Ancora un paio di giorni di attesa e venerdì, quando in Italia sarà ancora notte, si riaccenderanno i motori delle MotoGP. Sarà Buriram, pista nuova per tutti, il secondo banco di prova invernale. Una new entry in calendario, che i piloti dovranno interpretare al meglio - e in fretta - per avere indicazioni utili sulle moto.
Perché i test assomigliano sempre una partita a poker, in cui non tutti vogliono mostrare le proprie carte e qualche bluff è sempre concesso. Per avere indicazioni bisogna sapere leggere i tempi, capire il lavoro delle squadre e dei piloti, intuire dalle espressioni dei piloti cosa stiano realmente pensando.
In questo antipasto di stagione c’è tanta carne al fuoco e altra ne verrà messa, Sepang è servita a fornire le prime impressioni, in Thailandia bisognerà avere le prime conferme e a Losail, a inizio marzo, avere finito il lavoro.
A pochi giorni dai prossimi test, cerchiamo di capire a che punto sia ogni Casa e cosa ci dovremo aspettare. Per farlo ci affidiamo alle emoticon, le ‘faccine’ che usiamo tutti i giorni nei nostri messaggi o nei social network per dare un volto alle nostre emozioni. Cercando di leggere oltre alle facce da poker di piloti e ingegneri.
DUCATI SORRIDE - Lorenzo si è sbilanciato e ha definito “un capolavoro” la nuova Desmosedici. Ha fatto seguire le parole ai fatti ed è stato il pilota più veloce di sempre a Sepang. Niente male, se si pensa che 12 mesi fa cercava di risolvere l’enigma Ducati come si trovasse davanti a un cubo di Rubik.
Anche Dovizioso, che come da tradizione è voluto essere più cauto, ha dovuto ammettere che non si sarebbe aspettato un miglioramento così marcato. A completare il quadro Petrucci, pochi giri per lui sulla GP18 ma già con tempi da riferimento.
Nell’inverno gli uomini di Borgo Panigale hanno cercato più potenza nel motore e allo stesso tempo un carattere più docile. I più grossi passi avanti però sono stati nel telaio e, se il sottosterzo non è scomparso, ora l’ingresso curva, a detta di tutti, è migliorato.
Non basta, in Thailandia ci saranno altre evoluzioni per la ciclistica e, naturalmente, una nuova carena. Sapendo l’abilità di Dall’Igna e dei suoi in campo aerodinamico bisognerà aspettarsi delle sorprese.
HONDA SOGGHIGNA - Prima di giudicare le ultime evoluzioni della RC213V, bisogna ricordare la simulazione di gara di Marquez a Sepang: un passo davanti a tutti. La Honda non è una moto semplice, è un cavallo di razza da domare ma nelle giuste mani può essere imbattibile.
Gli ingegneri giapponesi hanno lavorato soprattutto sul motore, portando in Malesia due diverse versioni. I tre piloti (oltre a Marc e Pedrosa, Crutchlow contribuisce attivamente nello sviluppo) hanno fatto la loro scelta, anche se non sono riusciti a risolvere tutti i loro dubbi.
Il nuovo propulsore va forte, ma ha un’erogazione aggressiva. Se si pensa che le temperature di Sepang normalmente addolciscono il carattere, il rischio è arrivare in Europa e trovarsi alle prese con un motore troppo scorbutico.
Purtroppo, il caldo sarà una costante anche a Buriram e i piloti dovranno cercare di interpretare al meglio le loro sensazioni, e lavorare a fondo sull’elettronica. In Thailandia riproveranno anche la nuova carena, in stile Ducati come detta la nuova moda.
YAMAHA PENSA - Se al posto di 3, i giorni di prove a Sepang fossero stati solo 2, Rossi e Vinales non sarebbero potuti essere più felici. Invece, proprio nell’ultima giornata, sono arrivati i dubbi. La M1 ha fatto un passo indietro (basandosi sul telaio 2016 per la nuova ciclistica) per compierne uno in avanti e tutto ha funzionato, ritrovando la facilità di guida perduta.
Rimane ancora un problema senza soluzione: perché la moto soffra particolarmente anche a seguito di soli piccoli cambi nelle condizioni della pista. È quello che è successo al terzo giorno, quando sia Valentino che Maverick hanno avuto a che fare con sensazioni inaspettate in sella.
Questo sarà il primo rebus da risolvere, poi in Thailandia verrà deciso quale motore usare fra le due evoluzioni portate, ma a sentire i piloti non sarà un grosso problema. La nuova carena è piaciuta a entrambi, sul telaio ci sarà qualche novità ma senza stravolgimenti, sull’elettronica sono attesi lavori più corposi.
APRILIA STUPISCE - In mezzo a tante moto pressoché identiche a quelle dell’anno successivo, è toccato ad Aprilia rivoluzionare la sua RS-GP. Per una volta, le modifiche sono evidenti anche a chi non ha due lauree in ingegneria.
Ora il tappo del serbatoio è nella sella (un indizio di una diversa posizione del motore), il telaio è stato riprogettato e soprattutto ora la moto è più leggera, vicino al peso limite. In Thailandia dovrebbe arrivare il nuovo motore (a Sepang Espargarò e Redding hanno usato ancora il vecchio) e magari la nuova carena.
Le novità non sono finite, perché a Noale stanno lavorando anche su una forcellone in carbonio. Lo si vedrà a Buriram o al più tardi in Qatar.
SUZUKI AMBIGUA - La GSX-RR in versione 2018 non è riuscita a convincere del tutto. Dopo le delusioni dello scorso anno, serviva una svolta decisa. È arrivata cambiando il motore, l’origine di molti problemi lo scorso anno, ma non tutti i nodi sono venuti ancora al pettine.
Rins, sia guardando il ritmo che i giri secchi, ha mostrato che qualcosa di buono c’è, mentre Iannone non è sembrato ancora a suo agio sulla moto. Logicamente in Giappone hanno lavorato su tutti i fronti e serviranno passi in avanti tangibili giù in Thailandia.
Suzuki ha comunque un asso nella manica: essendo rientrata nel regime di concessioni potrà sviluppare il propulsore anche nel corso della stagione e potrà utilizzare i piloti ufficiali per i test.
KTM NON CONVINCE - Non c’è dubbio che in Austria abbiano fatto passi da gigante durante la scorsa stagione, ma a Sepang la RC16 non ha stupito. Bisogna comunque notare che Pol Espargarò è stato fuori dai giochi a causa di una violenta caduta e che Smith non riesce più a garantire le prestazioni di un tempo. Purtroppo lo spagnolo non sarà a Buriram dopo un'operazione a una vertebra in seguito a quella caduta.
Dall’esterno, non ci sono stati stravolgimenti alla moto, fedele al telaio a traliccio e unica senza soluzioni aerodinamiche particolari. Budget e risorse sia tecniche che umane ci sono, bisogna solo mettere tutti i pezzi nella giusta posizione.