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MotoGP, Rossi: la soluzione? sperare che sia asciutto

"Già fatto l'80% di quello che era possibile. C'era ottimismo per la M1 2017 ma i problemi sull'asciutto sono rimasti e sul bagnato siamo peggiorati"

MotoGP: Rossi: la soluzione? sperare che sia asciutto

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Per Valentino non è stato dolce naufragare nel mare di Motegi, dove ha trovato la sua M1 trasformata in zattera sull’asfalto bagnato giapponese. Perché, come dice, “sul bagnato succedono talmente tante cose che quando una MotoGP va forte è quasi una magia” ma quest’anno dev’essere stata una fattucchiera a metterci lo zampino. La classifica riporta Vinales all’11° posto e Rossi al 12°, la fotografia di un disastro a cui difficilmente si potrà rimediare.

Da un certo punto di vista, è stata una buona giornata perché abbiamo avuto due turni pieni per provare molte cose diverse. Purtroppo abbiamo avuto la conferma che soffriamo tanto con l’acqua, sia io che Maverick” il bilancio.

Cosa succede?
Manca aderenza al posteriore, sono già lento in entrata di curva e poi ancora in accelerazione. Appena tenti di forzare un po’ di più, hai la sensazione che la moto scappi via”.

Cosa si può fare da qui a domenica?
Sperare che si corra con l’asciutto (ride) Abbiamo già fatto l’80% delle modifiche che erano possibili, o la soluzione è in quel rimanente 20% o potremo solo cercare di salvare il salvabile”.

Ti aspettavi di trovarti in una situazione simile?
Sono abbastanza preoccupato, lo scorso anno quando piovevo ero veramente veloce e la moto si guidava bene. Dobbiamo capire il perché di queste difficoltà, c’è qualcosa che ci sfugge. Siamo abbastanza lontani dai migliori”.

Le evoluzioni al telaio nel corso della stagione non sembrano avere sortito gli effetti sperati…
Lo scorso anno lamentavamo l’eccessivo consumo della gomma posteriore sull’asciutto e non siamo riusciti a risolvere quel problema. Inoltre abbiamo peggiorato sul bagnato”.

Invece Zarco con la M1 dello scorso anno è 5°.
Guardare i dati di quella moto sul bagnato è un po’ frustrante, in curva non c’è storia. Johann è un pilota veloce sul bagnato e ci ha dato un secondo. Però è più interessante osservare quello che hanno fatto i due collaudatori giapponesi. Nakasuga ha la moto 2017 ed è solitamente più veloce di Nozane che invece guida la 2016, però oggi gli è dietro di 2 secondi”.

Alla fine dei conti si può dire che la M1 2017 è stata un passo indietro?
A inizio stagione eravamo andati molto bene ma poi abbiamo iniziato a soffrire, lo scorso anno eravamo stati più competitivi. Io avevo vinto 2 gare e Lorenzo 4, ora invece io una e Maverick 3, inoltre ho molti meno punti in classifica”.

Quindi servirà una piccola rivoluzione per il 2018?
Solitamente la Yamaha non fa mai grandi cambiamenti e quindi non me li aspetto. Basterebbero anche poche e piccole modifiche, bastano che funzionino”.

Forse bisognerebbe guardare al passato…
Ho provato la M1 2016 prima dell’inizio della stagione, ma con un motore e dei componenti diversi, quindi era ancora differente. Inoltre anche quella moto aveva dei limiti quindi bisogna cercare di andare avanti, non indietro”.

Stai quindi già pensando al prossimo anno?
No, rimangono ancora 4 GP e voglio fare il massimo, fare delle belle gare, anche perché non sono più in corsa per il titolo. Però questo è un momento molto importante per costruire il 2018, infatti sia io che Maverick stiamo parlando molto con gli ingegneri per dare loro le nostre indicazioni”.

Il gruppo di lavoro è sempre lo stesso?
Tsuji prima lavorava più sul campo mentre ora ha un altro ruolo, ma la gente è sempre quella. L’anno scorso nei test di Valencia gli ingegneri giapponesi era molto ottimisti sulla nuova moto ma purtroppo non è andata così”.

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