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MotoGP, Crutchlow da sogno, Marquez da incubo

L'inglese vince davanti a Zarco e Rins, 6° Dovizioso. Marquez stende Rossi e, dopo un ride through, chiude 18° con 30 secondi di penalità

MotoGP: Crutchlow da sogno, Marquez da incubo

Si può partire dalla fine per raccontare il GP di Termas de Rio Hondo. Si può partire dall’immagine di Marc Marquez che si reca al box di Valentino Rossi per scusarsi della manovra compiuta, venendo respinto da un furente Uccio. Oppure dall’immagine di Cal Crutchlow che esulta sul podio per la vittoria ottenuta, affiancato da Johann Zarco ed Alex Rins. Una gara pazza senza mezzi termini, partita con 15 minuti di ritardo e con tutto il gruppo eccetto Jack Miller, unico a scegliere sin da subito le slick senza dover rientrare ai box ad un passo dallo start, costretto a partire a quattro file di distanza dall’australiano come mezzo di “giustizia” verso il 43. Prima dello start ecco un altro colpo di scena: la Honda di Marquez si spegne, con lo spagnolo che riesce a farla ripartire ma percorre qualche metro di pista in contromano per tornare alla sua casella.

Chi in questa giornata folle ha fatto la differenza è stato il già citato Cal Crutchlow: l’inglese è stato bravo a mantenere la calma all’interno del quartetto (poi terzetto) in lotta per la vittoria, piazzando la zampata decisiva negli ultimi due giri. “Ho affrontato il weekend – spiega Cal - con la consapevolezza di poter stare davanti. Non ho voluto correre particolari rischi, tenendo il passo dei migliori e stando attento alle pozze d’acque presenti; i tempi sul giro alla fine erano simili all’anno scorso, ed una volta in testa sapevo che la gomma non mi avrebbe tradito, direi che ho fatto un buon lavoro”.

Chi ha cercato sino all’ultimo metro di contendere la vittoria a Cal è stato Johann Zarco, che ancora una volta si è però dovuto accontentare di un comunque eccellente secondo posto: “La vittoria arriverà a breve, devo solo continuare così. C’erano punti della pista bagnati e questo non mi ha reso rilassato; ho cercato di non fare errori e di passare Cal ma non ci sono riuscito. Ha meritato di vincere, e spero che presto tocchi a me”. Completa il podio un sorridente Alex Rins, che cancella così lo zero incassato in Qatar: “Prima della partenza ero molto nervoso per il ritardo. Nell’ultimo giro ho avuto timore di avere vicino Miller, ma per fortuna non è stato così ed ho conquistato questo podio che mi rende molto felice”.

Ai piedi del podio proprio Jack Miller, che ha dovuto accontentarsi dopo aver rischiato pesantemente di cadere intorno ai tre quarti di gara, seguito da Maverick Vinales. Lo spagnolo è stato il miglior pilota per quanto concerne il team ufficiale Yamaha, vista la caduta di Valentino Rossi in seguito al contatto con Marquez; il 46 è riuscito a terminare la gara, dovendosi però accontentare della 19° piazza. Il contatto con Rossi è stato l’ultimo numero della collezione di errori e problemi di Marc Marquez durante la gara, una gara che tempi alla mano sarebbe stata agevolmente sua.

L’odissea del 93 è iniziata con il ride through conseguente alla manovra prima dello start, che lo ha costretto a passare dalla testa della gara alla 19°. A questo punto Marc ha iniziato la sua pazza rimonta, guidata però più dall’istinto che dalla testa: il primo contatto avviene con Aleix Espargarò alla penultima curva, con il 93 che tenta di passare dove non c’è spazio finendo largo insieme al connazionale. Immediata la decisione della direzione gara, che gli ordina (eseguito) di restituire la posizione. Riparte così la rimonta, fino al culmine del contatto con Rossi: il 93 tenta un sorpasso identico a quello su Espargarò ma con risultati peggiori, visto il lungo di entrambi e la caduta del 46 sull’erba.

