Tu sei qui

Moto2, Pasini: il mio cuore diviso tra Mugello e Misano

Il romagnolo si racconta: "Misano è casa mia per la vicinanza, il Mugello per l'atmosfera. Nel motomondiale molti team hanno fretta di vincere, ma il vero segreto è lavorare con costanza"

Moto2: Pasini: il mio cuore diviso tra Mugello e Misano

Il circus della MotoGP è già in movimento verso Barcellona, con al suo interno tanti umori diversi derivanti dal weekend del Mugello appena trascorso. Tra chi è uscito con un sorriso lampante dalla verdi colline toscane è sicuramente Mattia Pasini, che al Mugello ha rotto un incantesimo che sembrava non avere fine, ottenendo la sua prima (meritata) vittoria in Moto2.

Mattia, hai realizzato di aver davvero vinto al Mugello?

“Sì e più ci penso e più mi rendo conto di quanto sia stato bellissimo; dopo una domenica così si sta sicuramente meglio lunedì e martedì (ride). Credo che questa vittoria ci abbia fatto raggiungere un ottimo livello su molti aspetti, che dobbiamo mantenere”.

Parlando della gara… cosa hai pensato quando ti sei trovato terzo all’ultimo giro?

“Sinceramente mi aspettavo mi passasse solo Luthi, invece poi è passato anche Marquez. Nonostante questo comunque mi sentivo bene, sia a livello fisico che con la moto, quindi avevo in mente di attaccarli. Mi sono venuti due bei sorpassi in quel giro… credo che sia stata la gara perfetta”.

Poi sei uscito primo dall’ultima curva, ma come nel caso di Migno questo non ti ha penalizzato

“In realtà non credo che ti penalizzi uscire primo dalla Bucine, dato che in tutte e tre le gare che ho vinto al Mugello (125, 250 e Moto2 ndr) l’ho fatto e sono riuscito a vincere. Diciamo che alla fine non è così sconsigliato (ride). Domenica comunque mi era già capitato di uscire primo ed ero sempre passato nella stessa posizione sul traguardo, quindi sapevo che sarebbe potuto andare tutto secondo i piani”.

Nel giro d’onore ti sei poi fermato davanti alla tribuna dedicata a Simoncelli, per dedicargli la vittoria

L’ho fatto perché volevo questa vittoria da tanto tempo, per dedicargliela, quindi quel gesto era il minimo che potessi fare"

 Non potevi scegliere giorno migliore per tornare a vincere tra l’altro

“E’ stata una domenica meravigliosa per l’Italia, diciamo che noi italiani ci siamo fatti valere in casa nostra. E’ mancato un po’ Vale sul podio, ma la vittoria di Dovi con la Ducati è stata bellissima, così come il fatto di avere vicino a me Migno in una giornata così particolare per tutti”.

Hai sempre detto quanto ami il Mugello. Reputi la tua gara di casa questa o Misano? In fondo sei di Riccione…

“Sono entrambe le mie gare di casa per diverse ragioni. Al Mugello c’è un clima speciale e la pista è bellissima, mentre Misano lo sento casa mia perché abito a pochi chilometri, e quando corro posso contare sul supporto di tutti i miei amici che mi vengono a vedere”

Al Mugello hai ricordi speciali come il famoso duello con Marco nel 2009, reso ancor più caratteristico dalla pioggia. Cosa ricordi di quella giornata?

"Semplicemente tutto. La conservo in angolo del mio cuore, e la porto sempre con me”.

Tornando a domenica, è stata una grande giornata per la VR46 academy. Come ti trovi insieme agli allievi di Vale?

“C’è sempre un bellissimo clima, perché alla fine siamo un gruppo di amici che si allena insieme con ogni mezzo a motore possibile. Nonostante io sia più esperto, io imparo da loro come loro possono farlo da me, ed avviene tutto in maniera naturale”.

Parlando di academy non si può non citare Bagnaia, che ha iniziato con il botto la sua carriera in Moto2. Te lo aspettavi?

“Non mi ha sorpreso più di tanto. Sapevo che è un pilota veloce, oltre che un bravo ragazzo, quindi mi aspettavo potesse risultare da subito veloce”.

Tutto questo nonostante l’adattamento alla categoria non sia stato facile per molti, compresi dei campioni del mondo Moto3

“La Moto2 è una categoria speciale, dove non è sempre facile trovare il giusto feeling per fare la differenza. C’è chi impiega più tempo e chi meno, anche per il fatto che il livello è molto equilibrato, ed in un secondo possono anche essere racchiusi venti piloti”.

Passiamo alla tua sfera personale. Sin dagli inizi della tua carriera hai dovuto fare i conti con un serio problema al braccio

“Sì è la conseguenza di un incidente con la moto da cross avuto quando avevo tredici anni. Quel giorno ho avuto una lesione del braccio destro al plesso brachiale, ovvero un sistema di nervi che trasmette i segnali dalla spina dorsale alle braccia e alle mani. Per ovviare a questo problema dall’anno scorso ho spostato la leva del freno sul semi manubrio sinistro; è una soluzione che mi permette di esprimermi al meglio”.

Credi che questo problema ti abbia condizionato nella tua carriera?

"Domenica sicuramente no (ride). Sinceramente non saprei, anche se è innegabile che abbia i suoi lati negativi. Non è una cosa a cui penso più di tanto”.

Dopo la gara di domenica hai parlato dell’importanza di restare per due anni di fila nella stessa squadra. Come mai questo non ti era mai successo prima d’ora?

“La ragione principale è che la maggior parte delle squadre non ha pazienza di costruire il risultato tramite il lavoro, ma vuole arrivare a fare bene subito. E se dopo poche gare non si ottengono piazzamenti vieni messo in discussione, mentre in una categoria come la Moto2 la costanza di lavoro paga tanto. Tutti i team vogliono arrivare subito al top, e per farlo pensano che cambiare spesso sia la soluzione giusta, mentre la retta via è solo lavorare”.

Rimanendo sul tuo team, che ne pensi di Locatelli? Anche lui come Bagnaia è un rookie

“Ha faticato un po’ all’inizio, ma ora sta migliorando. Sicuramente è un pilota talentuoso, quindi occorre attendere per capire dove può arrivare; quello che so è che si trova nella giusta squadra per crescere”.

Ultima domanda. Domenica c’è Barcellona… cosa possiamo aspettarci?

“La pista mi piace, e nel 2005 ho vinto, quindi mi aspetto un bel fino settimana. Quest’anno la nostra potenzialità è stare nelle prime cinque posizioni, per poi provare a centrare il podio o la vittoria. La carica del Mugello poi può solo che aiutare”. 


Articoli che potrebbero interessarti