Quando nel 2015 aveva vinto il GP a Termas de Rio Honda, Valentino era salito sul podio con la maglia numero 10 della nazionale di calcio argentina omaggiando Maradona. Ogni volta che arriva in Sud America, il Dottore è accolto dai tifosi locali come un eroe e anche questa volta si è sentito come il Pibe de Oro.
“Ieri, in aeroporto, ho ricevuto un caloroso benvenuto - racconta - Mi sono sentito Maradona: c’era gente che mi baciava le mani, sono tifosi ‘calienti’ e a volte difficili da gestire, ma è molto divertente” sorride.
Ora bisogna ripagarli con un buon risultato in pista, un obiettivo non facile ma nemmeno impossibile guardando il passato. Inoltre, il podio a Losail ha alzato il morale di Rossi.
“Penso che in Qatar abbiamo fatto buon lavoro - afferma - Già durante i test eravamo riusciti a migliorare e mi aspettavo di fare una bella gara. Riuscirci è stato un buon modo di iniziare la stagione”.
Un punto a favore, ma ora servono conferme e in Argentina si ripartirà da capo.
“E non potremo contare sui test - riflette - Se a Losail avevamo potuto lavorare sui dettagli qui sarà tutto più complicato, partiremo con da una base standard e poi vedremo. Come ripeto spesso, non si sa mai cosa accadrà da una pista all’altra”.
Lo storico, però, dice che sia la Yamaha che il Dottore a Termas sono sempre stati competitivi. Quest’anno, però, le incognite sono aumentate.
“Bisognerà capire quali condizioni troveremo e provare il nuovo asfalto, spero ci siano meno buche - elenca - Di solito mi piace questa pista e l’anno scorso questo Gran Premio è stato il migliore per il team con una doppietta in gara. Ora, però, la situazione è diversa: Ducati e Honda sono più forti, quindi sarà più difficile. L’importante sarà capire come la moto farà lavora le gomme su questo asfalto. Sono sicuro che la Honda sarà veloce e sarà un fine settimana importante per capire meglio il livello della Ducati, che qui aveva faticato lo scorso anno”.
E anche quello della Yamaha. Perché la M1 si trova così bene sulla pista Argentina?
“È difficile sapere se sia per via del motore con i 4 cilindri in linea - risponde - Personalmente questa pista mi è piaciuta fin dal primo anno: è un circuito tecnico e scorrevole, solitamente due caratteristiche che si adattano bene alla M1. Alla fine, credo che dipenda molto dal matrimonio fra moto, gomme è asfalto, è questo a fare la differenza più che l’architettura del motore”.
Una cosa è certa: anche a Termas ci sarà da lottare perché i pretendenti al podio sono tanti. Valentino lo sottolinea anche commentando il debutto di Morbidelli nella classe regina.
“Crediamo molto in Franco perché l’abbiamo visto crescere, ha grandi potenziale e talento e lo ha dimostrato lo scorso anno - dice - Certamente non è momento facile per arrivare in MotoGP, perché ci sono più di 10 piloti che possono lottare per podio. Per Franco è difficile ma questa è la MotoGP. Lui non ha pressione, deve solo imparare e aspettare prossima stagione, quando forse avrà anche una moto migliore. È normale sia così”.