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MotoGP, Sepang: se si fosse corso, avrebbe vinto Marquez

ANALISI - I cronologici dell’ultimo giorno di test vedono lo spagnolo della Honda quasi mezzo secondo più veloce rispetto a Lorenzo

MotoGP: Sepang: se si fosse corso, avrebbe vinto Marquez

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Che peccato dover attendere fino al 18 marzo per il primo Gran Premio della stagione. Già, perché i test di Sepang ci hanno fatto venire l’acquolina in bocca. Abbiamo infatti visto una Yamaha lasciarsi alle spalle i problemi della scorsa stagione, una Ducati ancora più competitiva, che a quanto pare sembra non soffrire più la percorrenza in curva, e una Honda come sempre tra le migliori.

Come se non bastasse, l’ultimo giorno di test ha messo poi in luce Jorge Lorenzo, che in sella alla GP18 ha siglato il nuovo record della pista malese, abbattendo il muro dell’1’59”. Un messaggio, quello lanciato dal maiorchino, che non è certo passato inosservato alla concorrenza. Al 99 piace la nuova moto, riesce infatti ad avere le stesse sensazioni di quando era in sella alla M1, a tal punto da definire la Rossa di ultima evoluzione un capolavoro.

Arrivati al termine della tre giorni, in tanti si sono chiesti: se si fosse corso, chi avrebbe vinto? Difficile dare una risposta, perché come ben sappiamo in una gara ci sono diverse varianti a incidere sulla prestazione del pilota: la pressione, il caldo, il consumo delle gomme, ma anche un banale errore che può mandare in fumo quanto costruito nell’intero fine settimana.

I NUMERI - Difficilmente mentono e se analizziamo i cronologici, arriviamo presto a trovare una risposta al nostro interrogativo, ovvero: se si fosse corso ieri a Sepang, avrebbe vinto Marc Marquez!  

Già, perché nella simulazione gara, nessuno ha dimostrato di avere il ritmo del 93. Nei quindici giri inanellati, l’alfiere della Honda ha girato sui 2’00”5. Una prestazione di rilievo quella del sei volte iridato, che si è rivelato imprendibile sul passo gara.

A contendersi poi il secondo e terzo gradino del podio sarebbero stati Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso, entrambi sui 2’00”7, il primo con quindici tornate, il secondo con undici. Un decimo più lento rispetto alla coppia Jack Miller, il cui passo si è stabilizzato sui 2’00”8. L’australiano ha dimostrato di non patire il salto dalla Honda alla Ducati, trovando da subito la giusta confidenza.

Anche Jorge Lorenzo ha tentato una simulazione nella giornata conclusiva, terminata però in anticipo a causa di un piccolo problema alla moto. Dopo aver disputato otto giri, il passo del maiorchino è sui 2’00”9, lo stesso di Cal Crutchlow. In una eventuale classifica in cui Marquez reciterebbe la parte di protagonista, Jorge sarebbe soltanto quinto. All’appello mancano invece le Yamaha, che hanno preferito non disputare il long run. Come abbiamo anticipato, la nostra analisi si basa esclusivamente guardando ai cronologici dell’ultimo giorno, consapevoli delle variabili che si possono presentare in gara.



Adesso non resta che prepararci per il prossimo test in Thailandia, in programma tra sole due settimane. Sarà un banco di prova inedito, perché nessuna delle squadre ha mai girato prima d’ora sul tracciato del Chang e non ci saranno moto favorite o meno. Più volte si è discusso negli ultimi giorni riguardo il fatto che Ducati fosse favorita a Sepang, oppure che Yamaha arrivasse pronta rispetto agli altri team, a seguito dei test dello scorso novembre. A Buriram non ci saranno però favoriti, perché si partirà tutti da zero e quindi molti dubbi verranno a meno.

 

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