Risultato? Marc penalizzato post gara di 30 secondi e 18° nella classifica finale, e tanti possibili strascichi. Tornando alla classifica, chi sorride è Andrea Dovizioso, sesto al traguardo in una giornata molto difficile per Ducati vista la 10° piazza di Petrucci e la 15° di Lorenzo. Dietro a Dovi un ottimo Rabat con la GP17, seguito da un Andrea Iannone meno efficace di quanto sperato. Può sorridere invece Franco Morbidelli, 14° al traguardo.

CRONACA

Allo start ovviamente Miller prende la testa, davanti a Pedrosa e Zarco, Quarto Marquez davanti a Zarco, Rins e Crutchlow. Nel corso del giro Marquez passa secondo, Zarco passa all’ultima curva Pedrosa, che incappa in un highside e cade.

Nel giro successivo Marquez passa in testa. 7° Dovizioso davanti a Rossi, 10° Iannone.

21 giri al termine. Marquez comanda con qualche decimo su Miller. Terzo Rins braccato da Zarco e Cutchlow. Segue staccata la coppia Rabat – Dovizioso, con del vantaggio sulla coppia Rossi – Iannone. Nel frattempo sotto investigazione la manovra allo start di Marquez.

Nel giro successivo Iannone passa Rossi. Davanti Marquez ha un secondo e mezzo su Miller, che a sua volta ha vantaggio sulla coppia Rins – Zarco.

19 giri alla fine. Commissionato il ride through a Marc Marquez per la manovra allo start; lo spagnolo rientra immediatamente per scontarlo, tornando in pista in 19° posizione.

17 giri al termine. Jack Miller comanda la gara con sei decimi su Rins e Zarco, seguiti a pochi decimi da Crutchlow. Dietro l’inglese c’è il vuoto, poi troviamo Dovizioso davanti a Rabat, Vinales e Rossi e Iannone.

15 giri alla fine. Marquez stampa un 40’2 micidiale con il quale si è portato sulla coda si Aleix Espargarò; tenta il sorpasso alla penultima curva, ma tocca il 41 mandandolo lungo e rischiando di cadere. Marc passa 18° chiedendo scusa al connazionale

In seguito alla manovra viene imposto a Marquez di cedere nuovamente la posizione. Marc lascia scorrere Luthi per scontare la penalità, poi lo ripassa. Davanti Miller è ora braccato da Rins, Zarco e Crutchlow. Quinto Dovi seguito da vicino da Vinales, Rossi e Rabat. Poco più staccato Syarin, 10° Iannone davanti a Petrucci. Addirittura 21° Lorenzo, Marquez ora 14°.

10 giri alla bandiera a scacchi. Il quartetto in testa resta compatto, mentre Vinales è ora quinto seguito da Rossi e Dovizioso. Nel corso del giro Rins passa in fondo al lungo rettilineo ma va largo, dovendosi riaccodare e rintuzzando l’attacco di Zarco. Marquez nel frattempo passa 11° davanti a Petrucci

8 tornate alla fine. Rins è ora a capo del gruppo di testa. Marquez continua a martellare ed è già 8° in zona Dovizioso. Nel corso del giro sbaglia Rins  che passa quarto, comanda ora Miller davanti a Crutchlow. Nel giro successivo Marquez passa Dovizioso per la settima piazza, ora ha due secondi di ritardo da Rossi. Miller alla penultima curva passa sul bagnato e deve allargare per non cadere; ora è quarto con del distacco dal trio di testa.

4 giri alla fine. Marquez entra su Rossi alla penultima curva, entra dove non c’è spazio e vanno entrambi larghi. Rossi cerca di piegare sull’erba e cade, manovra oltre il limite di Marquez. Davanti nel frattempo comanda Zarco seguito da Rins e Crutchlow. Quarto in solitaria Miller, poi Vinales, Marquez e Dovizioso. Sul 93 pende l’investigazione per la manovra precedente.

Ultimo giro. Lotta a tre tra Rins, Zarco, e Crutchlow per la vittoria. L’inglese è in testa a metà del giro, Zarco lo bracca, più lontano Rins. Vince Crutchlow su Zarco e Rins. Quarto Miller, Marquez, Vinales, Dovizioso, Rabat, Iannone e Syarin. Marquez riceve 30 secondi di penalità per guida irresponsabile e chiude 18°

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