Tu sei qui

MotoGP, Piloti e ciclismo: i rischi non si possono eliminare

Crutchlow, Vinales, Pedrosa e Lorenzo riflettono dopo l'incidente di Hayden: "la convivenza con gli automobilisti crea pericoli, bisogna stare attenti"

MotoGP: Piloti e ciclismo: i rischi non si possono eliminare

Share


L’incidente capitato ad Hayden mentre stava allenandosi in bici ha fatto riflettere nel paddock sulla pericolosità di questo sport. Sono tanti i piloti che scelgono le due ruote a pedali per tenersi in forma e tutti sono coscienti dei rischi che si corrono. Negli ultimi tempi gli incidenti sembrano essersi moltiplicati e la convivenza con gli automobilisti non è sempre facile.

Lo sa bene Cal Crutchlow, uno per cui il ciclismo avrebbe potuto essere un’alternativa alle moto e una passione che coltiva quotidianamente.

Sono andato spesso in bici con Nicky ed era un grande professionista anche in quel campo, non penso che possa avere fatto qualcosa di sbagliato - dice il britannico - Quando sali in sella non pensi che possa succederti qualcosa, come quando vai in moto. Non penso che questo sia il momento per parlare sulla sicurezza dell’abbigliamento tecnico, del resto non abbiamo alternative. Per me la bici è una passione, mi sento libero”.

Sulla strada però non si è mai soli.

Infatti i rischi arrivano dalla convivenza con gli automobilisti - continua Cal - A volte sono distratti, stanno parlando al telefono e non ti vedono”.

Anche Vinales si allena spesso in bici, come Crutchlow spesso in compagnia di atleti professionisti e anche lui è cosciente dei pericoli.

Andare con chi corre in bici per professione mi fa sentire più sicuro - spiega - I pericoli ci sono e sono legati agli automobilisti, ma anche noi ciclisti dobbiamo stare più attenti, rispettando la segnaletica”.

Un’alternativa praticabile non esiste.

Si potrebbe pensare di usare la Mountain Bike, ma è pericoloso anche scendere per un sentiero sterrato in discesa - la riflessione dello spagnolo - In bici non hai un abbigliamento protettivo, ma per me è un modo per rilassarmi e scaricare la tensione”.

Tutti sono consci dei pericoli che si corrono sulla strada, ma eliminarli è impossibile. Lo spiega bene Dani Pedrosa.

“L’unica soluzione sarebbe chiudersi in casa - riflette - A volte si dice che non si può fare nulla contro certi incidenti, ma forse aiuterebbe pensare a strade più larghe in modo da ridurre i pericoli. Sicuramente ci sono persone che in auto non fanno abbastanza attenzione, altri che sono ubriachi e altri ancora che non sono molto abili nella guida e non sanno gestire le situazioni di rischio.

Dani rivela anche un aneddoto su Nicky.

“Quando ho vinto l’ultima gara a Jerez, il primo messaggio di congratulazioni che ho ricevuto è stato il suo”.

Un altro pilota che da un paio di anni si è avvicinato al ciclismo è Lorenzo e anche lui non sottovaluta i rischi di questo sport.

Quando posso preferisco avere un auto che mi segue e scelgo sempre strade poco trafficate - dice Jorge - I pericoli non si possono eliminare completamente, neppure con la Mountain Bike, dipende sempre da chi trovi al volante dell’auto”.

__

Articoli che potrebbero interessarti