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MotoGP, Randy Mamola, entrato nella leggenda, piange di felicità

Il californiano ha dato una emozionante espressione di passione parlando in Texas della sua carriera

MotoGP: Randy Mamola, entrato nella leggenda, piange di felicità

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Ha parlato, a lungo a lunghissimo, ed ha pianto. Spesso. Lacrime alternati a lunghi silenzi, ripresi poi con la voce spezzata. Da quella gara non corsa ad Imola in 250 perché troppo giovane, ai successi iridati con Suzuki, Yamaha, Honda e Cagiva.

Una dichiarazione d'amore per il nostro sport e di riconoscenza per il suo pigmalione, Kenny Roberts, in platea con Kenny Junior, Wayne Rainey e Kevin Schwantz. Oltre alla sua famiglia, Barbara, Dakota.,

Randy ha ringraziato personaggi finora ignoti nella sua carriera, come Buster Roberts, papà di King Kenny, il suo scopritore, piangendo poi ricordando Gino Amisano, fondatore della AGV, fra i suoi primi sponsor. Passando poi per il padre e la madre il cui ricordo lo ha ridotto ai singhiozzi.

Potrà non aver vinto un titolo mondiale, ma più che i quattro secondi posti in campionato conta, per essere leggenda, le pagine di storia scritte da un pilota che ha amato ed ama il suo sport ancor oggi. Un uomo che ha lanciato Rider's for Health. Un ragazzo di 58 anni che considera il paddock la sua casa ed il mondo delle corse la sua famiglia allargata.

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