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SBK, Di Giannantonio: "Provare la Honda Superbike? Accetterei subito!"

Il romano del team Gresini ammira molto i piloti delle derivate di serie e vorrebbe guidare moto più potenti

SBK: Di Giannantonio: "Provare la Honda Superbike? Accetterei subito!"

Fabio Di Giannantonio è molto giovane, ha solo 18 anni ed un futuro agonistico che promette bene: il pilota romano è alla sua seconda stagione in Moto3 ed ha ottenuto diversi podi, sfiorando il successo almeno in un paio di gare, meritando così l’interesse degli addetti ai lavori del Motomondiale.

Eppure, come lui stesso ha specificato più volte, il suo idolo di sempre proviene da un altro paddock -quello della meno sofisticata e più ruspante Superbike- ha vinto 3 mondiali ed è australiano: “quando ero piccolo guardavo sempre le gare di Troy Bayliss -racconta ‘Diggia’- lui mi è sempre piaciuto moltissimo, tanto da scegliere il suo identificativo numero 21 che ho anche sulla mia Honda Moto3. Tuttavia il suo stile di guida è diverso dal mio, perché Troy ha avuto un percorso agonistico assai differente da quello che sto percorrendo io ed ha guidato sempre moto di grossa cilindrata”.

Sei forte con la Honda Gresini e sembra che anche le altre NSF250R lo siano…

Mah, non è vero che le Honda stiano dominando in Moto3, se andiamo a guardare bene abbiamo anche tante KTM davanti, quindi, anche le moto austriache vanno forte; sono, invece, le Mahindra ad accusare il gap in questo momento della stagione”.

La prossima gara del Motomondiale sarà ad Assen, ti piace?

La pista olandese mi piace molto, l’anno scorso abbiamo fatto un ottimo risultato, salendo sul secondo gradino del podio. Io credo che ad Assen si possa fare bene, l’obbiettivo mio e del team Gresini è quello di lottare sempre per le posizioni del podio e per… salirci”.

Cosa ti manca per vincere?

“Siamo ad un buon livello, davvero. Io mi sento in forma, la mia moto sta andando forte. Sono convinto che la vittoria finale arriverà molto presto”.

In teoria, dopo la Moto3, il “protocollo” prevede il passaggio in Moto2…

La Moto2 è una gran categoria, perché prepara i piloti alle moto più grandi, come la MotoGP. Miller, che ha fatto il balzo dalla Moto3 alla MotoGP, nella piccola cilindrata dominava ma nella top class fa molta fatica, nonostante lui resti, secondo me, un grande pilota. Per quel che mi riguarda, io preferirei passare dalla Moto2, una classe molto utile, dove i piloti vanno davvero forte. Devo dire che anche la Supersport 600 è una bella categoria ed i suoi protagonisti sono velocissimi”.

Cambierai categoria l’anno prossimo?

Onestamente? Non ci ho ancora pensato”.

A proposito di Bayliss, quali altri piloti Superbike ti piacevano?

“Quando ero davvero piccolo (piccolissimo), mi affascinava molto Carl Fogarty con la sua Ducati 916… poi Ben Spies con la Yamaha, pure lui era un pilota che ammiravo. Dulcis in fundo, mi piaceva tantissimo Max Biaggi con l'Aprilia: lui era un campione vero”.

È più bello l’ambiente del Motomondiale o della Superbike?

Non direi ‘bello’ o ‘meno bello’; sono differenti. Il paddock della MotoGP è più freddo, le persone se ne stanno per conto proprio, le hospitality sono diverse. In Superbike l’ambiente ed il clima sono più famigliari. Da ragazzo diciottene quale sono, cerco di fare al meglio il mio lavoro divertendomi, ovunque io mi trovi”.

 Pensi si possa essere spontanei come i campioni del passato che ammiravi?

“Ce ne sono molti di piloti spontanei anche oggi; ovviamente, il motociclismo sta diventando sempre più professionale, perché noi piloti rappresentiamo i nostri sponsor ed i nostri marchi, come la moto che guidiamo”.

Parlando di marchi, tu sei un pilota Honda… se ti venisse proposto un test sulla CBR Fireblade Ten Kate, che faresti?

Ora la mia strada è in Moto3, ho sempre guidato motociclette piccole, quindi, accetterei subito!”

 


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