è stata alcuna conferma sull'ingaggio che percepirà, ma sembra che Marquez abbia ottenuto da Honda una cifra simile a quella intascata da Jorge Lorenzo nel suo biennale con Ducati targato 2017-2018, ovvero circa 25 milioni di euro complessivi. Se da un lato Marquez garantisce la continuità, la mossa di ingaggiare Jorge Lorenzo si è abbattuta sul pianeta MotoGP come un uragano. Nessuno avrebbe immaginato che Honda potesse rinunciare a Dani Pedrosa per mettere al fianco di Marquez un altro campione come Lorenzo. Alberto Puig ha però approfittato del momento, e la firma arrivata alla vigilia del Mugello permetterà alla HRC di poter contare su un autentico Dream Team nel prossimo biennio.

Ducati Factory - La storia della firma tra Andrea Dovizioso e la Ducati ha tenuto letteralmente banco per mesi. Sembrava una mossa assolutamente scontata, ma i tentennamenti e la distanza tra proposta iniziale e richiesta del pilota, sembrava poter essere incolmabile. Dovizioso nel frattempo ha iniziato la stagione vincendo in Qatar e confermandosi come vera punta di diamante per Borgo Panigale, costringendo di fatto Claudio Domenicali a intervenire a Le Mans per trattenere il Dovi, che nel frattempo era finito anche nel mirino di Honda, con un biennale fra i 6 ed i 7 milioni a stagione. Andrea Dovizioso avrà anche un nuovo compagno di squadra, perchè il passaggio di Jorge Lorenzo in HRC ha spianato la strada all'ingresso nel box Ducati ufficiale a Danilo Petrucci. Non si è mai realmente arrivati ad una trattativa tra Ducati e Lorenzo, e paradossalmente la separazione è avvenuta proprio alla vigilia della sontuosa vittoria dello spagnolo al Mugello, costringendo le parti ad una lunga convivenza da separati in casa fino a Valencia. Per Danilo Petrucci, un accordo di un anno, durante il quale dovrà dimostrare di meritare il posto nella squadra ufficiale, che torna ad avere entrambi i piloti italiani dopo il periodo di Iannone e Dovizioso tra 2015 e 2016.

Suzuki Ecstar - La GSX-RR sta tornando ad esprimere il proprio potenziale, e la firma di Alex Rins per altri due anni, arrivata dopo la splendida gara in Argentina, garantisce la continuità del progetto. Come confermato dallo stesso Brivio, ogni decisione riguardo i piloti è stata di fatto presa sulla base dei risultati del 2017. Per questo, nonostante i podi di Austin e Jerez, Andrea Iannone è stato messo da parte per far posto a Joan Mir, che debutterà nella top class dopo un anno di Moto2. La firma è arrivata alla vigilia del GP di Barcellona, e dimostra che ad Hamamatsu vogliono tentare di ripetere il percorso fatto con Maverick Vinales tra il 2015 e 2016, quando lo spagnolo si rivelò come autentica sorpresa del campionato.

Aprilia Gresini - Le prestazioni molto deludenti di Scott Redding in questa prima fase del 2018 hanno tenuto il britannico lontano dalla potenziale conferma, che è invece arrivata per Aleix Espargaro. Lo spagnolo ha firmato un altro biennale che lo terrà a Noale fino al 2020. Il contratto firmato alla vigilia di Le Mans conferma la fiducia di Romano Albesiano nei confronti dello spagnolo, che nel 2017 è stato parte di quel cambio di passo della RS-GP che in questo momento appare lontano. La grande novità sarà rappresentata dall'arrivo di Andrea Iannone, che ha firmato un biennale nei giorni successivi al GP del Mugello e rappresenta il primo top rider in MotoGP per il Costruttore veneto che voleva a tutti i costi un pilota italiano in sella.

KTM Red Bull - Uno dei pezzi più pregiati del mercato piloti in vista del 2019 era senza dubbio rappresentato dal francese Johann Zarco. Non riuscendo ad ottenere un trattamento da ufficiale in Yamaha, il transalpino ha ricevuto offerte praticamente da tutto il Paddock, decidendo di concretizzare con KTM un accordo biennale che lo porterà ad essere in sella alla RC16 fino a tutto il 2020. La firma è stata ufficializzata a Maggio, ma sembra che l'accordo risalga alla stagione di test invernali. Nell'ottica di premiare il lavoro svolto in questa importante fase di sviluppo del progetto, in KTM hanno deciso di confermare contemporaneamente Pol Espargaro per altri due anni. Lo spagnolo è il pilota che finora è riuscito a raccogliere i migliori risultati in sella ad una moto in ogni caso ancora molto giovane e che probabilmente non ha ancora dimostrato tutto il proprio potenziale. Scegliere un top rider come Johann Zarco mette molta pressione sulle spalle di KTM, come ha ammesso lo stesso Pit Beirer, che riconosce la necessità di effettuare un altro step prestazionale in vista della prossima stagione.

