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MotoGP, Lorenzo: sono sicuro che con Ducati non fallirò

"Mi sento in famiglia e sono dei perfezionisti come me. La prima volta che ho aperto il gas in rettilineo mi è spuntato il sorriso"

Lorenzo: sono sicuro che con Ducati non fallirò

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Sono più emozionato oggi che prima di una gara”, Jorge Lorenzo di rosso vestito per la prima volta accoglie la sua nuova famiglia con un sorriso. Non è una parola scelta a caso, perché è lui stesso a dire che “solo per Ducati si può dire di entrare in una famiglia. I tifosi degli altri marchi hanno con te in comune solo la marca della moto, ma non avevo mai sentito un entusiasmo del genere”.

Meglio la nuova avventura dello spagnolo non poteva iniziare. Già a Valencia, seppur in obbligato silenzio stampa per motivi contrattuali, si era capito che a Jorge la Desmosedici era piaciuta.

Non è vero che non sorrido mai, ma durante i Gran Premi sono concentrato invece nei test non c’è pressione. Mi sono reso contro che la moto aveva un gran potenziale e non potevo fingere” dice.

Quali sono state le prime sensazioni sulla Ducati?
Finalmente posso parlare! (ride) Devo ammettere che è stato uno shock, perché ero abituato da anni a vedere tutto blu e le stesse persone nel box. La Ducati ha una filosofia diverso ed è tutto diverso: il suono del motore, il suo carattere, il telaio e la posizione in sella. Ci ho messo un paio di giri a capire dov’ero”.

E poi?
Ho aperto il gas in rettilineo e mi è spuntato un sorriso sul volto!”.

Hai già un’idea su cosa chiedere a Dall’Igna?
La moto perfetta non esiste, non è mai esistita e mai esisterà, è una continua evoluzione. Il motore della Ducati è il più potente di tutto lo schieramento”.

E i difetti?
Avevo dei dubbi prima di provarlo, pensavo fosse una moto nervosa. Invece l’ho trovata stabile: in accelerazione, nelle curve veloci in frenata. Ha anche dei difetti su cui bisogna lavorare”.

L’obiettivo dichiarato è vincere…
Io sono sicuro che non fallirò, so che prima o poi sarò moto competitivo e vincerò delle gare. La vittoria non dev’essere però un’ossessione, perché se lo diventa è il miglior modo per perdere la strada. Bisogna solo pensare di mettere insieme il miglior pacchetto e poi si potrà vincere”.

Quindi qual è l’obiettivo?
Penso che sia io che Andrea insieme possiamo migliorare i risultati ottenuti lo scorso anno, è questo l’obiettivo”.

Senti il confronto a distanza con Valentino quando passò in Ducati?
No, perché stiamo parlando di un altro periodo, di altre persone, di un’altra moto. Questa è praticamente un’altra era, non farò confronti con il passato”.

Però in tanti aspettano la prima gara in Qatar pensando che potresti vincerla…
Quella è una pista in cui, storicamente, sia io che la Ducati siamo andati veloce ma dovremo vedercela con avversari molto forti. Però sarà un GP interessante, avremmo la possibilità di fare la pole, di salire sul podio e magari anche di vincere. Ma sarebbe una sorpresa perché non partiamo da favoriti. Senza dubbio le prime 3 gare della stagione saranno buone per noi”.

Hai già capito quanto dovrai modificare il tuo stile di guida per adattarti alla Ducati?
In tanti sembrano essere preoccupati per questo, ma nella mia carriera ho guidato molte moto diverse, anche se non in MotoGP. Sono sempre riuscito ad adattarmi velocemente e ora, con più esperienza, potrò farlo ancora più rapidamente. Alla fine ogni moto richiede cose diverse, ma il pilota rimane sempre lo stesse, se è aggressivo o pulito non cambierà”.

Parlando di Ducati hai usato la parola magia…
Mi è uscita così, ma non era quella giusta. Non siamo maghi ma persone con talento ed esperienza che vogliono fare cose importanti. Mi piace il metodo che ho trovato in Ducati, non sono solo guidati dalla passione, ma sono dei perfezionisti proprio come me”.

Hai cambiato qualcosa anche nel tuo logo, ora hai due diavoli sul numero 99…
Averli entrambi rossi nasce da una questione estetica, mentre avevo in mente da tempo di mettere i due diavoli, ma nella mia vecchia squadra non me lo permettevano”.

Un altro cambiamento sarà nel box, con Christian Gabarrini. Perché lo hai scelto?
Era da tempo che avevo il suo nome in mente, volevo lavorare con lui e anche qualcuno di nuovo. Molte persone me ne avevano parlato bene, è un gran professionista e una persona molto calma. In passato ha fatto un gran lavoro insieme a Stoner, ha l’esperienza e la passione che mi servivano”.

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