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MotoGP, Dovizioso: "Rossi si giocherà il podio domenica"

Il forlivese svela: "Vinales? È veloce, ma non ci sarà tutta quella differenza come nei test invernali"

MotoGP: Dovizioso: "Rossi si giocherà il podio domenica"

È un Dovizioso tra passato e presente quello che si racconta in un’intervista esclusiva a Paolo Scalera  per il Corriere dello Sport. Il forlivese ricorda gli anni del salto dalla classe intermedia a quella regina, per poi fare il punto sulla stagione che scatterà nel pomeriggio. Parla delle promesse del motociclismo italiano, i senatori, ma anche i rivali. Ecco un estratto dell’intervista rilasciata dal pilota forlivese.   

"E' molto bello vedere tanti piloti italiani che possono giocarsi il campionato in Moto2 ed in Moto3 quest'anno – riconosce Andrea Dovizioso, che aggiunge - Già l’anno scorso i 'nostri' hanno vinto molte gare, ma quest’anno sarà ancora più importante. In Moto2 ci sono i presupposti per fare veramente bene sia con Morbidelli che con Baldassarri".

Abbiamo forse ancora più possibilità di conquistare un titolo in Moto3.

" Io credevo che Bastianini fosse già pronto l'anno scorso, ma non aveva fatto l’ultimo click... magari potrà farlo quest’anno, anche perché è nel team dove voleva essere. Poi c'è Romano Fenati, che peraltro è nella squadra con la quale io ho vinto il mio mondiale nel 2004. Ci sono ottimi tecnici, inoltre ha una Honda. Credo che sia la combinazione migliore per lui".

Rispetto a un tempo cosa cambia nella minima cilindrata

"E’ incredibile la differenza che c'è fra la Moto3 attuale e la 125 nella quale ho corso io. Ricordo che quando arrivavi al mondiale ci mettevi un anno per riuscire a giocarti dei podi. Oggi è tutto più rapido. Non so spiegare questa differenza perché io ormai sono lontano dalle problematiche di quella categoria. Non so se sono più svegli e veloci questi ragazzi oppure mancano i senatori. Senza un limite di età nel passato si rimaneva di più in 125, e poi non tutti cercavano di passare rapidamente di categoria.".

Tu ricordi il tuo passaggio alla massima categoria nel 2008?

"Quel salto per me non fu tosto. Passare da un motore due tempi ad un quattro tempi è stato più facile, aiutava. Si, abituarsi ai freni in carbonio non è stato immediato all’inizio, anche contando che la moto che ho guidato io era più semplice da pilotare perché non era il top dal punto di vista prestazionale".

Veniamo a voi senatori: ormai ci siamo.

"E' stato ripetuto più volte: Vinales arriva come favorito ma sa benissimo quanto forti siano gli avversari. Sulla Suzuki andava bene ma la Yamaha è ancora meglio. Pur tuttavia non vedremo fra Maverick ed il resto del gruppo la differenza che abbiamo notato nei test". 

Ma c'è veramente tutta questa differenza fra Maverick e Valentino?

"Valentino non arriva nella situazione migliore, ma si giocherà il podio in Qatar e da lì in avanti potrà solo migliorare".

Avete perlomeno deciso con quale aerodinamica partire? Fare la scelta giusta potrebbe essere un bel vantaggio.

"L'Aerodinamica? Tutti vi hanno investito ma la ducati ha fatto una cosa più studiata, come del erano più studiate le nostre ali. Ci ha lavorato di più, perché conoscevano meglio il problema e dunque il nostro risultato sarà migliore di quello degli avversari, ma non è detto che la useremo.

 

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