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Moto2, Morbidelli: Il segreto? Mai avuto l'ossessione di vincere

L'alfiere Marc VDS trionfa per la prima volta nella classe intermedia: "Se sarò da Mondiale o meno la capirò tra quattro gare"

Moto2: Morbidelli: Il segreto? Mai avuto l'ossessione di vincere

A volte è mancata per una questione di millesimi. In altre per un sorpasso subito all’ultima curva o una caduta sul più bello. Questa volta nulla ha potuto ostacolare la cavalcata trionfale di Franco Morbidelli. Una domenica da sogno per il pilota del team Marc VDS, alla prima affermazione in Moto2.  

“Mi sono sentito bene fin dall’inizio, soprattutto sul passo. A dir la verità ho forse faticato qualcosa al via, ma riuscivo comunque ad essere più veloce rispetto agli altri piloti e controllare la corsa. Lo scorso anno mi sono trovato bene qua in Qatar, però questa volta ho fatto meglio”.

Pole e vittoria, non potevi sperare di più.

“Credo sia fantastico iniziare così, vorrei continuare su questa squadra. Sono riuscito ad essere competitivo nei test e anche in gara, ma per essere da Mondiale servono ancora quattro gare”.

Qual è il segreto di questo trionfo?

Non ho mai avuto l’ossessione di vincere, perché il primo obiettivo era lavorare. Il successo del Qatar è una conseguenza di quanto fatto con la squadra”.

Cosa cambia dopo oggi?

“Nulla, forse adesso riesco ad affrontare meglio le paure e le paranoie che mi faccio. A volte capita di chiedermi se sarò forte o meno, oppure come risolvere un problema qualora dovesse accadere”.

A chi la dedichi questa vittoria.

Una dedica speciale c’è, ma preferisco tenerla per me. Le altre sono per le persone che sono sempre state al mio fianco”.

Che persona sei?

“Molto tranquilla e rilassata, però come tutti capita anche a me di arrabbiarmi o emozionarmi”.  

Quali sono stati i momenti chiave della tua carriera?

“La vittoria dell’Europeo , che mi ha consentito di aprire la porta alla Moto2. Fabrizio Cecchini mi ha aiutato molto nel 2013, quello è stato il momento chiave della mia carriera. Poi c’è stata la chiamata del team Marc VDS dopo il Sachsenring. Ma anche il podio di Assen nel 2016, mi ha regalato grande fiducia e consapevolezza, dato che ho sempre faticato”.

Chi ricordi dell’esperienza al Team Italia?

“È stato uno degli anni più importanti della mia carriera. Metto al primo posto Cristiano Migliorati, ma anche Manuel Puccetti. Insomma, tutte le persone del Team Italia”.

Ti senti più sollevato ora?

“Mi sento bene, come ho detto non avevo l’ossessione della vittoria”


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