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MotoGP, Petrucci: oggi mi sono tolto un peso

"Non sono più il pilota che va forte solo sul bagnato. Un regalo per il podio? La Ducati ufficiale anche il prossimo anno"

MotoGP: Petrucci: oggi mi sono tolto un peso

È sceso in pista col coltello tra i denti, perché quella prima fila negata non gli è proprio andata giù. Nel giorno del trionfo di Andrea Dovizioso, al Mugello c’è anche spazio per il terzo posto di Danilo Petrucci. Una prestazione che difficilmente scorderà il pilota di Terni, in lacrime sul podio dopo una corsa che non gli ha concesso il minimo respiro.

All’inizio ero abbastanza tranquillo, anche perché poi ho dovuto spingere tanto e faticare per recuperare sul terzetto di testa. Ho cercato di rimanere calmo e lo erano anche i primi tre ad un certo punto – ha ricordato scherzando – così ho deciso di provare ad andare davanti e vedere cosa sarebbe successo. Sono riuscito a passare prima Vale e poi Maverick, in seguito Dovi era molto vicino. Pensavo che Andrea fosse cotto dopo aver commesso un piccolo errore, però quello cotto ero io e l’ho scoperto dopo due curve (sorride) Avevo finito gomme e fiato .”

Eri secondo, ma Vinales non ha mollato la presa.
Sapevo mi avrebbe attacco, durante la gara ho cercato di non pensare a quanto stava accadendo. Devo dire che mi sentivo solo ad un certo punto, perché dovevo mettere da parte la fatica e le aspettative. Alla fine credo che io e Dovi abbiamo fatto una gran gara e un bel regalo alla Ducati e tutti i tifosi.

Quella rabbia post qualifica si è trasformata in stimolo.
Ieri ho commesso una leggerezza e non mancava la delusione. Non pensavo mi penalizzassero, perché anche altri piloti erano passati in quel tratto e non credevo fosse così fiscale la Direzione Gara nella decisione. Alla fine però sapevo di essere veloce, i primi giri sono stati la chiave. Le ultime tornate si sono comunque rivelati impegnative, soprattutto per resistere a Rossi. Personalmente avrei preferito il secondo posto, però va bene lo stesso”.

Da oggi Danilo Petrucci non è più il favorito soltanto quando piove?
C’era sempre la pressione di indicarmi tra i più veloci quando qualche goccia d’acqua cadeva dal cielo. Adesso possono dirlo anche quando c’è il sole (ride). Per me questo podio è una grande liberazione, con una moto competitiva ho dimostrato di poter rimanere davanti, non solo sul bagnato. Ovviamente il terzo posto non vale come una vittoria, però sono felice. La Ducati mi ha assegnato un grande compito e non è stato semplice, perché ho sempre girato meno degli altri e provato molte cose. Oggi penso di essermi finalmente tolto un peso”.

Cosa hai pensato dopo la bandiera a scacchi?
Mi sono chiesto se fosse finita veramente la gara, ad un  certo punto ho anche pensato: adesso mi sveglio ed è domenica mattina (scherza). Ho guardato diverse volte lo schermo per capire se fossi veramente terzo. Mi scappava anche qualche lacrima, ma ho cercato di evitare, inoltre c’erano tantissimi tifosi di Terni, tra cui gli amici del bar, che stanotte hanno dormito sul prato per vedermi correre. Diciamo che col podio mi sono sdebitato nei loro confronti”.

A chi dedichi questo risultato?
A Paolo Campinoti, perché mi ha saputo dare una moto competitiva, ma anche alla Ducati e Francesco Guidotti, un amico fuori dalla pista. Non dimentico nemmeno Vergani e il dottore Ceccarelli, ma anche mio fratello e gli amici. Cito tra i tanti Federico Cappelli, a cui ho promesso che l’avrei portato in vacanza e adesso mi tocca davvero (sorride)”.

Sentivi la pressione prima della partenza?
È da Jerez che Campinoti mi chiedeva di fargli un regalo al Mugello, ma ho scoperto che non potevo comprarlo (ride) Questo è veramente il GP di casa per noi: la squadra ha la sede a pochi chilometri, Ducati anche e io abito a un paio d’ore”.

Ora gli chiederai tu un regalo?
Solo una moto ufficiale anche per il prossimo anno”.

Lavorare anche sullo sviluppo è stato un limite?
Inizialmente è stato un handicap perché abbiamo perso del tempo. Poi però la moto si è dimostrata veloce in gara. Già dallo scorso anno sapevo che avrei dovuto fare questo lavoro per ottenere la GP17. Sapevo di essere veloce fin dal via questo fine settimana e così è stato”.

Cosa sarebbe successo partendo dalla prima fila?
“Forse avrei faticato un po’ meno, dato che ho speso davvero tante energie per rimontare i primi tre. Probabilmente avrei risparmiato un po’ di più la gomma, ma non so se sarei riuscito a rimanere davanti a Maverick. Nel 2015, quando lui era un debuttante con la Suzuki, abbiamo lottato tante volte. Di solito alla fine vinceva lui… come oggi (ride)”.


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