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MotoGP, Meregalli: “Rossi e Vinales lavorano nella stessa direzione”

Il team director svela: “Valentino avrà la stessa determinazione del 2016, Maverick è sempre sicuro nelle sue scelte”  

MotoGP: Meregalli: “Rossi e Vinales lavorano nella stessa direzione”

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di Nico Condorelli

Inizia oggi al Distrito Telefonica Movistar, quartier generale del main sponsor di Yamaha Factory Racing, il Campionato del Mondo MotoGP 2017: a Madrid si presenta la nuova M1, arma micidiale con cui Valentino Rossi e il suo nuovo team-mate Maverick Vinales, tenteranno l’assalto al titolo mondiale per la casa di Iwata.

All’evento, insieme ai piloti e Jan Jarvis, è presente anche il Team Director Maio Maregalli: lo avviciniamo per chiedergli la sua opinione sulla nuova creatura dei tre diapason e la prima impressione sull’arrivo del giovane spagnolo, che nel 2016 si è particolarmente distinto, riportando la Suzuki alla vittoria dopo un lunghissimo digiuno.

La sfida è ardua: “Vincere un titolo in più dello scorso anno!”

“Il test che abbiamo organizzato a Sepang alla fine di novembre è stata un’ottima idea, perché ci ha permesso di fare delle comparazioni tra la moto vecchia e quella nuova con entrambi i piloti. Fin dal primo giorno sono stati avvertito sostanziali miglioramenti: in frenata, in ingresso curva e il grip al posteriore. L’area su cui dovremo concentrarci è invece il centro-curva, per riuscire a far girare la moto in anticipo e uscire meglio in accelerazione. Il tutto senza perder d’occhio il tallone d’Achille dell’usura della gomma posteriore”.

Quella che vedremo al prossimo di test di Sepang sarà già la moto definitiva?

“Ci sono diverse cose da provare, ci aspettiamo anche un nuovo motore (a novembre era una prima evoluzione) con qualche cv in più. In buona sostanza l’80% di quella che vedremo nel prossimo test sarà quella che poi avremo a disposizione alla prima gara in Qatar. Fortunatamente abbiamo comunque del margine per correggere il tiro.

Questa moto sarà quindi una rivoluzione?

“A Valencia e a Sepang sono state portate delle moto aggiornate. A prima vista non si noteranno, le nostre modifiche sono sempre leggere, a volte invisibili, ma ci sono. Il fatto che fin dal primo giorno, entrambi i piloti hanno notato dei margini di miglioramento della nuova M1, è indicativo. Soprattutto, il feedback che hanno dato sulle singole componenti, è stato letteralmente identico”.

Maverick è all’esordio con voi, sarà Valentino a portare avanti lo sviluppo?

“Come detto prima, è stato fondamentale ricevere le stesse indicazioni da entrambi. Sia Vale che Maverick stanno seguendo una sola direzione. La cosa che mi ha colpito di Maverick è il fatto di non essere mai stato vago nel dare un giudizio, anzi: è stato molto sicuro delle sue scelte”.

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Cosa ti aspetti dunque da questa sua prima stagione?

“Giudicarlo da appena due uscite nei test è un po’ prematuro. Ma ho potuto riscontrare che si è adattato benissimo alla moto; sapevamo che fosse veloce, pensavamo avesse bisogno di un po’ più di tempo per abituarsi alla moto nuova. Invece, dai primi run, ha modificato rapidamente il suo stile ed ha mostrato una grande freddezza nonostante la pressione che aveva. Due giorni prima Jorge Lorenzo aveva vinto la gara; lui proveniva da una realtà differente e il primo giorno è stato capace già di stampare quei tempi con calma e tranquillità”.

Quanto durerà questa “pace apparente” tra i due piloti?

Spero il più a lungo possibile! Entrambi nutrono lo stesso obiettivo: è importante che possano lavorare bene assieme per sviluppare bene la moto. L’anno scorso l’atmosfera non era certo idilliaca, ma all’interno del team siamo sempre riusciti a lavorare bene. Anche Jorge e Vale avevano un diverso stile di guida, il 90% delle richieste erano però le stesse”.

Cosa ti aspetti ancora da Valentino?

“Ogni anno lui riesce a stupirci tutti! Pensavamo che non potesse far meglio del 2015, mentre l’anno scorso, in qualsiasi situazione, è stato più veloce rispetto alla stagione precedente. Abbiamo avuto dei piccoli problemi che hanno compromesso il risultato finale, ma sono pronto a scommettere che ricomincerà con la stessa determinazione con la quale ha concluso l’anno scorso”.

Marquez è l’uomo da battere. Metteresti anche la Ducati tra i pretendenti al titolo?

“Sicuramente la Ducati con Jorge si è rafforzata parecchio, li vedo bene già dalla prima gara in Qatar. Forse dovranno fare “esperienza” su tutto l’arco delle gare in calendario; l’avversario principale per noi resta Marquez”.

 

 

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