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In pista sotto il segno della "Gixxer"

A tutto gas sul Cremona Circuit con le naked e la SBK replica Suzuki. Fattore comune? Un 4 in linea che ha fatto storia tra le sportive

Moto - Test: In pista sotto il segno della

Dici GSX e la mente dei molti motociclisti cultori (e non) della grintosa famiglia di Hamamatsu vola alle mitiche e veloci GSX-R, o "gixxer" come molti le chiamano. Dalla metà degli anni '80 rappresentano un punto di riferimento non solo per le prestazioni pure, ma anche per quella caratteristica intrinseca che ogni GSX porta nel suo DNA:  moto che viene incontro alle esigenze, ed alla abilità di guida, di tutti. Smanettoni da pista o utenti strettamente stradali.

Ma da tempo GSX non è solo sinonimo di SBK replica, ma anche di pepate naked o mezzi di stampo Sport tourer (in questo ultimo caso già dai tempi delle celebri unità raffreddate ad aria-olio) , che però mantengono un filo conduttore con le sorelle racing: facilità nella guida e motore generoso con quella punta di cattiveria che stimola gli appetiti, piuttosto che incutere timori.

Una giornata in pista a San Martino del Lago  nei pressi di Cremona, in occasione del Suzuki Day, ci ha permesso di apprezzare questo family feeling che ha al centro di tutto il 4 cilindri in linea che, nella sue declinazioni dal 2005 in poi, è musa ispiratrice dell'attuale unità che equipaggia la sportiva GSX-R 1000 R e, con qualche ritocco per le più restrittive normative, anche delle GSX-S e GSX-S1000 F: sport tourer e naked Suzuki molto apprezzate dagli utenti. In omaggio alla storia di Hamamatsu, abbiamo provato anche la GSX-S 750, una naked anche lei tutto gusto e divertimento, che porta a avanti una tradizione "sette e mezzo" che fa parte dei colori del marchio giapponese. E proprio da lei partiamo per questo insolito confronto... a 4 cilindri. Ecco com'è andata.

GSX-S 750: COMODA FACILE, CON UN MOTORE TUTTA GRINTA - La media Suzuki si fa apprezzare da appena ci si sale in sella. Grazie ad una posizione di guida molto comoda e ben calibrata a livello di seduta: sterzo largo quanto basta per avere in mano la situazione, sella incavata che ti inserisce perfettamente nel corpo macchina. Pedane basse con gambe che ne risultano ben angolate. Nel complesso la posizione di guida strizza l'occhio alla sportività seppure studiata per non affaticare nella guida su strada. Portata a spasso in pista si nota un habitat non proprio a lei congeniale, con le pedane che arrivano facilmente a grattare sull'asfalto ed un setting della forcella tendente al morbido. Su strada sono scelte che si fanno apprezzare, in pista conviene lavorare sulle tarature, magari intervenendo sui registri idraulici e togliere i piolini delle pedane, onde evitare noiose "grattate".
Molto efficace l'impianto frenante che permette di dare il meglio di sé in staccata, senza dover spremere troppo la leva. Promosso il motore, pieno nella erogazione nonostante la cilindrata ed il frazionamento. Una unità che su strada garantisce grandi gioie, ed anche in pista sfodera quella indole da corsaiola ereditata dalla sportiva GSX-R 750.

GSX-S e GSX-S 1000 F: CICLISTICA PRONTA PER OGNI SITUAZIONE -  Le due declinazioni del mondo delle "gixxer" a 4 cilindri da 1000 cc spiccano per pastosità del motore e comportamento "amichevole" della ciclistica. Anche qui troviamo il comfort in sella come qualità che si apprezza da subito anche se, rispetto alla piccola 750, qui le gambe restano più larghe attorno al serbatoio. Questo per le travi del telaio attorno al motore di maggior cubatura. La posizione di guida per la 1000S, rispetto alla 750 ed alla 1000 F è un pelo più sportiva, ma senza risultare scomoda o impiccata. La F ha dalla sua una maggior protezione aerodinamica, adatta per i tragitti a medio e lungo raggio, ma anche per fendere meglio - in questa occasione - l'aria quando siamo accucciati sul rettilineo.
Il loro terreno di caccia, ovviamente, non è il circuito, ma anche in queste condizioni si fanno apprezzare dato il nobile pedigree di stampo GSX-R 1000 K5. Telaio, motore e sospensioni discendono da una delle più apprezzate e veloci GSX- R della storia. Propulsore con tanta potenza agli alti abbinata ad una schiena di coppia che ti tira fuori dalle curve lente meglio di un mulo da traino. Unico neo un effetto "on-off" che infastidisce quando si cerca di parzializzare in curva. Una pecca, non eccessiva, ma che crediamo possa trovare soluzione per le versioni 2019.

GSX-R 1000 R: BELVA FACILE - Della SBK GSX- R 1000 R ne avevamo parlato già lo scorso anno in occasione del nostro test sul veloce tracciato del Mugello. Chiamata un po' alla "prova del 9" tra i più stretti cordoli del Cremona Circuit, una pista più corta e lenta - ma dotata di caratteristiche interessanti e con un lungo rettilineo - la supersporitva di Hamamatsu si conferma mezzo pronto ad ogni sfida. Se sul veloce asfalto del Mugello la GSX- R aveva mostrato i suoi acuti più alti, a San Martino del Lago ha saputo guadagnarsi la pagnotta mettendo sul campo il suo repertorio fatto di una erogazione fluida e lineare, grazie al sistema SR-VVT, oltre ad un bilanciamento della ciclistica che ne farà certamente un'ottima alleata anche quando si gira sua strada. Sportiva ma senza essere una "spacca polsi", la GSX- R tra le varie 4 cilindri supersportive è forse quella che più conserva una parvenza di legame con quelle che una volta venivano definite "sportive stradali".

Mezzi che non impongono eccessivi sacrifici nella posizione di guida rendendo i semimanubri piacevoli da usare anche su strada. In una pista come San Martino piace per il motore, che ti traina fuori dai tornanti anche arrivando con una marcia più alta, grazie alla erogazione piena ai bassi e robusta ai medi. Agli alti paga qualcosa rispetto a qualche rivale, ma il modo in cui arriva a quota 13.500 giri di strumento si fa ben apprezzare con una trazione sempre sotto controllo, erogazione senza sbavature, ed anche per un pacchetto elettronico che non teme rivali. Agile sullo stretto (come verificato nella "esse" finale che noi abbiamo fatto in terza e poi giù di seconda al tornantino prima del traguardo), poggia sicura nelle curve più veloci. Unico appunto per qualche vibrazione dal motore che arriva verso quota 9000 giri. Ricordiamo che Suzuki per la sua GSX-R ha deciso di fare a meno dell'albero di equilibratura per le vibrazioni di secondo ordine (non fondamentale comunque su un 4 in linea, soprattutto sportivo) e questo ha forse determinato l'insorgere di qualche fremito avvertibile in un range compreso tra gli 8.500 ed i 9.500 giri.

PER LA NOSTRA GIORNATA IN SELLA ALLE GSX ABBIAMO UTILIZZATO: 

AGV CORSA - BLACK

 

TUTA LAGUNA SECA D1



GUANTI DAINESE FULL METAL 6

 

STIVALI R AXIAL PRO IN

 

PARASCHIENA WAVE 12 D1 AIR

 

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