Alma Pramac Ducati - La compagine di Siena ha pescato un autentico jolly con Jack Miller nel 2017, trovando nell'australiano un grandissimo interprete della Desmosedici. Si è parlato anche di una proposta di HRC per andare a fare da team mate a Marc Marquez, ma Miller ha preferito restare in Pramac ereditando per il 2019 la moto in versione Factory finora appannaggio di Danilo Petrucci. Per l'australiano un contratto di una sola stagione, mentre è biennale la durata del contratto del Rookie che gli farà da compagno di squadra. Sarà infatti fino al 2020 l'impegno tra Ducati e Francesco Bagnaia, che ha firmato direttamente con Borgo Panigale un accordo che lo porterà a debuttare in MotoGP e poi crescere avendo magari aspirazioni di rider factory in futuro. La magnifica stagione di debutto in Moto2 del 2017 aveva avvicinato Pramac al pilota torinese, che ha infatti firmato a febbraio. Una straordinaria prima parte di stagione Moto2 nel 2018 non sta facendo altro che confermare tutto il suo talento cristallino, in attesa di vederlo in azione in top class.

LCR Honda - La squadra di Lucio Cecchinello continuerà a gestire una RCV in specifica Factory per Cal Crutchlow, che ha un accordo con Honda fino al 2019 e che per diversi mesi è sembrato offrirsi per sostituire Dani Pedrosa nel box Repsol,ma dichiarando anche la propria disponibilità a tornare in Ducati nonostante l’accordo firmato. Dovrebbe essere confermato per una stagione anche l'impegno con il giapponese Takaaki Nakagami, protagonista finora di una discreta stagione di debutto in MotoGP che avrà a disposizione una RCV 213 in versione clienti.

Tech3 KTM - Il passaggio da Yamaha a KTM da parte di Tech3 rappresenta una grande novità tecnica per il mondiale MotoGP. La squadra francese gestita da Herve Poncharal ha sempre raccolto risultati di rilievo con le M1 satellite, ma dal 2019 avrà a disposizione delle KTM RC16 Factory identiche a quelle del team interno. Un grande salto in avanti per Tech3, che rappresenterà una sorta di Junior Team per KTM, con il compito di far debuttare e crescere i giovani talenti su cui la Casa austriaca e Red Bull puntano per il futuro. La coppia di piloti sarà formata dal portoghese Miguel Oliveira, che sta vivendo la seconda stagione da protagonista in sella alla Moto2 austriaca e dal malese Hafizh Syahrin, che giunto in extremis alla corte di Tech3 in sostituzione di Jonas Folger, sta vivendo un buon 2018, mostrando del potenziale interessante.

Avintia Ducati - La squadra con sede ad Andorra continuerà per un'altra stagione a schierare le Ducati Desmosedici e conterà sul belga Xavier Simeon, nel 2018 al debutto in MotoGP. Non è ancora confermato il secondo pilota, anche se le buone prestazioni di Tito Rabat in questa fase della stagione lasciano supporre che una conferma sia possibile.

Marc VDS - La squadra di Marc Van Der Straten è passata attraverso la querelle con Michael Bartholemy, che ha poi trovato un accordo extra giudiziario ed è stato di fatto allontanato dalla gestione del team. Per diversi mesi, sembrava il team candidato ideale ad ereditare le due Yamaha M1 orfane di Tech3, ma lo stesso Lin Jarvis ha confermato che alo stato attuale non ci sono conferme sulla presenza della squadra in MotoGP nel 2019. Franco Morbidelli sta crescendo costantemente nel 2018, sua stagione di debutto in MotoGP, ed è sotto contratto anche per il 2019 con la compagine belga. La situazione si sta normalizzando e presto dovrebbe essere annunciato il nome del nuovo Team Manager, ma il contesto tecnico in cui opererà la squadra in futuro non è del tutto chiaro al momento.

testo ed infografica di Marco Caregnato

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