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MotoGP, Lorenzo: il massimo potenziale è ancora lontano

"Sono migliorato ma lo hanno fatto anche gli avversari. Non sento ancora la GP18 mia, quando succederà potrò lottare per la vittoria"

MotoGP: Lorenzo: il massimo potenziale è ancora lontano

Dei tre piloti sulla GP18, Lorenzo è senza dubbio quello più in difficoltà. Dovizioso è in forma smagliante, Petrucci ha convinto con il suo ritmo, mentre Jorge sembra ancora in cerca della sua strada. Se a Sepang sembrava avere trovato l’intesa con la sua Desmosedidici, ora quel risultato sembra essere più lontano.

Il maiorchino è il primo a sapere che bisogna continuare a rimboccarsi le maniche e, anche se un 10° tempo dopo tre giorni di test non è quello che si aspettava, il bicchiere è mezzo pieno per lui.

Finalmente ho trovato un setup che mi piace, molto migliore rispetto a ieri, e ho potuto migliorare i miei tempi di quasi un secondo - commenta - Il problema è che gli avversari vanno molto forti e sono finito dietro in classifica. Però sono soddisfatto, dobbiamo ancora lavorate molto e penso che il nostro massimo potenziale sia ancora lontano”.

Il problema maggiore è la fiducia sull’anteriore.

Penso di essere più competitivo con il caldo, mentre soffro quando le temperature scendono. Oggi ho faticato meno e sono comunque più ottimista di ieri, dobbiamo lavorare”.

Il tempo però stringe e fra due settimane ci sarà la prima gara della stagione. Cosa si aspetta Lorenzo?

In MotoGP è tutto possibile, un giorno puoi essere 15° e quello dopo lottare per la pole position - dice - Quindi bisogna rimanere motivati e positivi, abbiamo capito che dobbiamo solo trovare una moto che mi dia fiducia e, quando succederà, andrò forte, potrò lottare per la vittoria. La cosa importante è che le sensazioni siano migliorate e che abbiamo idee per progredire”.

Sembra strano che a Sepang avesse decantato le lodi della GP18 e ora si trovi in questa sitazione.

“La moto è sicuramente migliorata ma lo hanno fatto anche i nostri avversari  - sottolinea - Honda va forte e così Suzuki e Yamaha, soprattutto con Zarco. L’importante è che, come è successo oggi, con il lavoro si può migliorare. Non sento ancora completamente la moto ancora mia, quindi bisogna capire quale sia il migliore setup per me”.

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