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MotoGP, Petrucci: le gomme sono più importanti della moto

"Bello per chi guarda, difficile per chi guida". Sul podio al Mugello: "non sono stato stupito, fa parte del mio processo di crescita"

MotoGP: Petrucci: le gomme sono più importanti della moto

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Dopo la sbornia di gioia al Mugello, Danilo Petrucci affronta i postumi prima di entrare in pista domani a Barcellona. “Devo ammettere che il dopo-gara è stato più duro della gara - scherza - Ho fatto un sacco di interviste, in cui continuavo a ripetere le stesse cose, poi una cena e a mezzanotte ero davanti alla tv a riguardarmi la gara, non ho avuto neanche tempo per festeggiare come si deve, speriamo ci sia un’altra occasione”.

Sicuramente l’avrà a luglio quando, come promesso, con il premio per il podio porterà in vacanza tutta la squadra. Intanto si gode il memento.

Mi è piaciuto vedere che tanti addetti ai lavori erano contenti per me, anche di squadre avversarie - racconta - Sono entrato in sala stampa e ho visto tutti i giornalisti felici, mi piacciono più vederli così che quando scrivono cazzate” ride.

A parte la felicità, Petrucci non vuole parlare di impresa per il suo podio al Mugello.

Io penso che faccia parte del mio progresso di crescita - si fa serio - Sono arrivato a due secondi da Dovizioso, come avevo fatto anche ad Austin e Jerez, solo in diverse posizioni. Domenica ero contento, anche per il contesto, ma non stupito. Sul podio guardavo Vinales che era secondo e volevo essere al suo posto. Lunedì sono tornato ad allenarmi con mio fratello, non mi sono preso un giorno di pausa, perché so dove voglio arrivare: a giocarmela con i migliori tutti i fine settimana”.

Danilo ha le idee chiare e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Tra il dire e il fare, però, ci sono di mezzo… gli pneumatici.

“In questo momento le gomme sono più importanti della moto - afferma - Mi spiego, Honda al Mugello sembrava non ne imbroccasse una giusta e noi ad Austin e Jerez sembravamo in crisi, anche Yamaha aveva tribolato in Spagna. Poi in Italia, nelle prove,  a un certo punto c’erano 10 piloti in 4 decimi, stiamo parlando di MotoGP e di un circuito difficile come quello del Mugello! Per lo spettacolo è senza dubbio bello, perché fino a domenica non sai mai chi potrà vincere”.

Guardare la gara dalla poltrona è però diverso da correrla in moto.

Da pilota, a volte non funziona nulla e la settimana dopo ti ritrovi a lottare per la vittoria. Questo rende più complicato capire i limiti propri e della moto”.

Le Michelin cambiano da pista a pista e con loro i valori in campo, questo sembra essere il riassunto.

Stanno facendo molti esperimenti - continua - Piloti diversi usano gomme diverse sulla stessa moto, io stesso a volte uso la morbida e altre la dura. Con la Bridgestone era diverso, c’erano pneumatici che andavano bene dappertutto e si cambiava la mescola per adeguarsi alle temperature. Quest’anno la scelta delle gomme è diventata fondamentale”.

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