Tu sei qui

SBK, Guim Roda: la Dorna deve pagare i team come in MotoGP

Il manager spagnolo delle Ninja Provec è convinto: "è necessario per far crescere il campionato. Se la Kawasaki lo volesse, pronti con Rea in MotoGP"

SBK: Guim Roda: la Dorna deve pagare i team come in MotoGP

La terribile caduta con forfait di Sykes ha costretto il team KRT Provec a schierare sulla pista di Portimao la sola ZX10RR ufficiale, affidata al (quasi) tre volte Campione del Mondo Jonathan Rea, vincitore indiscusso delle due manche in Algarve.

Il team manager Guim Roda, nel frattempo, rassicura tutti sulle condizioni del numero 66, costretto a rinunciare al doppio via: “Tom è stato operato ieri mattiba alle 8, in una clinica privata di Barcellona -spiega- tutto è andato bene, i dottori sono ottimisti anche se ancora non conosciamo i tempi di recupero necessari; il nostro obiettivo è quello di schierare Sykes in Francia, in forma per le due gare”.

Sykes non si tira indietro, mai. Avete deciso insieme di rinunciare?

“La decisione finale l’hanno presa i dottori del centro medico, fosse stato per Tom, ci avrebbe sicuramente provato, anche perché era ancora in corsa per posizioni importanti del campionato. Ci è dispiaciuto molto, ma era davvero impossibile per lui correre: avrebbe rischiato di farsi ancora più male, per quanti punti poi?! Ha avuto più senso farlo operare subito, per essere al 100% in Francia”.

Qualora non ce la facesse?

Non porteremmo un sostituto. Non ha senso presentare un pilota che non conosce la moto ed il metodo di lavoro per un solo round; inoltre, dove potremmo trovare un corridore del calibro di Sykes? Non ce ne sono di liberi in giro. Ma ne sono certo: Tom proverà a correre a Magny-Cours, lui è il tipico superbiker britannico e faremo di tutto per esserci in Francia, perché noi vogliamo vincere il titolo piloti ma anche quello costruttori”.

A proposito di piloti e costruttori, Rea ha “ammazzato” tutti, e lo spettacolo langue…

L’assenza di Sykes ha un po' inciso, inoltre, io penso che senza le cadute ed un problema tecnico, Davies sarebbe più vicino a Rea in campionato, rendendo la competizione più interessante. Sicuramente, Dorna deve intervenire per aumentare lo spettacolo e promuovere il campionato, portando più spettatori in circuito ed implementando la copertura televisiva”.

Cosa suggerisci?

Dorna deve distribuire denaro a tutti i team iscritti, come fa in MotoGP. Le squadre vanno aiutate ed in questo modo il campionato cresce. Se venisse chiesto di proporre la nostra tecnologia, vendibile ai team privati, io sarei favorevole: Kawasaki, Honda, Ducati, Yamaha MV ed Aprilia potrebbero mettere a disposizione le proprie moto ed i propri particolari, tanto da avere in griglia più piloti competitivi. Questo alzerebbe il livello del campionato e valorizzerebbe ancor di più chi vince… come noi”.

Il format delle due gare divise è valido?

Va bene: per gli sponsor è più interessante, perché possono essere presenti nelle hospitality evitando intasamenti; con una gara sabato ed una domenica i team lavorano meglio e con più calma sulle moto, televisivamente è più interessante sapere di poter aver due main event nel weekend”.

Si dice che Rea ed il team Suzuki Ecstar fossero in contatto per correre insieme…

È normale che un pilota ed il suo manager abbiano contatti e discorsi con altri team ed altri campionati: è il loro lavoro. Un contratto in essere, volendo, si rescinde in un attimo, e di esempi ne abbiamo tanti. Onestamente, io non so se Rea e Suzuki fossero in contatto”.

Qualora Rea dicesse che vorrebbe cambiare aria?

Tutto è possibile, ma lui rappresenta la nostra priorità: Rea è un vincente, ci piace come persona ed è forte come pilota. Stiamo già lavorando in previsione 2018 e so già che la strategia Kawasaki di tenerlo con noi anche nel 2019 e 2020. Poi, sai, di fronte ad offerte economiche stellari, tutto può succedere, ma non penso che ciò accadrà”.

Se invece arrivasse una telefonata da Akashi al tuo team, con la proposta di passare in MotoGP?

Andare in MotoGP rappresenterebbe un progetto diverso di quello portato avanti da Kawasaki nelle derivate; in Superbike la Casa propone la propria tecnologia stradale, legata al prodotto di serie, con particolari nati e concepiti per essere utilizzati in strada. La MotoGP è una cosa totalmente diversa… però… se Kawasaki mi dicesse di andare in MotoGP, io farei quello che dice Kawasaki. I giapponesi hanno le loro strategie, per ora noi sappiamo che dobbiamo lavorare in SBK anche nel 2019 e 2020”.

 

Articoli che potrebbero interessarti