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MotoGP, Elettronica unica: uguale per tutti ma ha bisogno di... Raffaello

SECONDA PARTE Parla Corrado Cecchinelli: "Le corse sono fatte per andare forte. Cv e velocità non sono un problema. Bisogna evitare che tutto si riduca al denaro investito"

MotoGP: Elettronica unica: uguale per tutti ma ha bisogno di... Raffaello

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L’ideale nel mondo delle corse è sempre una certa stabilità regolamentare.
Senza cambiamenti continui, infatti, si diminuiscono i costi per lo sviluppo necessari quando ci sono bruschi cambiamenti di rotta.

Lasciando al prossimo test in Thailandia lo sviluppo della annosa questione dell'aerodinamica. Indiscutibilmente uno dei recenti cambiamenti più importanti della MotoGP è stata l’obbligatorietà di centralina e software di gestione unico.

Il passaggio alla centralina Marelli e al software Dorna ha infatti diminuito la differenza in termini di prestazioni fra team ufficiali e satelliti.
La differenza però non è stata annullata del tutto visto che sono gli stessi piloti a parlare di software in continua evoluzione…

ELETTRONICA: L'IMPORTANZA DI ESSERE...RAFFAELLO - “Pur essendo il software uguale, di base, per tutti, è potente e complesso e la sua taratura determina grandi differenze -  ci spiega Corrado Cecchinelli, Direttore della Tecnologia del Motomondiale, in questa seconda parte dell’intervista realizzata in occasione dei recenti test a Sepang - è come dare un pezzo di carta ed una matita ad una persona ‘qualsiasi’ ed a Raffaello: gli strumenti di base sono i medesimi, cambia il modo di utilizzarli e sfruttarli”.

L’importanza di poter disporre di un reparto dedito allo sviluppo dell’elettronica è dunque sempre importantissimo. Specie oggi che i motori sprigionano potenze nell’ordine dei 280 cavalli…

I CAVALLI E LA VELOCITA' NON SONO UN PERICOLO - “Mi chiedi se andrebbe dato un giro di vite? - è la risposta di Cecchinelli - Ti rispondo che le corse sono fatte per andare forte e non piano, ma senza esagerare. Tutto va fatto in relazione ai circuiti in cui si corre ed io al momento non vedo un tema urgente di sicurezza dovuto ai motori e alle relative velocità massime. Io penso che il pericolo derivi, ancora oggi, dalle velocità di percorrenza in curva e dai contatti tra i piloti. Diminuire la potenza dei motori non ha mai garantito ulteriore sicurezza. Andare in rettilineo a 350 chilometri orari o 330 non cambia niente. Casomai, a me piacerebbe introdurre un limitatore di giri che conterrebbe le spese di sviluppo e di gestione: ogni propulsore costerebbe meno e durerebbe di più. Inoltre, con il limitatore, si farebbe una ricerca su consumi di carburante più contenuti. Ciò servirebbe poi nella produzione di serie”.

In realtà oggi alcune moto di serie, sono forse più evolute di quelle da competizione. Per esempio, la Panigale V4 ha il cornering ABS in dotazione, assente su quelle da Gran Premio… perché nelle corse non si utilizzano tecnologie già affermate come l’ABS per esempio?

MOTO DI SERIE  PIU' AVANTI DEI PROTOTIPI - Ci sono tanti aspetti tecnici e tecnologi per i quali alcune moto di serie sono più avanti di quelle da corsa. Seguendo un discorso filosofico, le competizioni devono far combinare due aspetti fondamentali. Il primo è il marketing: chi corre lo fa per vendere un numero più alto di moto e non partecipa necessariamente al campionato dove la tecnologia è al massimo livello, bensì, dove c’è più pubblicità ed interesse dei media e del pubblico. L’altro motivo prevede che le corse più interessanti vedano la partecipazione dei big, quindi i costruttori più importanti del settore che sono interessati alla libertà tecnica e tecnologica. La MotoGP sotto questo punto di vista funziona. Consente infatti a chi vi partecipa una interessante e piuttosto ampia possibilità di proporre e sviluppare la propria tecnologia, quindi, non saremo contrari a nuove tecnologie proposte dai costruttori quali ABS, sospensioni elettroniche, cambio robotizzato… noi apriremo una porta, ma la nostra approvazione avverrà sempre con un occhio al contenimento dei costi. Anche se il denaro a disposizione è ovviamente importante, in MotoGP non deve vincere chi è più ricco e chi spende di più. Vorremmo un certo equilibrio”.

La Moto2 che è l’esatto contrario grazie ad un motore di serie fornisce uno spettacolo piacevole, ma poco interessante per i puristi.

L'EQUIVOCO DELLE CLASSI. ARRIVA IL RIDE BY WIRE IN MOTO2 - “C’è un equivoco di base: non dobbiamo paragonare le categorie di oggi, a quelle del passato. Ossia: la Moto3 non è la 125, la Moto2 non è la 250 e la MotoGP non rappresenta la 500 di questa epoca. Ora è diverso e non si deve pensare che salendo di categoria salga anche la tecnologia. La Moto3 è più tecnologica e tecnica della Moto2; la Middle Class è stata istituita al fine di mantenere costi e budget ridotti, favorendo l’iscrizione a squadre che non volevano spendere cifre folli. Questa categoria ha senso nel business delle corse: molti team vorrebbero farne parte ma non ci sono abbastanza posti disponibili. In effetti però la Moto2 ha bisogno di un certo riallineamento tecnico rispetto alla Moto3 ed alla MotoGP: rimarrà una categoria monomotore - con l’arrivo della fornitura Triumph nel 2019 - tuttavia, verranno introdotte alcune novità tecniche, specialmente nella gestione del propulsore. Il telaio rimarrà una scelta libera, la gestione motore avrà invece un salto tecnologico e da subito sarà introdotto il sistema ride by wire. I costi non aumenteranno, salirà solamente il livello tecnico, ora più vicino alle altre due categorie. La Moto2 sarà più tecnologica della Moto3, completando una ideale scala di valori crescenti di classe in classe”.

Non siete preoccupati della affidabilità dei motori Triumph?

DA HONDA A TRIUMPH - “Stiamo svolgendo tante prove insieme all’azienda inglese. Certo, ora con la fornitura Honda il livello di affidabilità è arrivato all’ eccellenza assoluta, faremo in modo di avere le stesse certezze dai motori tre cilindri Triumph”.

Che futuro avremo nelle corse, cosa ci dobbiamo aspettare nel futuro prossimo?

QUALE FUTURO PER LE CORSE - “Vi dovete aspettare una moto elettrica (ride). Nel 2019 introdurremo la categoria elettrica e sarà una ‘monotutto’, simile alla Red Bull Cup, concettualmente. Io sono stato coinvolto nella scelta del fornitore. Il progetto della Energica è grosso ed importante, vedrà al via per le prime tre stagioni iridate una fornitura uguale per tutti. Il potenziale è alto, dopo tre stagioni, potrebbe aprire gli orizzonti a nuovi marchi e costruttori di motociclette elettriche. Tre anni con la stessa fornitura per tutti saranno troppi? Io credo che la stabilità tecnica paghi in termini di spettacolo”.


 

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