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Moto3, Bulega: "Ho imparato l'importanza della concentrazione"

Il giovane emiliano rivela: "Con Fenati solo uno screzio, è un ragazzo simpatico e lo attendo in pista. Voglio essere sempre tra i primi cinque"

Bulega: "Ho imparato l'importanza della concentrazione"

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La convinzione che Niccolò Bulega potesse, già nel suo anno di debutto nel mondiale Moto3, dire la sua per le posizioni che contano, era comune tra tanti addetti ai lavori e non. Tutto questo anche alimentato dal fatto che “Bulegas” arrivasse nel mondiale da campione in carica del CEV classe Moto3, la categoria più vicina per livello di competitività al mondo MotoGP ed anche per questo chiamata ufficialmente “Mondiale Junior”. Ed infatti i pronostici sono stati rispettati dal classe ’99, che ha dimostrato in pista molto più di quanto i due soli podi all’attivo possono forse testimoniare.

Nicolò, una stagione nel complesso da ricordare per tante ragioni...

“E’ stata un’annata bellissima e con tanti momenti emozionanti. Ho raccolto tanto e davvero più di quanto mi aspettassi. Peccato solo per le ultime gare, in cui praticamente mi hanno quasi sempre steso. Nonostante ciò il settimo posto finale al primo anno, con sei zeri di cui diversi non per colpa mia, è sicuramente un risultato positivo”.

A proposito del rocambolesco finale di stagione, come stai fisicamente?

“Non ho ancora recuperato completamente (dalle contusioni a spalla e ginocchio rimediate a Sepang ndr), diciamo che sono all’85-90% della condizione, soprattutto per quanto riguarda la spalla. Sicuramente per la prima gara di campionato sarò pronto del tutto, visto anche il tanto tempo a disposizione”.

Tornando al 2016, le uniche cose che ti sono mancate sono state la vittoria e il titolo di Rookie of the Year

“Infatti, ed il secondo era il mio obbiettivo finale, ma è andata così e non posso recriminare più di tanto. Sarebbe stato bello ottenere quel titolo, ma non era essenziale fondamentalmente".

Cosa ti ha insegnato questo primo anno di mondiale?

“In primis che non puoi davvero sbagliare nulla, perché se succede devi dare il 150% per rimediare. Di conseguenza ho capito che la concentrazione deve essere sempre massima, per evitare appunto di commettere anche un piccolo errore”.

Il tuo positivo rendimento è stato riscontrato anche dal tuo team, che ti ha riconfermato dopo soli sette GP

“Si e di questo sono molto felice. Correre per il team Sky è un onore, essendo uno dei top team in Moto3, e quindi potrò dare il massimo come sempre”.

Nel 2017 punti a regalare alla squadra il suo primo titolo?

“Non saprei perché ci sono tanti piloti più esperti di me, che forse per questa ragione puntano al titolo più di quanto possa fare io. Ovviamente ci proverò, ma realisticamente la mia volontà è quella di essere sempre nella top five".

Parlando di piloti più esperti, uno di questi piloti è forse Fenati, con il quale il tuo primo approccio in Qatar non fu idilliaco…

Abbiamo avuto quello screzio in Qatar è vero, ma per il resto del campionato siamo sempre andati d’accordo e sinceramente è un ragazzo simpatico. Avrà sicuramente voglia di rifarsi, quindi sarà se possibile ancora più agguerrito di prima, ma l’ho già messo in conto”.

Il tuo fisico come ormai risaputo è più da Moto2 che da Moto3. Hai “Fretta” di vincere per poter cambiare categoria?

“La Moto3 in effetti è piccola per me, e prendo più aria di altri avendo le spalle grandi e pesando di più. E’ uno svantaggio ma ci convivo senza grossi patemi, quindi per ora penso solo alla Moto3 ed a fare il meglio possibile il prossimo anno”. 

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