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MotoGP, Pernat: con Ducati Lorenzo ha un 'problema mentale'

"Non è pazzo, ma per lui una pagliuzza diventa una trave". Sulla Yamaha: "hanno sbagliato lo sviluppo ma metteranno a posto le cose"

MotoGP: Pernat: con Ducati Lorenzo ha un 'problema mentale'

Gli ultimi tre giorni di test della MotoGP a Buriram hanno offerto qualche certezza, ma soprattutto hanno fatto sorgere molti interrogativi. Honda ha mostrato i muscoli, Yamaha è ricaduta in una crisi da cui sembrava essere uscita a Sepang e poi c’è Ducati, con Dovizioso che ha elogiato la GP18, mentre Lorenzo non è sembrato così convinto.

Un quadro difficile da decifrare e che Carlo Pernat ha analizzato con occhio attento per riuscire a districarsi fra indicazioni a volte discordanti fra loro.

Teniamo presente che stiamo parlando di un test su una pista nuova per tutti, quindi ha un’importanza relativa - la dovuta sottolineature - Ciò premesso, si sono viste delle cose stranissime. Prima di tutto una Honda che ha quasi dominato con Marquez e Pedrosa, grazie a un nuovo motore e a un’elettronica che funziona bene, è la moto più a posto di tutte”.

Detto questo, arrivano i problemi.

Il contraltare è la Yamaha, fino a poco tempo fa tutti volevano una M1 poi, di colpo, dall’anno scorso sono sorti problemi di sviluppo - osserva il manager - Sarebbe folle pensare che non si metterà a posto, però stenta a farlo e soprattutto per problemi di elettronica. È una brutta cosa in vista dell’inizio del campionato”.

A complicare ulteriormente la situazione c’è Zarco, che con il telaio di due anni fa e un motore evoluto è stato invece costantemente fra i primi.

Come mai Zarco va così forte? - si chiede Pernat - Le risposte sono due: o Johann è più forte di Valentino e Vinales, e questo lo escludo, oppure ci sono veramente dei grossi problemi nello sviluppo, che è a carico dei due piloti ufficiali. Significa che il nuovo corso della Yamaha è iniziato male l’anno scorso e sta continuando. Rimane solo un test e vedo Valentino preoccupato, anche se non riesco a credere che un’azienda come Yamaha non riesca a mettere la moto a posto”.

Praticamente tutto è iniziato dopo che Lorenzo ha lasciato la Casa di Iwata. In molti si chiedono se l’origine di tutto ciò non sia dovuto alla mancanza del maiorchino.

È una domanda da valutare, ma sorgono altri interrogativi - afferma Carlo - La nuova Ducati è stata fatta seguendo i suggerimenti di Lorenzo ed è una moto buona, l’ha detto uno come Dovizioso che è da 6 anni lì e lo ha detto anche Petrucci. L’unico che la pensa diversamente è Jorge, che è tornato alla moto dello scorso anno”.

Cosa significa?

“Quando Lorenzo era in Yamaha non ci sono mai stati problemi di sviluppo, è arrivato in Ducati e i problemi a livello ciclistico della moto sembrano risolti ma lui sceglie quella del 2017. Qui c’è qualcosa di veramente allucinante, è come se 1+1 facesse 3 e non va bene, qualcosa non quadra - continua la sua disamina - Non penso che Lorenzo c’entri qualcosa, Yamaha ha semplicemente sviluppato una nuova moto che ha dei problemi e li dovrà mettere a posto. Stiamo parlando di elettronica e in questo caso i piloti non c’entrano”.

Resta il fatto che il maiorchino sembra abbia perso momentaneamente la bussola.

Secondo me Ducati ha fatto un passo in avanti, anche grazie alle indicazioni di Lorenzo. Penso che quello di Jorge sia un problema mentale, non nel senso che sia pazzo ma quando c’è qualcosa che non va per lui la pagliuzza diventa una trave. Si riprenderà e lo metto fra i favoriti quest’anno” la certezza di Pernat.

Dopo avere esaminato le prestazioni dei tre principali costruttori, bisogna passare alle Case che stanno cercando di salire la china.

Suzuki ha fatto un bel salto in avanti, hanno provato migliaia di cose nuove, dal motore all’elettronica, dalla ciclistica all’aerodinamica. Non dimentichiamo che, ritornando in regime di concessioni, ha qualche freccia in più nel suo arco” spiega.

Il manager individua anche l’arma segreta della Casa di Hamamatsu.

Uno dei segreti è stato Guintoli, che per me è il migliore collaudatore in questo momento - dice - Capisce molto di moto, conosce la Suzuki, è veloce ed è intelligente nei commenti. Suzuki potrebbe mangiare qualche piatto al desco di quelli buoni. Rins sta guidando la moto molto bene, sfruttando la scorrevolezza in curva come faceva Vinales. Arriverà anche Iannone, che però fa un po’ più di fatica perché ha uno stile più aggressivo. Deve essere più Andrea ad adeguarsi alla moto che il contrario”.

Dal Giappone, si passa all’Austria.

KTM è ingiudicabile perché mancava Pol Espargarò, daremo dei giudizi quando tornerà. Sicuramente le basi sono buone anche se, secondo me, non è una moto che potrà stare con le prime. Questo farà saltare anche un possibile passaggio di Marquez prevede.

Infine si torna in Italia.

Aprilia ha fatto una moto tutta nuova ed è difficile da giudicare in questo momento. Secondo me servono più mezzi economici per arrivare alla Tavola Rotonda di Re Artù, stiamo ancora battagliando nella foresta. Con i mezzi a disposizione hanno fatto un buon lavoro, ma per fare un salto in avanti servono maggiori investimenti” conclude.

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