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SBK, Russo: "Tradito da Guandalini, promesse mai mantenute"

"Fino a Misano ho corso con l'elettronica della Stock, la squadra ha messo in discussione le mie qualità, ma la moto era 20 km/h più lenta"

SBK: Russo: "Tradito da Guandalini, promesse mai mantenute"

Non mancavano stimoli e ambizioni nel volto Riccardo Russo quando lo scorso ottobre firmò il contratto con Guandalini. Un’avventura che si è conclusa prima del previsto, tanto che il pilota campano non è mai riuscito a mostrare il suo vero potenziale. Le uniche consolazioni rimangono i dodicesimi posti di Thailandia e Donington poi la rottura nel recente fine settimana.

Da dove partiamo Riccardo?

“Dall’ultimo weekend. C’è tanto dispiacere nel terminare prima del tempo questa esperienza un Superbike – ha commentato - però con Guandalini la situazione era diventata insostenibile. L’aria all’interno del box si era fatta pesante e mancava la fiducia nei tuoi confronti”.

Eppure all’inizio sembrava andare tutto nel verso giusto. In Thailandia sei arrivato vicino ai primi dieci.

Vero, rimarrà uno dei pochi momenti belli insieme a Donington. In quel fine settimana mi promisero la nuova elettronica – ha ricordato - invece ho dovuto attendere fino all’ultima gara di Misano”.

Immagino non sia stato facile correre in quelle condizioni.

Ho utilizzato per metà stagione l’elettronica della Stock, - ha svelato -la moto era 20 km/h più lenta rispetto alle altre nei tratti veloci e le gomme si consumavano prima, di conseguenza sono stato costretto a ritirarmi in più occasioni”.

Poi cos’è successo nell’ultimo weekend?

Ho utilizzato la nuova nel warm-up, però ci vuole del tempo per conoscerla e scoprirla. Non puoi salire in sella alla moto e fare subito il tempo”.

Sembrava si fosse improvvisamente spenta la luce.

“La squadra era arrivata al punto di mettere in dubbio le mie qualità – ha sottolineato - pensando fossi io quello non competitivo anziché la moto. Prima di Misano il team ha fatto addirittura provare la Yamaha a Roccoli e Smrz pur di avere un secondo riscontro”.

Prima hai parlato di aria pesante. Quando è iniziato a incrinarsi il vostro rapporto?

“A dir la verità fin dalle prime gare c’erano diverse dinamiche strane. Ad ogni corsa cambiavano i meccanici, non avevamo un ingegnere presente in pista, c’era tanta confusione e non trovavo nel box un punto di riferimento. Inoltre il nostro livello non si è mai alzato”.

Possiamo dire che ti sei sentito tradito?

“Certo, come ho detto, tante promesse, ma mai mantenute”.

Adesso devi ripartire.

“Assolutamente, di sicuro non rimarrò fermo a guardarmi addosso - ha avvisato - mi allenerò e spero di trovare un’alternativa in Superbike o eventualmente anche nella Stock per arrivare alla fine di questa stagione. Ci sono circa due mesi di pausa prima del Lausitzring e rimango fiducioso”.   

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