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SBK, Melandri: "Dovizioso fa cose che prima nemmeno osava"

Marco: "la Ducati MotoGP stimola noi in Superbike. Possiamo raggiungere gli stessi risultati"

SBK: Melandri: "Dovizioso fa cose che prima nemmeno osava"

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Dopo le non propriamente esaltanti gare di Laguna Seca, Marco Melandri ha avuto il tempo per riposarsi, certo, di allenarsi -come sempre fa- ma anche di riflettere: il round americano delle derivate di serie ha portato qualche dubbio in più nella testa del ravennate e la certezza che, per stare al vertice, anche in SBK bisogna lavorare, sempre.

Osservandolo attentamente, il numero 33 in California sembrava appeso ad un filo: “è, vero sai -ammette Melandri- al mattino, con l’asfalto freddo, ero sempre molto veloce. In gara, con 20 gradi in più, il feeling era totalmente diverso e non riuscivo più a guidare la mia Panigale, diventata molto veramente da controllare”.

Fisicamente, eri sfinito?

Diciamo che la situazione non mi ha aiutato; la moto continuava a muoversi proprio nei momenti nei quali avrei dovuto riposare; inoltre, ero costretto a togliere potenza al motore. Ero senza fiato e non riuscivo più a spingere”.

Nel frattempo, sembra che le due Kawasaki ufficiali siano ulteriormente cresciute…

“Confermo; a Laguna Seca, tra il sabato e la domenica, Rea e Sykes hanno tolto quasi un secondo al giro. Non avevo mai visto un passo avanti così importante”.

Tra pochi giorni arriva il Lausitzring, una pista dove non hai mai gareggiato…

“Sì, ho visto per la prima volta la pista tedesca nel test del mese scorso; penso che il layout del tracciato sia molto bello, ultima variante a parte, che è simile ad un parcheggio. Il problema è che il manto presenta moltissime buche, che rendono la guida davvero difficoltosa. Sul bagnato il grip è proprio scarso e l’ultima curva prima del rettilineo principale è pericolosa, dato che c’è un muro all’esterno senza vie di fuga. Con la pioggia lì si fa acquaplaning in quarta e quinta marcia, non so se sarebbe possibile correre in quelle condizioni”.

Qualcosa ti è piaciuto del test su quel tracciato?

Ho capito molte cose nuove della mia moto, ho avuto conferme su alcuni aspetti e sono sicuro che sarò più efficace nei vari cambiamenti climatici che si presenteranno”.

Con quale obiettivo ti presenterai in Germania?

“Considerando la crescita delle Kawasaki e la forza di Chaz Davies, per un podio ci metterei la firma. Diciamo che tornare sul podio rappresenta il mio target, ovviamente tutto può succedere. Sicuramente al Lausitzring lotterò, come sempre”.

Hai visto la MotoGP ieri?

Dovizioso ha fatto una gara pazzesca e la Desmosedici funzionava davvero bene. Andrea ha una fiducia in sé stesso e nella moto mai viste prima, ora si permette di fare cose che prima nemmeno osava, specialmente nel corpo a corpo”.

Desmosedici dotata di un motore V4, pensi che sia la soluzione ideale?

Per adesso lo è. Il nostro bicilindrico Superbike non può più vantare le doti di coppia che determinavano la differenza in gara nel passato, ora il V2 non è più avvantaggiato. Se Ducati sta lavorando molto sul propulsore 4 cilindri a V, significa che ne sta intravedendo maggiori possibilità prestazionali e di sviluppo future”.

I risultati che sta avendo Ducati in MotoGP, di riflesso, influenzano anche voi in Superbike?

No, le squadre MotoGP e Superbike sono due strutture indipendenti; diciamo che a noi del team Aruba fa molto piacere vedere i bei risultati ottenuti nel Motomondiale e siamo stimolati a fare sempre meglio. Sappiamo quanto la squadra MotoGP stia lavorando per rimanere al top, ma anche i ragazzi del team Superbike si impegnano tanto, lavorando sodo, senza sosta, e sappiamo tutti che possiamo raggiungere grandi risultati anche noi”.

 

 

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