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Fili d'acciaio contro i motociclisti, la FMI: veri attentati

Giovanni Copioli, Presidente FMI: "Condanna senza esitazioni, faremo opera di sensibilizzazione per una sorveglianza verso questi atti criminali"

News: Fili d'acciaio contro i motociclisti, la FMI: veri attentati

E' cronaca di pochi giorni fa dell'ultima azione contro i motociclisti tramite filo metallico teso per "scoraggiare" la pratica dell'enduro in alcune aree di montagna. Una pratica che in passato è costata delle vite, e che ad oggi pare non essere ancora finita in disuso. La vicenda accaduta a Costa Volpino, nella bergamasca, lo scorso week-end ha visto coinvolto un ragazzo di 16 anni che per miracolo ha riportato "solo" lividi a petto e braccia. I familiari del giovane hanno manifestato l'intenzione di sporgere denuncia contro ignoti.

A lasciare perplessi, sono le dichiarazioni di Dario Colossi, Sindaco di Rogno, che ha così commentato presso un quotidiano locale: "Occorre distinguere fra un reato grave e il rispetto delle regole da parte degli enduristi. Spero che chi ha tirato il filo di ferro venga individuato alla svelta e capisca quello che ha fatto. Ma i piloti devono ricordarsi che sugli argini e nei greti dei fiumi, così come nelle strade agrosilvopastorali o nei boschi, con le loro moto non possono circolare" . 

Chiara e netta la posizione del Presidente FMI, Giovanni Copioli: “Sebbene il rispetto delle regole sia una delle nostre prerogative, la condanna verso questi veri e propri attentati deve essere chiara e senza esitazioni. Sono sorpreso e sconcertato dall'episodio avvenuto in una delle terre di origine dell'Enduro ed esprimo la mia vicinanza al giovane coinvolto e alla sua famiglia".

Ed ha quindi aggiunto: "Sono altresì sconcertato dalle dichiarazioni del Sindaco che dovrebbe avere la tutela dei suoi cittadini come assoluta priorità. Le sue parole possono essere invece male interpretate nei confronti di un vero atto criminale. Da parte nostra, come FMI, ci muoveremo presso le Autorità competenti affinché vengano compiute indagini e che il colpevole non solo “capisca” ma ne paghi le conseguenze". Conclude quindi lo stesso Copioli: "Faremo opera di sensibilizzazione presso i Moto Club della zona per mettere in atto azioni di sorveglianza verso questi atti criminali pur nel rispetto delle zone dove è consentita la pratica dell'Enduro”. 

(foto Picenotime)

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