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MotoGP, Miller: rischiamo la vita, prendere posizione è da stupidi

Jack: "Voglio ricordare quanto accaduto in passato tra Simoncelli e Pedrosa, la vita è breve, non serve alimentare tensioni"

MotoGP: Miller: rischiamo la vita, prendere posizione è da stupidi

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 Jack Miller non avrà vinto il Gran Premio d’Argentina, ma di sicuro è stato uno dei protagonisti. Impossibile scordarsi la sua pole con le slick in condizioni di bagnato. Durante la conferenza stampa del giovedì, sono però i fatti che hanno caratterizzato il round sudamericano ad avere la precedenza.

Proprio da qua parte l’analisi del pilota Pramac: “Bisogna accettare le lotte in pista  -ha sottolineato l’australiano – ma queste devono rimanere esclusivamente dentro la pista, evitando di portare tutto ai media, anche perché i giornalisti cercano spesso di far dire ai piloti qualcosa che possa creare attenzione. Non bisogna manipolare la realtà – ha avvisato - credo che in quell’occasione la race direction abbia fatto la cosa giusta”. In seguito Jack ironizza: “Trovarmi da solo sullo schieramento è come se avessi scorreggiato e tutti gli altri fossero spariti – ha scherzato – di sicuro in quell’occasione la direzione gara ha dovuto fare i conti con molta pressione”.

Miller torna poi serio: “Voglio ricordare quanto accaduto tra Sic e Pedrosa e come andò a finire – ha dichiarato - in questa situazione vedo tante persone prendere posizioni e sperare in una lotta in pista tra i piloti. Questa è una cosa stupida – ha sottolineato - perché  noi siamo qui a rischiare la vita e ricordo a tutti che la vita è breve”. Una frase che strappa gli applausi tra i presenti in sala.

Poi si parla finalmente della gara: “In Argentina avevo molta pressione, in passato avrei faticato a reggere quei momenti – ha svelato - durante i test invernali avevo perso fiducia con la moto, però a Rio Hondo ho ritrovato le giuste sensazioni. Di sicuro è stata una corsa da esaurimento nervoso -  ha sottolineato- inoltre non capivo come mai non ci fosse nessuno dietro di me sullo schieramento. Peccato sia sfumato il podio, mi sarei preso a calci”.

Di sicuro la GP17 ha dimostrato grande competitività, anche se la GP18 è una passo avanti  “Dovi, Danilo e Lorenzo  hanno maggiore controllo con la nuova moto,  mentre io sono più scatenato – ha analizzato Jack - infatti a volte prendo diversi spaventi”. Miller non si nasconde: “Loro mostrano infatti maggiore costanza – ha ammesso - forse per qualche tornata riesco a tenere il passo, però in seguito inizio a faticare. Ricordo ancora la prestazione di Dovizioso in Qatar,  a metà gara sembrava che stesse soffrendo, invece stava solo giocando. Personalmente non so se riusciremo a conseguire i loro stessi risultati, ma di sicuro stiamo crescendo”.    

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