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SBK, Foti: "Ducati in difficoltà? Nei test non sono emersi i valori reali"

Il team manager Aruba: "A Jerez e Portimao la prestazione non rappresentava la priorità. Davies e Melandri si faranno trovare pronti in Australia"

SBK: Foti: "Ducati in difficoltà? Nei test non sono emersi i valori reali"

I test di Jerez e Portimao hanno rappresentato l’antipasto in vista della stagione che partirà tra circa venti giorni in Australia. Se Rea si è rivelato come sempre il punto di riferimento, Ducati è stata costretta a rincorrere, accusando circa un secondo dalla vetta in occasione dell’ultima uscita. Vietato però preoccuparsi come sottolinea Serafino Foti. Già, perché dal volto del team manager Aruba trapela una certa fiducia in vista della tappa di Phillip Island.

Foti, in entrambi i test abbiamo visto una Ducati chiamata a rincorrere. C’è da preoccuparsi?

“Direi di no – ha esordito - i tempi sul giro secco vedono Rea come sempre competitivo, però il nostro obiettivo non era quello di ricercare la prestazione a tutti i costi, ma concentrarci più che altro sul provare tutto il materiale e disposizione e alla fine così è stato”.

Il suo messaggio è quindi di non farsi ingannare dal cronometro?

“Assolutamente no – precisa Foti – i tempi realizzati confermano la competitività di Kawasaki, ma anche di  Honda, Aprilia e Yamaha. Quello che dico è che secondo il mio punto di vista non sono emersi del tutto i valori reali. Credo che a Phillip Island vedremo il potenziale delle forze in campo”.

Torniamo ai test, dove Ducati è stata chiamata a confrontarsi con la riduzione dei giri al motore come previsto dal regolamento. Quanto vi penalizza?

“Sicuramente questo aspetto ci condiziona non poco – ha sottolineato il team manager - la Panigale è un bicilindrico e di conseguenza siamo ancora più penalizzati rispetto a una moto come la Kawasaki. La squadra però ha lavorato per cercare di ottenere il migliore compromesso e tra due settimane vedremo se i risultati confermeranno o meno la nostra crescita”.

A Jerez e Portimao, Melandri ha fatto capire di avere qualcosa in più rispetto a Davies. Sarà lui l’anti Rea?

Penso sia molto presto per parlare di anti Rea, anche perché il Mondiale deve ancora iniziare. Di sicuro Johnny è il favorito, però ci sono tanti piloti pronti a rivelarsi forti. Marco ha come sempre dimostrato  di essere maniacale nel preparare la stagione, però bisogna sottolineare che Chaz non è ancora al top della forma in seguito all’infortunio dello scorso novembre. Sono convinto che entrambi si faranno trovare pronti a Phillip Island”.

Tra l’altro Melandri ha dimostrato di avere lo stesso passo gara di Rea a Jerez.

Esatto –ha confermato Foti - in quell’occasione Marco si è rivelato veloce quanto Johnny. Purtroppo a Portimao Rea è riuscito ad avere qualcosa in più”.

La spaventa la crescita di Honda e Yamaha?

“Me lo sarei immaginato di vedere entrambe le squadre più veloci a seguito dei nuovi regolamenti – ha ammesso -  devo dire che mi ha sorpreso anche la crescita dell’Aprilia. Sarà quindi un Campionato molto interessante”.

Nei test del nuovo anno abbiamo visto in azione anche la Ducati V4. Come state sviluppando la nuova moto e cosa cambia rispetto alla precedente?

Siamo soltanto all’inizio di un cammino lungo che porterà il nostro quattro cilindri all’esordio nel prossimo Mondiale – ha spiegato Foti - è davvero troppo presto per dare dei giudizi, dato che per Zanetti si è trattato di un primo contatto. L’unica cosa che posso dire è che l’impatto è stato buono e questo ci regala grande fiducia”.

Che ne sarà nel 2018 del V2? La vecchia Panigale verrà comunque affidata a qualche team privato?  

“Col V4 si apre un  nuova era, di conseguenza anche le squadre satellite si presenteranno in pista con le nuove moto. Ovviamente se ci sarà qualche richiesta, non sarà un problema affidare il bicilindrico a qualche team impegnato nei campionati minori”.

Nelle scorse settimane abbiamo visto in azione anche Rinaldi. Come lo giudica il suo debutto?

“Michael è stato molto bravo nel prendere da subito confidenza con la Superbike e i tempi lo confermano. Credo possa rappresentare il futuro e siamo tutti curiosi di vederlo nella gare europee. Penso abbia il potenziale per rimanere nei primi dieci come Razgatliolgu, che ha fatto vedere grande fiducia con la Kawasaki”.

Un’ultima battuta: a fine 2017 avete salutato Ernesto Marinelli. Come vi siete mossi per rimpiazzarlo?

“In pista l’incarico sarà affidato a Marco Zambenedetti, che già da diversi anni è impegnato all’interno della nostra squadra. Per quanto riguarda invece la nostra attività a casa, Gigi Dall’Igna ha ristrutturato l’organico, suddividendo i vari ruoli”.

     

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