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MotoGP, Dovizioso: nessuno come Stoner? discorsi da bar

Andrea ripete l'impresa di Casey del 2010 con la Ducati: "ho vinto con l'intelligenza e senza spingere. Piccole cose fanno grande differenza"

MotoGP: Dovizioso: nessuno come Stoner? discorsi da bar

In due settimane Dovizioso ha vinto lo stesso numero di gare che nelle prime stagioni in MotoGP, Andrea sorride quando glielo si fa notare risponde con un sorriso: “ho capito troppo tardi quello che mi serviva, ma per fortuna non sono ancora troppo vecchio”.

Il Dovi dopo anni di sudore e rospi ingoiati con la Ducati, oggi ha fatto l’impresa riuscendo a regalare la seconda vittoria di fila alla Desmosedici e non succedeva dai tempi di Stoner, “nei discorsi da bar di diceva che solo Casey poteva vincere con questa moto, abbiamo scoperto che non è così” commenta soddisfatto.

Prestazioni del genere sono la conseguenza anche di un tuo cambiamento personale?
Dalla seconda metà della scorsa stagione ho capito tante cose della vita che mi hanno aiutato ad avere un approccio diverso e sono arrivati i risultati. Mi sento più contento e rilassato. In MotoGP siamo sempre tutti al limite e quindi le piccole cose possono fare una grande differenza”.

Puoi essere più preciso?
Incontri delle persone che ti spiegano che è possibile vivere in un modo diverso”.

Senza dubbio funziona…
Non avevo ancora realizzato completamente quello che che avevo fatto al Mugello e sono arrivato qui pensando di faticare dopo i test”.

Però hai vinto…
Perché siamo stati i più intelligenti a capire i limiti di gomme e pista, non ci siamo concentrati sulla velocità ma sul conservare gli pneumatici, lavorando su mappature elettroniche e assetto”.

Vuoi dire che non sei stato veloce?
Oggi ho provato una sensazione nuova, quella di vincere senza spingere. Di solito usi tanta energia, mentre questa volta non è successo. Sono stato dietro a Pedrosa e anche lui guidava così, non forzavamo né in frenata né in curva e io avevo un vantaggio”.

Quale?
Riuscivo a recuperare in accelerazione e quindi potevo evitare di forzare in frenata e questo mi ha permesso di consumare meno la gomma anteriore. Conoscere bene questa moto fa la differenza perché mi permette di sfruttare pregi e  limitare i difetti nei momenti giusti”.

Quindi eri sicuro di vincere?
“In verità ho passato Pedrosa un po’ troppo presto, ma pensavo di potere girare mezzo secondo più veloce invece mi sono accorto che lo pneumatico posteriore era finito. Per fortuna anche lui e Marc erano messi male, più di me”.

Cosa significa questa seconda vittoria consecutiva?
È la conferma di quanto abbiamo lavorato in questi anni, che di più in passato non si poteva fare, è una grande soddisfazione”.

Lo scorso anno c’era il rischio di uscire da Ducati…
Questa paura c’è stata, ma sarebbe stato come lasciare un lavoro a metà. L’avrei vissuta come una delusione personale”.

Invece ora ti giochi il Mondiale…
Non voglio passare per pessimista o lamentarmi in questo momento, ma i limiti che avevamo fino a due gare fa non sono spariti. Per pensare al titolo devi giocarti il podio in tutte le gare e non è successo all’inizio dell’anno”.

Tu saresti pronto?
Mi sono sempre definito un pilota da campionato, non ho mai avuto infatti annate disastrose. Potremo puntarci quando avremo una buona base. Non dimentico che nei test qui a Barcellona Marquez mi dava 8 decimi al giro”.

Tutti puntavano su Lorenzo per portare Ducati alla vittoria…
“Io sono sorpreso di avere vinto due gare, non di averlo fatto prima di Jorge. Sapevo di potermela giocare con lui”.

Ora cosi ti aspetti?
“Con quello che sta succedendo quest’anno fare previsioni è da imbecilli (ride). Domani niente test, abbiamo provato abbastanza, mi godrò la vittoria”.

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