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SBK, Rinaldi: ho imparato tanto, pianificare i turni paga

Il rookie sorprende 3°: "Voglio continuare così". Davanti a lui Melandri: "Un buon inizio, lavoro sulla stabilità in rettilineo". Solo 6° Davies: "Dobbiamo unire tutti i tasselli"

SBK: Rinaldi: ho imparato tanto, pianificare i turni paga

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Ci sono tanti motivi per sorridere e pochi per non farlo, si può quindi dire che nel complesso la prima giornata in terra olandese per Ducati sia stata positiva. Due dei tre piloti infatti sono nelle prime tre posizioni, ma con una differenza rispetto alle aspettative; Marco Melandri infatti è secondo, ma alle sue spalle c’è Michael Rinaldi e non Chaz Davies, autore a fine giornata del sesto tempo.

Come detto il migliore della pattuglia è stato Marco Melandri, che riflette su questo primo giorno al TT. “È stato un buon inizio – spiega - sia per me che per la squadra. Abbiamo impostato il lavoro per migliorare la stabilità in rettilineo. Il venerdì spesso non sembra un problema ma se faccio un'uscita più lunga, come in FP3 dove abbiamo fatto una decina di giri di fila, il movimento si fa più marcato. Speriamo che non sia questo il caso domani”.

Perlomeno il 33 non pare però doversi di un altro possibile problema, ovvero le gomme: Con queste temperature dovrebbe essere più facile gestire le gomme nell'arco della gara”.

Alle spalle di Marco c’è la sorpresa Micheal Rinaldi, che sembra aver già preso notevolmente le misure della propria Panigale: “Sono soddisfatto. Abbiamo imparato tanto ad Aragon, ed abbiamo pianificato meglio i turni. Cerchiamo di lavorare senza sprecare energie, sfruttando ogni singolo giro”.

Un lavoro dunque ottimale, che ha portato i propri frutti: “Oggi abbiamo trovato un buon setup e poi ho spinto al massimo in FP3 chiudendo terzo. Vogliamo continuare così”.

Chi invece ha sei decimi da recuperare rispetto alla vetta è Chaz Davies, che oggi ha mostrato qualche difficoltà in tutti e tre i turni di prove. “Abbiamo lavorato metodicamente per migliorare il setup – racconta il gallese - ma stiamo ancora cercando un passo avanti più marcato, dal momento che ci mancano alcuni decimi. In particolare, dobbiamo migliorare l'inserimento in curva ed il grip sulla spalla degli pneumatici, che ci penalizza in accelerazione in alcuni tratti della pista”.

Chaz resta comunque ottimista, e sente che poco lo separa dalle posizioni che occupa abitualmente.

“Abbiamo fatto un cambiamento radicale tra FP2 ed FP3, e per certi versi ha funzionato, quindi dobbiamo semplicemente mettere insieme tutti i tasselli del puzzle per la FP4”.

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