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SBK, Rea e Sykes bisticciano, van der Mark trionfa a Donington

Primo successo nel Mondiale per l'olandese davanti a Johnny e Tom, 5° Savadori, sabato amaro per Ducati, ottavo Davies, caduto Melandri 

SBK: Rea e Sykes bisticciano, van der Mark trionfa a Donington

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26 maggio 2018, una data che rimarrà per sempre impressa nella mente di Michael van der Mark. Già, perché dopo quattro stagioni in Superbike, il pilota olandese è riuscito a cogliere il primo successo nella classe regina. In Gara 1 a Donington il pilota Yamaha si è rivelato un concentrato di astuzia e velocità, approfittando della bagarre tra Rea e Sykes per portare la R1 sul gradino più alto del podio dopo sette anni di digiuno.

La corsa ha visto la sfida in famiglia tra i due alfieri Kawasaki, entrambi decisi a contendersi lo scettro del round britannico. Alla fine tra i due litiganti ne ha approfittato van der Mark, che a sette giri dal termine ha preso in mano la leadership senza più farsela sfuggire. Rea ha tentato in ogni modo di annullare il gap dall’olandese, ma la bagarre con Tom gli ha fatto perdere decimi preziosi per puntare alla vittoria.

Di sicuro non manca un pizzico di rammarico da parte del Cannibale, anche se dall’altra parte può consolarsi col sabato nero di Chaz Davies. Una giornata complicata per il gallese, soltanto ottavo al traguardo, grazie al contatto nell’ultimo giro tra Haslam e Razgatlioglu, che ha visto finire a terra il turco. È andata molto peggio a Marco Melandri, caduto quando mancavano sei tornate alla conclusione.

Resta giù dal podio Alex Lowes, seguito dalle Aprilia di Lorenzo Savadori e Eugene Laverty,  mentre settima la BMW di Loris Baz, che scattava dalla prima fila. Nella top ten anche uno stoico Leon Camier, che chiude precedendo la MV Agusta di Jordi Torres e la Panigale di Michael Rinaldi. Ventesimo Canepa. 

LA CRONACA – Allo spegnimento dei semafori Rea brucia Sykes, guadagnando subito la vetta della corsa ai danni del compagno, ma il 66 non ha la minima intenzione di mollare la presa, rimanendo agganciato al tre volte iridato. Tra i due alfiere Kawasaki è sfida vera, condita da sorpassi e staccate al limite. Alle loro spalle le Yamaha di van der Mark e Lowes, che nel frattempo si sono sbarazzate della BMW di Loris Baz. Il francese è quarto, seguito da Savadori, Haslam, Davies e Laverty. Fatica invece Marco Melandri, soltanto dodicesimo alle spalle di Leon Camier.

Mentre Sykes e Rea si scambiano la posizione, a diciassette giri dalla fine il Cannibale commette un largo, perdendo la vetta a favore del compagno e subendo addirittura il sorpasso di van der Mark. Bastano però poche curve per rimediare all’errore, relegando l’olandese al terzo posto. Il 66 comanda quindi la corsa, ma il tre volte iridato è di nuovo agganciato agli scarichi della ZX-10RR.

Soffrono invece le due Ducati. Già, perché Davies perde terreno,  tanto da essere risucchiato dal gruppo e scendere fino al decimo posto, appena dietro la Panigale di Marco Melandri. I due alfieri Aruba accusano oltre dieci secondi dalla vetta della corsa.

I riflettori rimangono però puntati sulla testa della gara, dove Rea commette un nuovo lungo alla curva 11, lasciando la seconda piazza alla Yamaha di van der Mark. L’olandese è incontenibile, perché a nove tornate dalla conclusione pensa bena di infilare al tornantino anche la ZX-10RR di Sykes, conquistando la leadership. Alle sue spalle ecco scatenarsi la bagarre tra Sykes e Rea, che consente al portacolori Yamaha di guadagnare ben un secondo nei confronti degli inseguitori.

Il portacolori della R1 inizia ad intravedere la vittoria, ma vietato dare per vinto Rea, capace di ridurre il gap a soli otto decimo. Nelle retrovie finisce a terra Marco Melandri, vittima di una scivolata in curva 12 quando era undicesimo. Stessa sorte anche per Xavi Forés. Occhio poi alla bagarre per l’ottava piazza tra Razgatlioglu e Haslam.

La sfida però è scritta, perché nonostante Rea si porti a ridosso di van der Mark, non basta a negare all’olandese la prima vittoria in Superbike. Sul podio di Donington anche Sykes, seguito da Alex Lowes e Lorenzo Savadori, poi l’Aprilia di Eugene Laverty. Nei primi dieci anche la BMW di Loris Baz, settimo davanti a Chaz Davies, che nel finale ha approfittato del contatto tra Haslam e Razgatlioglu per guadagnare due posizioni.   

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