Nella bagarre per il podio, fino a due giri dal termine, c’era anche Andrea Iannone con la Suzuki. In Australia The Maniac ha confermato i valori emersi la scorsa settimana in Giappone, archiviando la corsa al sesto posto. Un risultato che lascia comunque un pizzico di amarezza sul volto del pilota di Vasto.
“E' stata una gara abbastanza divertente – ha esordito con ironia il 29 - senza di me sarebbe stata diversa (scherza). Mi dispiace mancare dal podio dopo tanta fatica, però io penso di avercela messa tutta. Sono andato oltre il limite ma non è bastato –ha analizzato - infatti faticavo tanto in uscita dalle curve, però devo dire che stiamo andato nella giusta direzione, soprattutto in vista del 2018, dato che i risultati iniziano ad arrivare”.
Iannone a Phillip Island aveva dato del filo da torcere anche nel 2015, quando arrivò davanti a Rossi.
“Rimangono due gare bellissime, anche se quella di oggi, con questa moto e tutte le difficoltà incontrate, rappresenta una grande soddisfazione. Oggi qualcuno ha ricordato quanto sono forte – ha svelato - però io ho sempre avuto consapevolezza nelle mie doti e a volte mi meraviglio quando qualcuno mette in dubbio le mie qualità”.
A far da padrone il Gran Premio d’Australia sono stati i sorpassi e le numerose sportellate.
“E’ stata una gara regolare- ha puntualizzato The Maniac – in pista sono aggressivo, ma allo stesso tempo pulito. Non capisco perché quando un pilota come me sbaglia viene sempre tutto amplificato. Penso ad esempio a quanto accaduto in Giappone tra Crutchlow e Lorenzo, quando sbaglio io passo per un criminale che compie dieci omicidi”.
Sarà l’effetto Iannone?
“E’ un boomerang – ha spiegato -sento parlare di Zarco, ma io non ho mai criticato nessuno. Mi dispiace e rimango meravigliato quando gli altri mi criticano, dato che in pista ne succedono di tutte”.