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Il presidente Roberto Colaninno ha dato massima fiducia a Romano Albesiano: “so che dà il massimo, non devo imporgli degli obiettivi”. L’ingegnere piemontese, a capo di Aprilia Racing, è pronto a raccogliere la sfida. Al suo arco ha una moto che solo esteticamente sembra uguale alla RS-GP 2017 e Scott Redding, arrivato a rafforzare la squadra al fianco di Aleix Espargarò.
“Io penso che potremo stare con entrambi nei primi 10, puntando in qualche occasione ai primi 5” chiarisce Albesiano.
Quindi sei fiducioso, però nei vostri test invernali ci sono stati alti e bassi…
“Perché abbiamo provato veramente tanto materiale nuovo e quindi i piloti hanno avuto un atteggiamento diverso. Non hanno avuto una mentalità da qualifica, cercando il giro secco a tutti i costi”.
Questo inverno ti ha quindi soddisfatto?
“Sì, penso ci manchi solo la messa a punto finale della moto e con questa dovremmo riuscire a togliere quei due o tre decimi che ancora dobbiamo limare”.
In questo momento la moto più in forma sembra la Ducati, cosa le invidi?
“Ducati è senza dubbio un riferimento, ma io penso che a noi non manchi nulla. A parte l’esperienza, avere corso nelle stagioni in cui il regolamento prevedeva 5 motori e 20 litri di benzina è stata una palestra incredibile ma noi non c’eravamo”.
Sulla RS-GP 2018 quali sono i più grossi cambiamenti?
“Per quanto riguarda il telaio il posizionamento delle masse è simile a quello dello scorso anno, ma mi ha fatto piacere vedere che alcuni rivali sono venuti nella nostra direzione. Abbiamo cercato di accentrare ancora di più le masse, c’è un airbox completamente nuovo e lo stesso vale per gli scarichi. Inoltre, a fine mese a Jerez, proveremo con il Test Team il forcellone in carbonio”.
E la nuova carena?
“L’abbiamo collaudata qualche giorno fa in galleria del vento. Sarà un ‘triplano’, a cui potremo poi levare parti come concesso dal regolamento. La omologheremo in Qatar”.
A Losail avrete per la prima volta il nuovo motore, non è un rischio?
“No, perché non è troppo diverso da quello attuale e alcune parti sono già state provate in pista. Inoltre i risultati al banco prova mi rendono tranquillo”.
Sarà oggetto di evoluzioni nel corso della stagione?
“Il regolamento ce lo consente e sicuramente vogliamo continuare a crescere, ma nella MotoGP attuale progredire non è facile”.
Parliamo di un’altra novità: Scott Redding…
“Con Scott il team è più bilanciato, ha soli 25 anni ma già una grande esperienza in MotoGP, con diverse moto. Le sue indicazioni sono utili per capire le caratteristiche delle moto rivali. Inoltre è veloce, i suoi tempi sono più vicini a quelli di Aleix da quanto di veda dalla classifica dei test”.
KTM ha confermato Tech3 come team satellite, anche tu stai cercando un partner?
“Un team satellite non è fondamentale, ci sono pro e contro. Siamo una struttura piccola e avere 2 moto in più in pista ci metterebbe sotto stress, dall’altra parte avremmo più dati a disposizione e sarebbe un’operazione interessante anche dal punto di vista economico”.
È più un no che un sì?
“Se accadrà sarà solo con le nostre condizioni, non regaleremo le nostre moto e non andremo a caccia di clienti. Avere solo due moto può essere letto come una posizione di inferiorità? L’importante è vincere, non quante moto si hanno”.
Se non stai cercando un nuovo team, ti stai guardando in giro per i piloti?
“Sono sincero, non mi piace questo mercato così anticipato perché credo che un pilota impegnato con una squadra debba essere lasciato tranquillo per più tempo”.
Non ti attira un italiano su una moto italiana?
“Non guardo tanto alla nazionalità quanto alla velocità (ride). In questo momento sono contento dei piloti che abbiamo, Aleix ha un cuore e una manetta pazzeschi”.
A fine anno scadrà anche il contratto con il Team Gresini…
“Stiamo definendo i dettaglia e penso che entrambi siamo indirizzati verso il rinnovo. La nostra relazione funziona bene”.
