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MotoGP, Tripletta italiana nelle FP1: Iannone, Pirro e Dovi

Al Mugello il pilota Suzuki regola le due Ducati, 4° Vinales, 6° Marquez. Con Morbidelli e Rossi cinque azzurri nei primi otto, 9° Lorenzo

MotoGP: Tripletta italiana nelle FP1: Iannone, Pirro e Dovi

Mentre i protagonisti della Classe Regina si impegnavano in pista, nel paddock del Mugello fervevano – poco segretamente – gli affari di mercato, con molti piloti che saluteranno le squadre attuali e nomi nuovi pronti all’arrivo.

Siamo (solo) al sesto weekend della stagione, e già si pensa alle prossime: consapevole che non rimarrà in Suzuki, Andrea Iannone parte grintoso e cattivo, segnando il miglior tempo di sessione in 1’47”253, con la GSX-RR del team Ecstar, crono arrivato anche grazie ad una Michelin morbida posteriore, montata nelle battute finali del turno.

Secondo tempo per il pluricampione italiano Michele Pirro, wild card al Mugello; il pugliese porta in pista novità inerenti al telaio della Desmosedici GP, ed il regolamento glielo consente: il motore, invece, deve essere punzonato ad inizio stagione, solo poche parti possono essere sviluppate.

Fuori dai discorsi di mercato e con la mente sgombra, Andrea Dovizioso deve “solo” pensare a dare gas, con l’obiettivo di recuperare punti in classifica da Marquez; il forlivese numero 04 parte con un terzo tempo e sette decimi di gap dalla Suzuki . Il Dovi ha detto che qui non è obbligato a vincere ma, se ci riesce (ripetendo il successo 2017) è anche meglio, per lui e per la squadra. 

Maverick Vinales è il miglior pilota Yamaha in pista, malgrado una caduta in staccata alla San Donato; il catalano è arrivato forte ma scomposto: appena ha indirizzato la sua M1 in traiettoria, l’anteriore ha ceduto e si è ritrovato a rotolare nella ghiaia toscana. Il quarto tempo è comunque indicativo di velocità sul giro secco.

Grandi derapate in uscita per Jack Miller, quinto con la Desmosedici Pramac dotata di due Michelin medie; la squadra italiana - che rivede nel garage il team manager Guidotti, reduce da un infortunio con la moto da cross – vorrebbe tenere Jackass, un pezzo pregiato nel panorama piloti, che ancora non conosce il suo futuro marcato 2019.

Sesto crono per Marc Marquez con la Honda super alata già vista vincente a Le Mans; il numero 93 Campione in carica era forte in ingresso curva, soffriva un po' in uscita, facendo scivolare troppo la gomma posteriore.

Ottimo settimo tempo siglato da Franco Morbidelli con la Honda RC 213V del team Marc VDS, in pista con la nuova Michelin asimmetrica Hard, derogata da Dorna proprio da questa gara; il “Morbido” ha quasi un secondo di gap dalla moto di Pirro.

Valentino Rossi è ottavo, a nemmeno un secondo dalla vetta; diversamente da Vinales, la Yamaha numero 46 montava la nuova forcella Ohlins con gli steli in carbonio, ora più leggeri e sensibili; a Valentino questa unità piace, Maverick l’ha momentaneamente scartata.

Un altro partente – dalla Ducati – è Jorge Lorenzo, nono nella mattinata; il maiorchino sa che, se vuole uscire a testa alta dall’avventura in rosso, dovrà fare (molto) bene nella gara di casa della marca  di Borgo Panigale. Nel frattempo, Jorge ha usato un serbatoio totalmente dedicato alle sue esigenze. 

Dopo Crutchlow, l’undicesimo tempo di Johann Zarco, che ha già una KTM assegnata per l’anno prossimo; Alex Rins è sicuro di continuare con la Suzuki, anche se non conosce il nome del futuro compagno di squadra.

Danilo Petrucci, dopo il bel podio di Le Mans, inizia il weekend con un tredicesimo tempo ma, attenzione: il ternano ha girato poco, preferendo far lavorare molto i meccanici sulla sua Desmosedici 2018. Anche Danilo si sta muovendo per aggiudicarsi una formazione ufficiale, dopo anni da privato.

I due fratelli espargarò precedono Karel Abraham, molto in ritardo Dani Pedrosa, diciassettesimo, un altro top rider senza firma per l’anno prossimo; Tito Rabat torna in sella dopo la botta rimediata nei precedenti test, caduta di Thomas Luthi alla Scarperia: lo svizzero ha provato a rimanere in piedi, aiutandosi con il gomito proprio come usa fare Marquez; non ci è riuscito.

 

 

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