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SBK, Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Davies sbaglia poi si prende la rivincita, Rea non perdona e allunga, un weekend di fuoco, vento e fiamme in Spagna

SBK: Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

La Superbike è finalmente sbarcata in Europa, regalandoci un weekend di sorprese, conferme, imprevisti e colpi di scena. Oltre alla classe regina e la Supersport, abbiamo assistito al debutto della SSP300 con il trionfo di Deroue, mentre nella Stock1000 a brillare è stata la Ducati di Rinaldi.

IL BELLO Se l’è vista davvero brutta sabato pomeriggio Xavi Forès, avvolto dalla fiamme della sua Ducati tanto da riportare alcune ustioni sul collo. Lo spagnolo però non si è arreso, presentandosi al via di Gara2 con una fasciatura. Come se non bastasse, ha trovato anche il tempo per scherzare sull’accaduto: “Questa è per il mal di gola”. Giù il cappello per il portacolori Barni. Una menzione la merita senza ombra di dubbio Michael Rinaldi. Ducati ha puntato su di lui per il dopo Mercado e il giovane non ha tradito le attese, pole e vittoria. Difficile fare meglio. Ah giusto, Tati! Era la prima con Ioda e ha preceduto in entrambe le gare l’Aprilia di Laverty. Come inizio non c’è male.

IL BRUTTO Si è presentato ad Aragon forte del successo ottenuto tre settimane fa a Buri Ram. Federico Caricasulo sognava il bis in terra spagnola, ma a dieci tornate dalla fine è terminato nuovamente a terra centrando lo sfortunato Sofuoglu.  È già il secondo errore dall’inizio di stagione dopo Phillip Island. Lo aspettiamo all’università di Assen per l’esame di riparazione.

IL CATTIVO Ad Aragon i piloti hanno trovato sulla propria strada un ostacolo in più, stiamo parlando del vento. Le forti raffiche hanno condizionato non poco le gare del weekend. Per maggiori informazioni chiedere a Davies, che per poco non mandava in fumo la vittoria.

LA DELUSIONE Non sembra esserci pace per Nicky Hayden. È davvero un grande peccato vedere un talento come lo statunitense fare da spettatore. Ancora una volta la sua Honda l’ha tradito costringendolo al ritiro in Gara2 per problemi tecnici. Non scordiamoci poi di Kyle Smith, che sognava il riscatto dopo la squalifica di Buri Ram. Era in lotta per la vetta, ma una caduta lo ha tagliato fuori dalla lotta per la vittoria. Nella SSP300 ci si aspettava invece qualcosa in più da Anna Carrasco e Armando Pontone. Anche loro dovranno rimediare ad Assen.

LA SORPRESA Un pizzico di amarezza non mancava sul suo volto, ma Sheridan Morais è riuscito a salire sul podio di Aragon. È il miglior risultato di sempre in carriera per il sudafricano. Per lui si tratta del secondo podio in Supersport dopo quello del 2012, anche in quell’occasione conquistato ad Aragon. Che casualità!

LA CONFERMA Inutile dirlo, non sbaglia mai. E quando non vince è sempre lì dietro a portare a casa punti. Stiamo parlando di Johnny Rea, veloce, costante e intelligente. La strada verso il titolo è già tracciata. Non scordiamoci poi di Yamaha, diventata la terza forza del Campionato.

L’ERRORE Scontato, ma di quelli che pesano come macigni. Chaz Davies avrà anche vinto Gara2, ma la caduta del sabato è di quelle che non si possono cancellare. Rea ha ringraziato, allungando in Campionato, adesso al gallese tocca rincorrere.

IL SORPASSO Che spettacolo il testa a testa finale tra Davies e Rea, con il gallese che mostra i muscoli all’iridato nel cambio di direzione. Non da meno quello di Lucas Mahias, cucito al cordolo dell’ultima curva per beffare Morais.

LA CURIOSITA’ Ad Aragon Pirelli ha portato nuovi pneumatici da qualifica che consentono ai piloti un massimo di quattro giri cronometrati rispetto a quello singolo. Non male come scoperta!

IO L’AVEVO DETTO Alex Lowes aveva le idee ben chiare, tanto da dichiarare senza troppi giri di parole: “Voglio lottare per il podio”. Ci è andato vicino in Gara2 anzi, vicinissimo. Peccato sia arrivato un filo lungo.    


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