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Moto2, Marini: "Ho imboccato la strada giusta"

L'alfiere del team forward termina con il sorriso i test di Jerez: "Mi sento molto meglio rispetto all'anno scorso, sia dentro che fuori dalla pista."

Moto2: Marini: "Ho imboccato la strada giusta"

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Il processo di crescita di Luca Marini nel motomondiale è in pieno svolgimento, e la stagione che sta per iniziare, ovvero la seconda in Moto2 dopo il passaggio dal CEV, rischia di essere molto importante. Questo per molte ragioni, tra le quali la possibilità di capire dove Luca possa davvero arrivare e di conseguenza a quali obbiettivi possa aspirare. Oggi per lui, come per tutti i ragazzi sia della Moto2 che della Moto3, è finita l’ultima tre giorni di test prima del gran debutto; “Maro” ha colto l’undicesima posizione finale, ma soprattutto ha raccolto dati importanti in vista del Qatar.

Luca, qual è un primo bilancio di questi giorni di test?

“Sono contento in generale di queste prove, soprattutto perché ho migliorato il mio passo di gara. Abbiamo lavorato tanto sulla moto, provando tutte le soluzioni possibili; posso dire di avere ora una buona base, e forse di aver già trovato un buon compromesso in configurazione gara”

Sei sorpreso delle tue prestazioni o sono in linea con quanto ti aspettavi?

“Non sono sorpreso. Ho lavorato molto durante l’inverno ed anche nei primi test a Valencia mi sono sentito meglio rispetto all’anno scorso, sia sulla moto che in generale con la squadra”.

Avete trovato delle temperature simili a quelle che probabilmente ci saranno quando tornerete a Jerez per fare sul serio…

“Infatti, ed è una cosa tutto sommato insolita. Nelle ultime stagioni la temperatura dell’asfalto nei weekend si aggirava intorno ai 46 gradi, ed oggi ve n’erano 43 quindi molto simile. Anche per questo essere veloci non è stato facile, ma per me è sicuramente una fortuna poter provare in delle condizioni simili a quelle della gara”.

Hai sfruttato tutto ciò per una simulazione di gara? Cosa hai potuto capire?

“Più o meno diciamo, dato che ho fatto una simulazione di 12 giri. Ho avuto un bel passo, ma ho capito di dover migliorare nei primi giri; se in quest’ultimi riesci a rimanere costantemente sul passo dell’1’42 puoi anche guadanare del margine da gestire, mentre se sei più lento rischi di perdere del distacco che poi risulta molto difficile da recuperare con l’usura delle gomme ed il riscaldamento dell’asfalto”.

Come stai fisicamente dopo questi test?

“Ho un po’ di dolore in una mano dovuto ad una infiammazione dei tendini, un po’ come Lorenzo (Baldassarri ndr) ma in un altro punto. Il primo test è sempre difficile per tutti fisicamente, dato che devi tornare nella forma ottimale che di solito hai durante la stagione; allenarsi in palestra è utile, ma quando risali in moto e devi usare tutti i muscoli è diverso. Il ranch mi aiuta in tutto questo, dato che ti stanca fisicamente e ti prepara”.

Facendo un rapido salto in Qatar, quali pensi siano le posizioni a cui puoi aspirare?

“Ora è presto per dire cosa potrò fare in Qatar. Sono consapevole di essere sulla strada giusta, meglio come detto rispetto all’anno scorso, ma ancora devo migliorare e fare tanto lavoro”.

In questi test tu e tutti i ragazzi dell’academy siete stati affiancati da Idalio Gaviria, il vostro nuovo tecnico di pista… com’è il vostro rapporto?

“E’ una grande persona ed un grande coach. Ci segue sempre, ed è una figura molto importante nel box che ci piò aiutare molto. In cosa può aiutarmi? Molte cose, ad esempio nell’unire le miei migliori prestazioni nei vari settori della pista in un unico giro, cosa che l’anno scorso spesso non è successa”.

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