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Sin dal primo anno di nascita della Moto2, il 2010, l’azienda tedesca Kalex ha fornito i propri telai da corsa a molti team del Motomondiale, che vi hanno incastonato all’interno il propulsore Honda CBR600 derivato da quello di serie.
Diversi piloti hanno vinto il titolo della Middle Class utilizzando uno chassis firmato Kalex: il francese Johann Zarco, per esempio, ha dominato le stagioni 2015 e 2016 con la sua Kalex del team Ajo, prima di lui a trionfare sono stati Pol Espargarò e Tito Rabat.
Ora, l’azienda tedesca vuole espandere il proprio mercato, puntando al Mondiale Superbike: è di oggi la notizia che lo svizzero Randy Krummenacher, in forza al team Puccetti Kawasaki, stia testando un forcellone tedesco nel test dopo gara di Aragon. Come possiamo apprendere dal sito collega Speedweek, dopo un mese di sviluppo, è ora di verificarne il potenziale.
“Siamo entrati in contatto con Randy Krummenacher e Andrew Pitt del team Puccetti -ha svelato Alex Baumgartel, manager della azienda Kalex- per cercare un modo di entrare nel paddock SBK. Loro si sono resi disponibili e noi gli abbiamo inviato un telaio da provare ad Aragon”.
La Superbike è un veicolo totalmente differente rispetto alla Moto2 e ancora Baumgartel ci spiega il perché: “eravamo talmente pieni di lavoro in Moto2 da non avere il tempo da dedicare a questo nuovo progetto, prima di un mese fa. Sulle derivate di serie tutto cambia: le reazioni del forcellone e di come questo fa lavorare le gomme. Il peso è differente, c’è il traction control e così via. Il nostro forcellone per la Superbike è comunque in alluminio, come quello utilizzato in Moto2. Per realizzare un buon forcellone Superbike si devono considerare tanti parametri, tra cui la possibilità di flessibilità, la stabilità richiesta, le opzioni di settaggio”.
L’obbiettivo di Kalex è, oltre a supportare tecnicamente la ZX-10R Krummenacher, offrire la propria esperienza a tecnologia a più squadra SBK.
