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MotoGP, Espargaró: io per Aprilia come Dovizioso per Ducati

Aleix è fiducioso: "Con il nuovo telaio mi trovo meglio sulla moto, quest'anno per noi sarà come una prova di maturità"

MotoGP: Espargaró: io per Aprilia come Dovizioso per Ducati

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Si riparte dal sesto posto, quello della gara di Aragòn. Aleix Espargarò e la sua Aprilia RS-GP si presentano al via della stagione 2018 con ovviamente tutta l'intenzione di migliorare le performance del 2017. Una stagione che ha visto la GP di Noale crescere rispetto al 2016 con una buona progressione delle prestazioni sul finale di annata.
Quest'anno l'obiettivo dichiarato è agganciare stabilmente le posizioni dei top 5 in gara:"E' complicato, ma sono convinto che possiamo riuscirci. Non credo che la classifica dei test sia la realtà in previsione della gara, in pochissimi hanno fatto una simulazione di gara e domenica cambierà tutto". E' sicuro Aleix Espargarò quando parla a margine della presentazione della nuova stagione Aprilia svoltasi negli stabilimenti di Scorzé.

Che annata sarà quella 2018 per te e l'Aprilia?

"L'importante sarà non commettere così tanti errori come fatto lo scorso anno, in cui abbiamo perso tanti punti. Sarà fondamentale, come una prova di maturità, sappiamo che possiamo essere competitivi e sappiamo anche dove dobbiamo migliorare. Quest'anno ho la stessa squadra, la stessa marca, gli stessi ingegneri. Abbiamo maturato molta esperienza e questo ci aiuterà"

Anche alla luce degli ultimi test come è cambiata la RS- GP?

"Da quando la provai a Valencia nel 2016 mi ha subito colpito per la grande reattività. Quest'anno, con il nuovo telaio la moto si adatta ancora meglio al mio stile, e ti permette di entrare in modo più aggressivo in curva. Ci sono stati miglioramenti per quanto riguarda l'ergonomia, posso caricare maggiormente il peso sull'anteriore, e anche dal punto di vista della elettronica, anche se su questo fronte credo che l'Aprilia abbia già uno dei migliori pacchetti".

Cosa manca ancora?

"Sono molto contento e ci manca solo di fare l'ultimo passo in avanti con il nuovo motore che arriverà in Qatar. Spero che abbia più accelerazione e potenza, è quello su cui abbiamo lavorato. Inoltre lo scorso anno abbiamo avuto qualche problema di affidabilità e spero abbiamo migliorato. Per lottare, in un campionato come la MotoGP, per la prime 8 o 10 posizioni non ti puoi permettere nessun guasto al motore".

Dove state concentrando il vostro lavoro?

"Al momento le nostre priorità sulla erogazione della potenza, per avere maggiore accelerazione. La moto è veloce, soprattutto in quinta e sesta marcia, ma serve più accelerazione. Siamo tutti vicini e le piccole differenze sul giro divetano grandi a fine gara".

Sei fiducioso?

"Sì, io mi sono allenato come un animale per tutto l'inverno e anche i ragazzi di Aprilia hanno lavorato come animali. Nel complesso, alla luce dei test fatti, la moto 2018 è sicuramente superiore a quella 2017. Tutti i nostri rivali sono migliorati molto, ma sono sicuro che saremo più vicini ai primi. Però aspettiamo la prima gara del Qatar per capire meglio a che punto siamo."

L'anno scorso avevi sottolineato che la RS-GP era lontana dal peso limite...

"Ora è più leggera e il lavoro in questo senso non è ancora finito. Questa era una delle mie priorità fra le cose che ho chiesto ad Aprilia e sono contento dei risultati. È molto importante, perché, per dare un'idea, a ogni chilo perso corrisponde un cavallo guadagnato: quindi fra quelli che ho perso io e quelli che ha perso la moto sarà come avere 5 cavalli gratis".

Che idea ti sei fatto dei valori in campo?

"I debuttanti stanno andando veloci, ma quando arriveremo nei GP, senza tante ore per lavorare sulle moto, le cose andranno diversamente. Ci sono molti piloti sulla Ducati rapidi per solo un giro e capita anche per altri su Honda e Suzuki. Credo che sul passo gara siamo più vicini, soprattutto nel finale di gara. Il livello è altissimo, non ci sono praticamente né moto né piloti lenti. Parlavo con mio fratello Pol, che dopo avere saltato i test in Tailandia, in Qatar ha potuto provare solo per due giorni e in condizioni fisiche non perfette e mi diceva: 'basta stare un po' male e ti ritrovi 19°'. È difficile".

Ti ha impressionato più Honda o Ducati?

"Credo che Dovizioso sia molto forte ma, guardando dall'esterno, la moto che è cresciuta di più è la Honda. Anche se né i piloti Honda né quelli Ducati ufficiali hanno fatto una simulazione di gara completa, quindi il loro passo è un po' un'incognita. Poi c'è Rins, come passo è stato fra i migliori 3 nei test e vedo la Suzuki non ha nulla da invidiare a nessuno".

Questo per te è il secondo anno con Aprilia, a fine stagione però scadrà il tuo contratto. Andrebbe bene continuare?

"Vedremo, saranno comunque importanti le prestazioni in pista. Aprilia in questo momento sta facendo tanto ed io mi trovo bene. Sarebbe certo un bene rimanere anche per continuare a crescere. In questa categoria è importante andare avanti con le stesse persone e con la stessa moto. In questo il mio riferimento è uno come Andrea Dovizioso, per me un idolo e davvero forte in MotoGP. Il suo lavoro che sta facendo con Ducati dimostra quanto sia utile restare in un ambiente che diventa poi una a famiglia." 

Quanto è utile per te avere in squadra un pilota che ti somigli molto nello stile di guida?

"Scott è un pilota molto competitivo, forte in frenata, rapido in curva e che lo scorso anno non era facile da superare. Lui è un buon pilota e credo che sarà molto utile nel farmi crescere. Avere un compagno forte in squadra è da vedersi comunque come una situazione vantaggiosa".

Ti piace la decisione di Michelin di non cambiare le gomme durante la stagione?

"È tutto più facile, possiamo conoscere le gomme, avere riferimenti, sapere come si comportano nelle differenti condizioni, la loro usura. Per me è meglio".

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