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MotoGP, Il sogno di Marquez e Dovi, l'incubo Yamaha

L'ANALISI - La classifica ai raggi X: Marc schiacciasassi da Barcellona in poi, Andrea passista d'attacco, Rossi e Vinales in calo

MotoGP:  Il sogno di Marquez e Dovi, l'incubo Yamaha

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La MotoGP quest’anno è uno sport per cuori forti e ben allenati. Siamo a 7 Gran Premi dalla fine, 11 sono già in archivio, e niente è ancora scritto. Saranno le gomme, l’elettronica, il meteo o Saturno in congiunzione con Plutone, ma tra Marquez leader della classifica e Pedrosa, 5°, ci sono appena 35 punti con 175 ancora da assegnare.

L’equilibrio in classifica è lampante ma qualcosa sembra essersi mosso negli ultimi GP, con alcune Case e piloti che stanno tentando la fuga. In questa pagina potete vedere, tradotte in grafico, le ‘curve di potenza’ dei 5 piloti in lizza per il Mondiale: Marquez, Dovizioso, Vinales, Rossi e Pedrosa, in rigoroso ordine di classifica.

LO SPRINT DI MARQUEZ - Guardando le linee, si vede immediatamente come quella più ripida sia quella di Marc. Dopo il Mugello, il campione del mondo in carica aveva ben 37 punti di svantaggio su Vinales, allora capoclassifica. Dopo 5 gare, ne ha 24 di vantaggio, il che significa avere messo in cassa 71 in più del connazionale.

Basta vedere la classifica: da Bacellona in poi, Marquez è l’unico pilota a essere andato sempre sul podio, con la ciliegina sulla torta della doppietta di Germania e Repubblica Ceca.

Marquez si è improvvisamente svegliato? Sicuramente ha sbagliato meno e contemporaneamente la Honda ha fatto un passo in avanti. Per avere una conferma basta guardare ai risultati di Pedrosa, che a parte lo scivolone olandese, è stato anche lui sempre sul podio.

Per riassumere nelle prime 6 gare Marquez ci ha messo del suo, ma con una moto non perfettamente a posto ha dovuto rischiare più del necessario e gli zeri in Argentina e Francia lo dimostrano. Ora può nuovamente giocare all’attacco, del resto è stato proprio Marc a spiegare domenica in Austria che l’attacco sul Dovi all’ultima curva è stato possibile perché ora sente “il limite della moto e questo mi permette di tentare certe manovre”.

LA CRISI YAMAHA - Per una moto giapponese che sale, un’altra scende ed è la M1. La moto di Iwata nelle prime tre gare era sembrata perfetta: due vittorie con Vinales e tre podi con Rossi. In Europa sono iniziati i guai. Problemi di gomme a Jerez e Barcellona e un intero progetto messo in discussione. Anche se in Francia si sfiorò la dopietta (anzi la tripletta con Zarco) se Valentino non fosse caduto.

Nei test dopo il GP di Catalogna arrivò il nuovo telaio realizzato seguendo le indicazioni del Dottore. La vittoria in Olanda era sembrata confermare la bontà del cambiamento, ma dopo quel flash si è sprofondati nel buio.

Negli ultimi 3 GP, la coppia Maverick- Valentino ha raccolto soltanto un podio. Se nelle ultime 5 gare, Marquez ha messo in cassaforte 106 punti, Dovizioso 79 e  Pedrosa 71, Vinales si è dovuto accontentare di 45 punti e Rossi 66.

In Yamaha, al momento, sembra regnare la confusione, soprattutto per quanto riguarda Maverick, che spesso scuote la testa senza capire cosa stia succedendo. Rossi invece non ha rinunciato a lanciare qualche frecciatina ai tecnici giapponesi, colpevoli di avere preso una strada diversa da quella che lui indicava.

Comunque la si metta, la M1 sta attraversando un momento di difficoltà e con lei i suoi piloti. Ritrovare l'equilibrio perduto è la priorità

DOVIZIOSO, PASSISTA D’ATTACCO - Non ci siamo dimenticati Dovizioso, il pilota più regolare. Non per nulla Andrea, insieme a Valentino, è l’unico ad avere registrato una sola battuta a vuoto (quando fu buttato a terra da Aleix Espargarò in Argentina) insieme a Valentino, mentre gli avversari diretti ne hanno due.

Il Dovi può anche contare su 3 vittorie, lo stesso numero di Marquez e Vinales. Questo numero la dice lunga sul suo stato di forma e anche sui progressi della Desmosedici. Lui stesso si definisce un pilota “da campionato”, cioè uno di quelli che corre tenendo sempre in mente la classifica. Quest’anno, però, ha dimostrato anche di sapere cedere al suo lato irrazionale quando serve e riguardatevi la gara al Red Bull Ring per averne una conferma.

Dovizioso sembra il pilota perfetto per un campionato dove bisogna sapere attaccare quando è il momento e parare i colpi quando si è in difficoltà. Se sono rose fioriranno… e Andre ha molti boccioli attaccati al suo stelo.

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