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MotoGP, Vinales alle stelle, Valentino a terra

CHI SALE E CHI SCENDE. Dopo i test in Qatar, i promossi e i rimandati di queste prove invernali

MotoGP: Vinales alle stelle, Valentino a terra

L’inverno è finito, nel deserto del Qatar illuminato dalle luci artificiali. Il tempo per esperimenti, prove e compiti a casa è dietro alle spalle e fra pochi giorni gli errori si pagheranno a caro prezzo, mentre i successi saranno portatori di punti e allori.

Nei tre test in giro per il mondo, c’è stata solo una costante: Maverick Vinales, gli altri, chi più chi meno, hanno avuto tutti alti e bassi. Non lo spagnolo, freddo e spietato come quel pilota di caccia cinematografici da cui ha preso il nome.

Sarà vera gloria? Dovremo attendere poco per scoprirlo, intanto vediamo chi è stato promosso dopo i test del Qatar e chi si merita una tirata d’orecchie.

Se Maverick Vinales fosse andato ancora più in altro avrebbe raggiunto qualche nuova galassia non ancora scoperta dalla Nasa. Da quando a Valencia è salito sulla M1 sembra tutto facile per lui: è velocissimo, costante e non sbaglia neppure una virgola. Lui sorride e dice di avere ancora margine, facendo tremare tutti gli avversari. Sono solo test invernali, ma che test!

I riflettori della pista di Losail hanno tolto la patina opaca che si era attaccata alla carena della Ducati a Phillip Island. Il Qatar è terreno amico, ma niente era scontato. Dovizioso ha gestito al meglio le prove, Lorenzo ha fatto passi da gigante e anche le vecchie GP16 si sono comportate bene con Bautista e Redding, neppure Petrucci ha mostrato un passa malvagio. Gli uomini di Dall’Igna poi hanno stupito con una carena futuristica già soprannominata dagli inglesi ‘hammer-head’. Che i chiodi siano gli avversari?

In Moto2 non aveva convinto, in MotoGP sembra avere trovato la sua dimensione. La Yamaha sarà anche una moto facile, ma per un debuttante non è mai semplice inserirsi costantemente tra i senatori della classe regina: Jonas Folger ci è riuscito e merita un applauso. Nel team Tech3 tutto sembra funzionare bene e anche Johann Zarco non ha sfigurato, bisognerà tenerli d’occhio.

Centesimo più centesimo meno, Aleix Espargarò è sempre stato vicino ai primi della classe su un’Aprilia che sta trovando la sua maturità. Anche a Noale sono riusciti ad interpretare con eleganza il nuovo regolamento taglia-ali e la RS-GP va forte. Lo spagnolo è uno specialista del giro a vita persa, aspettiamo le gare ma diamo loro un più di incoraggiamento.

Waiting for the miracle cantava Leonard Cohen e Valentino sta pensando di incidere un cover. Il Dottore ha scherzato - ma non troppo - sui suoi guai, perché la nuova M1 è ancora un mistero per lui e la sua squadra. In inverno ha alternato guizzi a scivoloni, segno che l’intesa non è ancora perfetta. Rossi e i suoi hanno però l’esperienza dalla loro parte e nei weekend di gara si possono trasformare.

Giù, per terra, 5 volte in Qatar, 3 solo nell’ultimo giorno. Marquez ha sempre usato i test per capire i limiti della moto, ma forse questa volta ha esagerato. Per il resto, la nuova Honda non è sembrata così in forma come su altre pista, ma a Losail non è una novità. Marc ormai sa come gestire le sue forze, forse per la prima gara vestirà i panni del ragioniere in attesa di tempi migliori.

Era lecito aspettarsi qualcosa in più dalla Suzuki guidata da Iannone, che invece non ha mai finito un test nei primi 10. La GSX-RR non è ancora la moto perfetta e soffre soprattutto quando la lotta è contro il cronometro. In gara dovrebbe essere un’altra storia, ma l’inverno non ha dissolto tutti i dubbi.

Al battesimo del fuoco in MotoGP è difficile non rimanere scottati, e a Losail qualche bruciatura l’ha rimediata KTM. Dall’Austria arrivano sempre tante novità e questo dimostra che stanno facendo le cose bene e con serietà, ma serve tempo. Hanno tutte le attenuanti del caso, ma la strada verso la cima è ripida e scarsa di appigli.

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