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MotoGP, Rossi: vendetta su Marquez? non fece nulla... neanch'io

"Scherzi a parte, farò la mia gara come sempre nella mia carriera. Siamo in 7 piloti a giocarci il podio, devo ancora migliorare"

MotoGP: Rossi: vendetta su Marquez? non fece nulla... neanch'io

I fantasmi del passato non scompaiono mai del tutto. A volte rimangono nascosti, ci si illude di dimenticarli ma al momento giusto rispuntano fuori. Se si parla di Valentino e Sepang non è difficile ripensare al fattaccio del 2015, allo scontro prima a parole e poi in pista con Marquez.

Così, quando un giornalista spagnolo gli chiede se gli potrà tornare in mente in gara domani, Rossi risponde con l’ironia. “Cosa ha fatto Marquez qui due anni fa? E a Phillip Island? Spiegamelo - la prima stoccata - Lui ha sempre detto di non avere fatto nulla qui, anch’io farò lo stesso, il colpo finale accompagnato da una risata.

Poi il Dottore torna serio, “scherzi a parte, io mio obiettivo è cercare di lottare per il podio e fare la mia gara, in tutta la mia carriera mi sono sempre comportato in questo modo”. E chiude la questione, non proseguendo oltre.

Parla di podio e dopo i progressi di oggi non sembra un’idea peregrina.

Questa mattina mi sono trovato bene sulla M1, ma abbiamo continuato a lavorare perché il livello dei primi era molto bilanciato - spiega Valentino - Penso che domani ci saranno 7 piloti in lizza per il podio, se non per la vittoria. Partirò dalla 4ª casella e non è male, ho fatto un bel giro in qualifica”.

Ma non è ancora abbastanza.

Dobbiamo continuare a lavorare sul bilanciamento della moto, perché in alcuni punti della pista non sono ancora abbastanza veloce - rivela - Poi spero che domani sia asciutto e di non sbagliare la scelta delle gomme”.

Perché a Sepang sembra più complicata del solito, con varie opzioni fra l’anteriore e posteriore.

Media o dura - riassume la scelta  il Dottore - In un primo momento ero orientato sulla dura, ma sembra che la media abbia un buon potenziale anche se è difficile sapere come si comporterà a fine gara. Con le Michelin bisogna togliersi di dosso certi schemi mentali, non è sempre detto che la mescola più dura sia la migliore con il caldo”.

Fra tanti subbi, una sicurezza sembra essere rappresentata dai tanti avversari. Come al solito molti agguerriti.

È sempre difficile dirlo ora, ma potrebbe venire fuori una gara di gruppo come in Australia. Pedrosa è molto forte, Zarco è veloce e Dovizioso ha un gran passo - analizza - I piloti in prima fila partano per vincere, ma anche io, Vinales, Lorenzo e Marquez avremo la possibilità di lottare con loro”.

Visti i nomi, potrebbe essere un’altra battaglia senza esclusione di colpi.

Se ho parlato con Zarco? Lui non viene in Safety Commission - sorride - Penso che ormai sia chiaro per tutti quale sia il suo modo di correre, è molto veloce e sarà un bel problema per tutta la gara. Come il caldo, quando scendi in pista la prima volta il venerdì ti chiedi come cazzo riuscirai a fare 20 giri! Le cose migliorano turno dopo turno, ma la parte finale è sempre dura”.

L’importante sarà essere della partita fino in fondo. La Yamaha sembra almeno rinata nelle ultime due gare dopo tante difficoltà.

Ed è importante, come ho già detto, per prendere le scelte giuste per la prossima stagione - dice - La M1 non è cambiata da Silverstone in poi e noi ci abbiamo messo un po’ di tempo per capire di cosa aveva bisogno in termini di messa a punto. Ora sappiamo quale metodo di lavoro usare”.

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