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SBK, A Brno è Rea-record: 60 vittorie e sorpasso a Fogarty

Con la sesta affermazione 2018, il tre volte iridato supera The King nello score totale di successi. Sul podio Melandri e Sykes

SBK: A Brno è Rea-record: 60 vittorie e sorpasso a Fogarty

Un solo sorpasso – deciso e decisivo – e poi la noia per chi guardava ed il record per il mattatore.

Niente ha infastidito Johnny Rea: l’interruzione imposta dalla bandiera rossa mentre era primo non lo ha disturbato, il secondo start annullato a causa del problema tecnico del semaforo non gli ha fatto perdere concentrazione; l’unico momento difficile il Cannibale lo ha avuto quando non riusciva a rimuovere la visiera a strappo con la mano sinistra, in pieno rettilineo a trecento chilometri orari.

Al terzo via il nordirlandese è partito male – la sua Ninja si è impennata come un cavallo furioso – però il tre volte campione ci ha impiegato una, forse due curve per rimediare, grazie ad un attacco nei confronti di Sykes, vincente, per poi seminare la (poco) allegra compagnia degli avversari. A Brno Jonathan centra l’affermazione numero 60 e batte Carl Fogarty, fermo a 59:sono davvero felice per me e per la squadra – ha affermato nel parco chiuso – io stesso sono stupefatto di questi 60 vittorie e spero di incrementare il numero totale di successi”. Ad aiutare il team Provec il test effettuato su questa pista nei mesi scorsi. 

Bella gara di Marco Melandri, con una Panigale R bicilindrica a posto, condotta dal ravennate sino al secondo posto finale; il numero 33 ha provato a raggiungere Rea, ma gli è mancato qualcosa da metà gara in poi:è stata una corsa molto buona – ha raccontato il ducatista – ho superato Sykes e non ho fatto errori. Tornare sul podio è sempre bello, oggi era difficile rimanere in piedi”.

Tom Sykes – Campione del Mondo 2013 – ha fatto i complimenti a Rea; l’inglese, recordman per numero di Superpole, ha la “sola” sfiga di avere come compagno di squadra un animale che ha una fame di vittorie non ancora soddisfatta:non avevo il passo di Johnny – ha ammesso Tom – mi ha superato pure Melandri, ma sono comunque contento del mio terzo posto”.

Lotta dura in casa Yamaha, tra Van Der Mark ed Alex Lowes: alla fine l’olandese ha avuto la meglio sull’inglese, tuttavia, dopo la doppietta centrata a Donington, da "Magic Michael" ci si aspettava qualcosa in più.

Sesto Eugene Laverty, autore di grandi pieghe con la sua RSV4 Milwaukee, settima la sempre di traverso e fumante dalla gomma posteriore Aprilia di Lorenzo Savadori, che ha vinto il duello contro Davies e Camier; a proposito: Chaz ha patito problemi di aderenza nei cambi di direzione, Leon sta ritrovando progressivamente la forma fisica ottimale.

In top ten Toprak Razgatlioglu con la Kawasaki Puccetti, appena dopo Yonny Hernandez con la ZX10RR Pedercini; prendono punti anche Mercado, Ramos, Fores e Rinaldi, con il romagnolo del team Aruba che ne ha viste di tutti i colori: caduta, partenza dalla pit lane, ripartenza dal fondo dello schieramento.

Classifica piloti: Rea 270, Davies 189, Sykes 179. 

 

LA CRONACA- nel primo curvone a destra Rea infila la sua Ninja numero 1 in testa, Sykes subisce l’attacco del compagno di squadra, Alex Lowes supera Melandri ed è terzo con la Yamaha; bello scatto di Laverty, ora quinto con l’Aprilia, prima di Van Der Mark e Davies, ha perso diverse posizioni Savadori, ottavo prima di Baz con la BMW.

Nel secondo passaggio cade Jordi Torres e lascia nella sabbia la MV Agusta, semidistrutta dopo il volo; al comando c’è sempre Rea, Sykes deve guardarsi le spalle dagli attacchi di Lowes, Melandri è quarto, ma per poco: il 33 supera la Yamaha dell’inglese e si prende la terza posizione; solo le due Kawasaki ufficiali girano più forte della Ducati del ravennate.

Scivola Rinaldi nella curva 5, un air fence viene danneggiato vistosamente, i commissari espongono la bandiera rossa ed interrompono le ostilità a 15 giri dalla fine.

Prima del secondo start Torres riesce a schierarsi in griglia con una seconda approntata MV F4, Rinaldi non fa in tempo ed è costretto a partire dalla pit lane con la Ducati numero 21.

Si riparte per i 17 passaggi, anzi no: esplode un secondo casino ed i piloti non scattano, il semaforo non rispetta la tempistica prevista, nessuno scatta dal via, e si ripete la procedura di partenza.

Si riparte – finalmente – ed i giri da compiere sono scesi a 16; stavolta è Sykes il più veloce ma Rea in una curva si prende la prima posizione, terzo è Alex Lowes, Davies – con un grande stacco – è quinto, davanti a lui Melandri, Savadori è decimo, Rinaldi diciannovesimo.

Lowes supera Melandri e mette la sua R1 in terza posizione, Van Der Mark salta Davies ed è quinto; nel frattempo Rea ha già accumulato un buon vantaggio su Sykes, secondo. Melandri non vuole perdere tempo e si libera di Lowes con un ingresso deciso in staccata.

Van Der Mark e Lowes se le danno di santa ragione per la quarta posizione, davanti alle due Yamaha ci sono Melandri e Sykes, in lotta per il secondo posto; Rea è ancora in testa e prova ad accumulare ancora più vantaggio sugli inseguitori.

Melandri infila Sykes nella dura staccata alla fine del rettilineo di partenza e mette la Ducati Aruba in caccia della verdona di Rea al comando; il ravennate – in poche curve – ha già seminato Sykes e recuperato metri sul fuggitivo.

Più indietro Davies si libera di Laverty, Camier e Savadori si trovano nei primi dieci, con Razgatlioglu decimo prima di Baz. Si ritira Jake Gagne.

Laverty è più veloce di Davies, alle prese con il posteriore della sua Ducati che scivola da tutte le parti, e supera il gallese con una entrata decisa; ma Chaz non ci sta e si riprende la sesta posizione. Alla fine del lungo rettilineo dei box, l’irlandese passa nuovamente davanti alla Panigale numero 7, Camier e Savadori si sono avvicinati ai due e si ritrovano in lotta per una buona posizione finale.

A sei giri dalla bandiera a scacchi, Rea comanda, Melandri insegue, Sykes è terzo; quarta la Yamaha di Lowes, prima del compagno di colori Van Der Mark. Laverty ha seminato Davies ed è sesto con l’Aprilia, duellano ferocemente Savadori e Camier per l’ottavo posto: Lorenzo fa fumare la gomma posteriore in accelerazione, Leon e la sua Honda sono decisamente più composti e rotondi.

Van Der Mark sorpassa Lowes con una frenata a ruota posteriore bloccata; ora l’olandese è quarto, dopo Rea, Melandri e Sykes.

Cade Loris Baz nell’ultima esse che precede il rettilineo d’arrivo, ma il francese si rimette in piedi e prosegue la corsa, ultimo.

Ultimo giro concluso in impennata da Rea, che vince per la sessantesima volta in carriera; sul podio Melandri e Sykes, seguono le due Yamaha.

 

 

 

 

 


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