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MotoGP, Rossi e Vinales nella tana del lupo Marquez

Ad Austin Marc è imbattuto, la coppia Yamaha vuole cambiare le statistiche, Ducati ha bisogno di voltare pagina

MotoGP: Rossi e Vinales nella tana del lupo Marquez

Non è esagerato dire che Austin è LA pista di Marquez. A volte si usa questa definizione a sproposito ma non è questo il caso, perché Marc in Texas ha sempre dominato dal 2013, primo anno in cui si è corso il GP. Sono le statistiche a ricordare per lui 4 vittorie ed altrettante pole position, a cui va aggiunto il giro più veloce della gara per 3 volte.

I numeri dicono quindi che il campione del mondo è imbattibile al CotA e quella pista, in questo momento, gli serve come l’acqua nel deserto. Marquez non aveva mai iniziato la stagione così male e i suoi 13 punti sono ben poca cosa rispetto ai 50 di Vinales e anche ai 36 di Rossi. La matematica non è un’opinione e Marc deve iniziare a dare una svolta alla sua stagione al più presto, se non vuole che i rivali continuino la propria fuga.

Austin è il posto giusto e arriva al momento giusto, un’occasione del genere non può semplicemente essere sprecata. Vincere in Texas porterebbe logicamente punti, ma anche un po’ di morale, che non guasta mai quando le cose non girano esattamente come si vorrebbe.

Iniziare la rimonta questo fine settimana è facile a dirsi, ma non altrettanto a farsi quando dall’altra parte c’è Vinales. Valentino lo ha definito “perfetto” in questo inizio di campionato ed effettivamente non c’è aggettivo più calzante. Da quando è salito sulla Yamaha lo spagnolo non ha sbaglia un colpo: veloce, costante, lucido, e chi più ne ha più ne metta.

Vero che Maverick ad Austin non ha mai particolarmente brillato (9° nel 2015 e 4° lo scorso anno ma complici tante cadute) però ha già dimostrato sulla M1 di farsi tranquillamente beffe del suo passato. E se il GP delle Americhe è una bella occasione per Marquez, lo è altrettanto per Vinales che potrebbe infliggere un colpo da (quasi) KO al suo avversario se lo battesse in casa. Troppo affascinante per non provarci.

Per dirla in altro modo, nella tana del lupo non stanno entrando delle pecorelle. Sicuramente non lo è Valentino, che metterebbe volentieri Austin nel suo carnet. L’anno scorso aveva dimostrato di riuscire a interpretare nel migliore dei modi il tracciato americano prima di rovinare tutto con una scivolata.

Rossi è in crescita dopo il disastroso inverno e ha soprattutto Maverick nel mirino, lo scomodo compagno di squadra che non è ancora riuscito a battere. Austin è una pista diversa dalle prime due della stagione e bisognerà vedere se la quadra sulla nuova M1 è stata finalmente trovata.

Senza dimenticare che quel rettilineo da più di un chilometro è terreno di caccia della Ducati, ancora vittima di qualche alto e basso di troppo. Dovizioso deve rifarsi la bocca dopo la caduta in Argentina, mentre Lorenzo ha bisogno di qualche certezza dopo i tanti dubbi.

Sarà un altro fine settimana da non mancare, l'ultimo prima di tornare nella vecchia Europa.

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