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MotoGP, Biaggi: Vinales? Più veloce di Rossi, ma Vale è sempre lì

Il neo team manager Mahindra parla del CIV e della MotoGP: "Per Ducati Lorenzo è un buon investimento. In Moto3 mi piacciono Mir e Di Giannantonio”

MotoGP: Biaggi: Vinales? Più veloce di Rossi, ma Vale è sempre lì

Le nuove avventure sono sempre intriganti, e spesso valorizzano le qualità di una persona. Max Biaggi non ha bisogno di presentazioni, dato che quattro titoli consecutivi in 250 e due titoli in Superbike parlano da soli, e da questo weekend si può dire che sia iniziata davvero la sua seconda vita. Già, perché il corsaro ha deciso quest’anno di creare una propria squadra, supportata ufficialmente da Mahindra (marca di cui è ambasciatore), con la quale crescere giovani talenti grazie alla sua conoscenza ed alla sua intelligenza.

Il punto d’inizio di questa esperienza è il CIV, scattato ieri con la prima delle due gare previste per ogni categoria in questo fine settimana, nel quale il Max Racing Team schiera Alessandro Delbianco, romagnolo classe 1997, e Davide Baldini, napoletano classe 2003. La prima gara ufficiale della squadra non è andata nel verso giusto, con entrambi i piloti a terra nelle prime battute, ma questo è solo il primo capitolo della storia. Una storia che, com’è lecito aspettarsi, vedrà probabilmente il suo proseguo nel mondiale. 

 Parlando di mondiale, ti aspettavi una doppietta di Vinales nei primi due gran premi?

 “Non pensavo avrebbe vinto in maniera così schiacciante, anche se il fatto che fosse molto veloce si era già intravisto più volte nei test. L’unico punto di domanda era la gara, e dunque se sarebbe riuscito a reggere la pressione di dover rimontare oppure di dover gestire una corsa una volta arrivato in testa. Ha dimostrato di saper fare tutte queste cose, compresa la guida sul bagnato”.

 Pensi che la coppia Vinales – Marquez sia superiore alla concorrenza, compreso Rossi?

 “Sulla velocità pura non ho dubbi, dato che lo hanno già dimostrato. La gara però è fatta da tanti giri, e lì il divario diventa molto più ridotto”.

 Valentino Rossi nella conferenza stampa pre Austin ha dichiarato che, se dovesse essere uno dei due personaggi principali di un film in stile “Rush” (la pellicola su Niki Lauda e James Hunt), vorrebbe che l’altro protagonista fossi tu. Ti piacerebbe la cosa?


“L’ho letto e l’ho anche condiviso sul mio profilo twitter perché è un’idea simpatica. Mi vuole bene ,vedi! (ride ndr)”

Ducati - Lorenzo. Come vedi la loro situazione?

“Sinceramente occorre dargli tempo, perché la Ducati è una moto molto particolare e più difficile delle giapponesi; è una cosa risaputa che non scopriamo oggi. Avere pochi test a disposizione non lo ha inoltre aiutato, quindi bisogna aspettare gli appuntamenti europei per vedere un vero passo avanti. Le tre gare extraeuropee non ti danno modo di fare grandi modifiche, quindi non mi aspetto per ora grandi risultati. Credo comunque che Ducati abbia investito su uno dei piloti più veloci di sempre non a caso”.

 Se dovessi fare un nome, chi è pilota italiano che reputi in grado di vincere il titolo nel mondiale Moto3?

“Il pilota italiano che può fare davvero bene è Mir (ride ndr). Quando un pilota inizia a vincere più gare consecutive è difficile fermarlo, però siamo ancora all’inizio e quindi mai dire mai. Sono tanti i piloti italiani veloci, ad esempio Di Giannantonio, che è solo al suo secondo anno e che con una o più vittorie potrebbe darsi una grande spinta per il futuro”.

Passiamo al tuo neonato team. Quali sono le tue sensazioni da team manager sul campo durante questo primo weekend di gara?

Sono tutte sensazioni nuove. Da questo inverno abbiamo provato tanto per essere pronti sin dall’inizio, e già dalle qualifiche abbiamo potuto capire che con questa struttura tecnica possiamo ben figurare”.

Te lo aspettavi così il ruolo da team manager o hai incontrato delle sorprese?

“Per chi come me inizia una nuova avventura del genere ci sono sempre delle novità che accadono, piacevoli o meno. Io cerco di stare molto attento a tutto ciò che mi capita intorno, per non farmi trovare impreparato”.

Tralasciando questa prima gara, come si stanno comportando i tuoi due giovani piloti dall’inverno ad oggi?

“Abbiamo avuto un inverno movimentato, con le tante giornate di prove in Spagna, dove abbiamo girato da novembre fino a marzo. Abbiamo inoltre trasferito tutta la struttura a Valencia; un movimento costoso ma fondamentale per poter girare con continuità visto il clima favorevole”

Cerchi di essere più severo o più comprensivo con loro?

“In generale cerco soprattutto di curare al meglio la parte tecnica. Dobbiamo essere bravi ad allineare ciò che vediamo nella telemetria con le sensazioni che i piloti traggono dalla moto. Essendo giovani il loro gergo tecnico non è ancora ottimale, quindi sia io che gli ingegneri dobbiamo essere bravi nell’aiutarli”.

Ultima domanda. Cosa ne pensi della Mahindra? Nel mondiale finora sta facendo fatica…

“Credo che i risultati non ottimali nel mondiale siano anche frutto della mancanza di piloti in grado di lottare per le posizioni di vertice, cosa che rende difficile dire quanto siano effettivamente indietro rispetto alla concorrenza. Secondo me comunque la moto ha vari aspetti positivi, ma ci vorrebbe un pilota già in grado di vincere per poterlo dire con certezza. Qui nel CIV la Mahindra è vincente, oltre che affidabile. Stiamo comunque continuando a lavorare anche per migliorare questo pacchetto nel corso dei vari appuntamenti”. 

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