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SBK, Misano: Il Bello, il Brutto e il Cattivo

Weekend di passione nella terra dei motori: Melandri, il centesimo italiano a vincere in Superbike, regala alla Ducati la vittoria 333. Paura per Davies, in ospedale dopo la caduta con Rea

SBK: Misano: Il Bello, il Brutto e il Cattivo

Emilia Romagna, terra di passione e motori: questa vecchia affermazione, diventata negli anni un vero e proprio slogan culturale, nel weekend Superbike di Misano ha toccato l’apoteosi del suo significato, con la bolognese Ducati vincente grazie al ravennate Marco Melandri, un connubio considerato “underdog” dai critici e addetti ai lavori, zittiti dopo il centesimo successo ottenuto ieri dall’italiano in Gara 2.

Spavento per Chaz Davies, trasportato il sabato in ospedale dopo l’incidente con Rea, e passione quando la domenica il gallese ha sostenuto dal box Aruba il suo compagno di squadra.

IL BELLO- Bellissimo veder tornare al successo Marco Melandri, un pilota che ha mosso i primi passi quando la pista di Misano era ancora il Santamonica. Ingaggiato alla fine della scorsa stagione, il ravennate, dopo un anno di stop, se ne è infischiato di critiche e pronostici che lo davano sconfitto in partenza: ha lavorato sodo, ha compreso con tempo la veloce ma complicata Panigale R e, dopo qualche podio, l’ha portata alla vittoria, regalando alla Ducati l’affermazione numero 333 nelle derivate di serie

Bellissimo anche vedere lo staff Ducati in visita a Davies nell’ospedale di Rimini dopo la caduta: il gallese, sempre più italiano, la domenica si è presentato nel box Aruba per sostenere Melandri, gioendo con lui dopo la vittoria. Chi pensa: “il compagno di squadra è il primo dei rivali”, almeno in questo caso dovrà ricredersi.

IL BRUTTO- Davvero terribile l’incidente tra Davies e Rea. Il nordirlandese si è trovato sotto le ruote della sua Kawasaki il ducatista e non poteva far nulla per evitarlo. Colpito nella zona tra la schiena ed il collo dalla ZX10RR del Campione del Mondo, Chaz, carico di adrenalina, voleva riprendere la corsa, per poi cedere al dolore. Dopo il trasporto all’ospedale, si temeva per le sue condizioni ma, a quanto pare, servirà solo un po' di riposo a Chaz per presentarsi in forma a Laguna Seca.

IL CATTIVO- Johnny Rea è un pilota serio, professionale, concentrato e freddo al punto giusto: un vero britannico. In gara Johnny dimostra sempre una grinta ed un coraggio tipico dei corridori d’Oltremanica, ma a motori spenti ritorna la persona quale è: un padre di famiglia che porta in giro per il mondo moglie e prole, si dedica a loro quando finisce di correre e si dimostra sempre gentile con il pubblico. Nel dopo gara del sabato, Rea era scosso e preoccupato per le condizioni del rivale Davies, tanto da trattenere a fatica le sue emozioni. Domenica Johnny è entrato nel box Ducati per salutare il gallese e sincerarsi delle sue condizioni fisiche. Cattivo? Solo dal punto di vista agonistico.

LA DELUSIONE- Che brutto periodo per il team Honda Superbike… la Fireblade, lo sappiamo, si sta rivelando un flop. La tragedia di Nicky Hayden, avvenuta proprio a pochi passi dall’autodromo di Misano, ha fatto piombare nello sconforto la squadra che ha tenuto l’hospitality chiusa e non ha rilasciato nessuna dichiarazione alla stampa. È un periodo molto difficile per il marchio dell’ala dorata, il più brutto nella Superbike. Quando usciranno dal tunnel?

LA CONFERMA- Anche a Misano sono stati i piloti Kawasaki e Ducati a spartirsi le vittorie, facendo prevalere la loro supremazia tecnica ed organizzativa. Sykes ha vinto la prima gara, Melandri la seconda. Per giunta, sia il team Provec che quello Aruba, schierano i migliori piloti in pista. Le prime quatto posizioni della classifica mondiale detenute dalla Verdona e dalla Rossa sono più che meritate.

IL SORPASSO- Considerando tutte le classi, abbiamo assistito a tanti sorpassi; i più decisi e spettacolari sono stati quelli di Kenan Sofuoglu ai danni dei suoi diretti avversari in campionato. Cluzel, Mahias e Jacobsen nulla hanno potuto fare per arrestare la fame di successo del turco. Sesto titolo mondiale sempre più vicino per il pilota Kawasaki?

L’ERRORE- L’erroraccio lo ha commesso proprio Melandri: l’eroe della domenica avrebbe potuto fare una bella figura anche sabato, quando, improvvisamente, si è ritrovato in posizione da podio alla fine dell’ultimo giro, dopo il contatto tra Davies e Rea. Come ha ammesso Marco, la foga lo ha tradito, ma il giorno dopo il numero 33 ha saputo rimediare alla grande.

LA SORPRESA- Finalmente a Misano abbiamo visto nelle posizioni di testa alcuni outsider: Van Der Mark guidava Gara1 prima del problema alla gomma posteriore della sua Yamaha, domenica Jordi Torres stava portando la BMW Althea sul podio, prima del problema tecnico, ed ottimo settimo posto per Raffaele De Rosa. Sono i primi segnali di risveglio?

LA CURIOSITÀ’- La ruota lenticolare provata sulla Panigale di Chaz Davies era un particolare già visto sulla Desmosedici GP di Pirro; soprannominata “copricerchio”, Ernesto Marinelli sostiene che questo coperchio sia molto utile per limitare le turbolenze in rettilineo ed ottimizzare il coefficiente penetrativo. Sarà anche vero, ma perché usarla solo in Superpole e non riproporla in gara?

IO L’AVEVO DETTO- Facendo un giro nel paddock e sui prati, il pubblico presente aveva un pronostico preciso per il round di Misano: “chi vincerà? Melandri”. Ci hanno preso. I fans non erano tantissimi, ma molto preparati.

 

 

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