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KTM al debutto in MotoGP: siamo pazzi e coraggiosi

Parla il team manager Mike Leitner: "sono soddisfatto di quanto abbiamo raggiunto nei test, ma siamo solo all'inizio e vogliamo imparare"

MotoGP: KTM al debutto in MotoGP: siamo pazzi e coraggiosi

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A KTM le cose facili non sembrano piacere, non solo quest’anno hanno deciso di debuttare in MotoGP ma hanno deciso di farlo anche in Moto2 e a tutto questo si aggiunge l’impegno in Moto3. “I miei capi sono un po’ pazzi, non è vero?” ride Mike Leitner, il team manager della squadra nella classe regina.

L’impressione è quella.

“Senza dubbio non ci manca il coraggio - continua finita la giornata di test a Sepang - Penso che KTM abbia una bella mentalità: ci sono gli affari naturalmente, ma sono veramente appassionati di corse. Negli ultimi anni abbiamo raggiunto un buon livello in tutte le specialità del fuoristrada e anche in Moto3, così abbiamo deciso di partire e di iniziare a imparare. Tutto questo porta comunque nuove conoscenze in azienda”.

La Casa austriaca ha percorso la stessa strada di Suzuki, un anno di test in giro per il mondo prima di cimentarsi nei GP. Con la differenza che per i giapponesi quello in MotoGP era un ritorno, per KTM un debutto.

Devo ammettere che sono soddisfatto dei risultati che abbiamo raggiunto negli scorsi mesi, considerando che siamo dei debuttanti - spiega Leitner - So che dovremo affrontare dei rivali che hanno molti anni di esperienza e nonostante quello continuano a migliorare, potete quindi capire quanto abbiamo da fare noi”.

E i tecnici austriaci non sono certo stati con le mani in mano durante l’inverno.

“Qui abbiamo portato 4 moto, sviluppate sulle indicazioni dateci da Espargarò e Smith dopo i test di Valencia. Quindi ci sono molte cose nuove, a partire dal telaio, più altri piccoli particolari - rivela - Il motore è invece più o meno lo stesso. Questo però è un work in progress e naturalmente continueremo a sviluppare la moto, non siamo ancora al punto di avere una base definita”.

Cosa hanno chiesto Pol e Bradley?

Maggiore facilità nello svoltare. Alla fine, tutti i piloti chiedono sempre le stesse cose: più trazione, più stabilità in frenata, più velocità in curva e in rettilineo…” scherza il team manager.

Quindi bisogna rimboccarsi le maniche e procedere passo dopo passo.

In questo momento non posso parlare di obiettivi, o di numeri, non so neanche a che livello saremo finiti i test invernali. Il primo obiettivo è di cercare di ottenere il massimo, poi ne arriveranno altri - spiega - Ci sono tante cose da fare, in tutte le aree della moto. Anche sull’aerodinamica, so che i nostri avversari ci stanno lavorando molto, ed è un punto in cui non siamo assolutamente al punto in cui vorremmo”.

Non resta che partire e affidare le moto ai due nuovi piloti.

Conosco sia Pol che Bradley da tempo, hanno entrambi un grande talento e vanno d’accordo fra loro. Penso sia molto utile per noi potere contare sue due piloti con esperienza”.

Senza dimenticare il collaudatore Kallio.

Mika sta facendo un grande lavoro per noi - ammette Leitner - Negli giorni scorsi aveva 38 di febbre eppure ha insistito per provare lo stesso la moto, anche se non stava per nulla bene. Sicuramente farà delle wild card in MotoGP quest’anno ma non abbiamo ancora deciso in quali GP”.

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